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Un libro per bambini, illustrato e attuale. Un racconto che ha come protagonisti il mostro nero dell’inquinamento, la distruzione che porta con sé e la bellezza dell’ambiente da custodire.

 

A Taranto da molti anni il "mostro d’acciaio" inghiotte, con i suoi fumi e le sue macerie, tutto ciò che di bello esiste in questa città, ricca di una grande umanità. Il libro di Mimmo Laghezza vuole raccontare la minaccia distruttiva dell’inquinamento.

Lo fa raccontando una storia di resistenza e solidarietà, quella che dovrebbe unire tutti coloro che lottano per un mondo migliore. È molto difficile tradurre in parole per ragazzi alcuni temi come la tutela dell’ambiente, l’accoglienza, l’amicizia e la Pace. L’autore Mimmo Laghezza è riuscito nel suo intento più che egregiamente. Sviluppando una storia che dà un volto e una vita alle laboriose e pacifiche formiche, l’autore manifesta una profonda sensibilità. Entrando in profondità nel racconto si capisce che il testo è ricco di spunti di riflessione e che la trattazione riesce a stimolare ragionamenti che possono aprire in profondità il cuore e la mente di coloro che lo leggono. 

Il libro si sviluppa su più livelli e riesce a mantenere piena coerenza nei rapporti che si intrecciano tra i vari personaggi. Un supporto consistente all’opera arriva dalle meravigliose illustrazioni che accompagnano la storia e che riescono a dare una dimensione reale della dinamica degli eventi. Già dalla copertina si nota la spaccatura tra il mondo sotterraneo delle formiche e quello di superficie che mostra in tutto il suo orrore il famigerato "mostro" che avvelena tutto e tutti. Immagini di formiche laboriose che subiscono, non passivamente, ma in modalità pacifiche e costruttive, la violenza dell’uomo contro la madre terra. A un certo punto, il libro acquista una dimensione che colpisce profondamente il lettore tramite le parole di Tatanga Mani che così scrive "vi è molto di folle nella vostra cosiddetta civiltà. Come pazzi voi uomini bianchi correte dietro al denaro, fino a che ne avete così tanto, che non potete vivere abbastanza a lungo per spenderlo. Voi saccheggiate i boschi e la terra, sprecate i combustibili naturali. Come se, dopo di voi, non venisse più alcuna generazione, che ha altrettanto bisogno di tutto questo. Voi parlate sempre di un mondo migliore mentre costruite bombe sempre più potenti per distruggere quel mondo che ora avete". Toccante è il messaggio finale rivolto ad Ale e a tutte le amiche e amici che sono morti per colpa di quel maledetto mostro; un monito e portato di speranza alto: "Abbiamo lottato la tua lotta e abbiamo vinto. Nessuno morirà più per quel veleno...".

E da qui la speranza per una vita migliore "il formicaio delle Teste grosse sarebbe stato nuovamente popolato appena la vita avesse ripreso il sopravvento sulla morte: la chiamano resilienza della natura, ma è l’armonia del mondo che fa un salto in avanti".

Un’opera importante che vede le illustrazioni del Maestro Giulio Peranzoni, fumettista e illustratore e un contributo di Laura Tussi, giornalista e scrittrice del Coordinamento Campagna "Siamo tutti premi Nobel per la Pace con ICAN", con l’invito alla lettura, che compare sul retro del libro, come alto monito che ricorda la lotta dei "nuovi partigiani" contro i poteri forti e contro le minacce all’ambiente, alla pace e alla libertà.

 

Mimmo Laghezza, Il formicaio dalle zampe pelose, con illustrazioni di Giulio Peranzoni e il contributo di Laura Tussi, ed. ass. Multimage, 2017


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