Un social network ecopacifista, nuovo e funzionale. Capiamo come funziona e come iscriversi.
Nell'articolo precedente (dicembre 2017, NdR) ho parlato di PeaceChat a grandi linee, senza scendere nel dettaglio.
Adesso cercheremo di orientarci all'interno delle sue caratteristiche tecniche e delle sue regole di funzionamento.
Cosa è PeaceChat
È un social network ecopacifista che ha le medesime potenzialità di condivisione e interattività di facebook. Ma, a differenza di facebook, non ha pubblicità e non ha alcuna finalità commerciale. È una piattaforma di condivisione no-profit. È in fase di test e funziona solo su invito. Questo social network è stato “battezzato” PeaceChat, ma è l’implementazione sul server di PeaceLink del software open source RocketChat. È una chat social sotto il totale controllo di chi la gestisce. Conserva tutto lo storico dei messaggi e consente di fare una ricerca interna. È diventata la rete interna di comunicazione degli attivisti di PeaceLink.
Perché non usare più come prima le mailing list? Per evitare che le email intasino la posta elettronica. A volte accade che si debba discutere di questioni che richiedono molti interventi, molte risposte. In quel caso l’email diventano poco adatte a gestire la comunicazione.
Inoltre, PeaceChat è uno strumento che consente di non disperdersi fra messaggi telegram, hangouts, skype, whatsapp, messenger, gruppi facebook, mailing list ed email varie. PeaceChat diventa una piattaforma dove far convergere tutte le comunicazioni, evitando la dispersione in mille rivoli comunicativi.
In PeaceChat si possono creare tanti gruppi comunicativi di chat e di condivisione, tanti quanti ne servono. Inoltre, in PeaceChat ognuno ha la sua messaggistica privata uno-a-uno.
Come funziona
Poche parole sul funzionamento.
• Si accede su invito. Occorre scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e presentarsi, indicando nell’email sommariamente i propri dati, il proprio cellulare, i propri interessi sociali e culturali.
• Dopo la richiesta di accesso si riceve un messaggio da PeaceLink che spiega come accedere e con quale password. La password ricevuta verrà poi cambiata (lo richiede il sistema al primo accesso).
• A questo punto si può accedere alla piattaforma. Per accedere bisogna andare su https://chat.peacelink.org
• Appena entrati si è dentro il canale #general, che è una specie di ingresso riservato a tutti.
• Oltre al canale general ve ne sono altri specifici, tematica per tematica. Ad esempio #cittadinanza
• Vi sono poi i gruppi privati di discussione, che attualmente sono riservati solo ai soci di PeaceLink.
Tra PeaceChat e l’e-mail
Una cosa molto interessante di PeaceChat è che i messaggi possono arrivare per email ai destinatari se scriviamo @nome.cognome
Faccio un esempio. Nella chat di #cittadinanza scrivo: “Voglio avvisare @luciano.manna e @fulvia.gravame che martedì prossimo dobbiamo organizzare un’audio-conferenza con hangouts alle 18.30 e che devono preparare delle slides”. Se Luciano e Fulvia sono collegati a PeaceChat allora leggono il messaggio, ma se sono scollegati da PeaceChat allora ricevono una email con quel messaggio.
Su PC, tablet e smartphone
Infine, la comodità di PeaceChat sta anche nel fatto che il sistema è multipiattaforma: si può gestire dal PC, dal tablet e dallo smartphone, qualunque sia il sistema operativo.
Conclusioni
In conclusione, questo che ho presentato è un tentativo di creare un social network senza rimanere schiavi di facebook. In teoria potrebbe funzionare senza il filtro iniziale dell’identificazione. In tal caso potrebbe popolarsi subito di tantissimi utenti. Ma lasciando “aperto” l’ingresso (tecnicamente è fattibile “aprire” al massimo la piattaforma) il rischio è quello di trovarsi attorno un universo di persone che non conosci e delle cui intenzioni puoi seriamente dubitare. La scelta fatta – dopo lunga discussione – è stata quella di creare un social network su invito, in cui ognuno può portare i suoi amici, ma avendo sempre dei riferimenti. L’obiettivo non è quello di perdere tempo ma è quello di cooperare, condividere, progettare assieme nella maniera più veloce e funzionale, riducendo al massimo l’uso delle email.