La scuola deve mirare a una “trasformazione” personale e sociale e a un cambiamento in positivo.

Laura Tussi

 

Diverse esperienze, condotte da piccoli gruppi di docenti e da singoli istituti scolastici, costituiscono interessanti esempi e modelli per un'educazione attiva, viva e trasformatrice, dove minoranze di insegnanti e dirigenti scolastici sperimentano proposte innovative tendenti a promuovere una scuola diversa e alternativa.

La scuola è un ambito deputato alla formazione: è indispensabile che possa disporre delle risorse necessarie per assumere un ruolo positivo e attivo nella formazione e nell'educazione di persone capaci di affrontare i temi contemporanei e le sfide del nuovo millennio. Sono necessari più mezzi, strumenti, spazi di riflessione e di formazione per chi promuove e “crea” ambiti didattici e interdisciplinari e vuole continuare a fare scuola credendo nella valenza politica e sociale del ruolo di insegnante. L’associazionismo non governativo è un altro fattore importante nella formazione delle persone. Le ONG sono al fianco e a supporto degli insegnanti più impegnati, in una cooperazione che permette di migliorare e ampliare la ricerca congiunta già sviluppata, l’informazione disponibile, il sostegno a pratiche e a iniziative comuni, lo sviluppo di metodologie in un patto educativo, un’alleanza tra attori della formazione per affrontare le questioni, i problemi, le sfide della nostra contemporaneità. 

Purtroppo l’istituzione scuola resta ancora spesso solo luogo di mera istruzione e non promuove sufficientemente l’apprendimento dialogico e trasformatore che richiede al docente il ruolo più complesso di animatore, attore, tutore, sperimentatore. Gli insegnanti più illuminati e impegnati superano la fase più critica della situazione relazionale. 

L’insegnante illuminato non trasmette solo conoscenze disciplinari, ma approfondisce la relazione con lo studente, considerandolo una persona nella sua completezza, non solo intellettuale, ma anche emotiva, fisica, psicologica. 

L’insegnante illuminato fornisce al proprio studente la possibilità di una partecipazione attiva e condivisa alla costruzione di saperi ed esperienze individuali e collettive, perché è consapevole che lo studente non deve solo ricevere, incamerare e dimostrare di possedere contenuti: non è una scatola da riempire, ma un soggetto dialogico che interagisce, crea e costruisce cultura, in simbiosi con l’adulto e con il docente. Invece, la scuola tradizionale è ancora basata su rigidi rapporti gerarchici e su un’organizzazione scolastica meramente disciplinare e isolata dal contesto familiare, sociale e culturale, in cui gli insegnanti vivono una situazione di crescente perdita del loro ruolo morale, etico e sociale, ma al contempo vedono aumentare le esigenze e le responsabilità di una società in crisi. 

L’insegnante illuminato, invece, fornisce e crea contesti favorevoli e esperienze democratiche, ponendosi controcorrente rispetto alle rigide pratiche dottrinarie, costruendo una cultura obiettiva, facendo controinformazione sui temi della pace, dell’ambiente, dei diritti umani, nella cooperazione solidale, per realizzare contesti quotidiani di dialogo e di attivismo. Per costruire la pace.


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