Pax Christi

La nuova Campagna di Pax Christi Italia. Volti, storie, persone. A noi il dovere di incontrare e di raccontare.

 

 

“Una ‘cittadinanza nonviolenta’ sa accogliere, convivere e crescere insieme ai migranti, siano essi profughi di guerra, migranti economici o ambientali. Nella consapevolezza che siamo chiamati a vivere ‘il potere dei segni piuttosto che i segni del potere’, vogliamo mobilitarci individualmente, come Pax Christi e in sinergia alle reti di partecipazione collegati a queste tematiche. L’obiettivo, oggi più che mai urgente e indispensabile, è quello di avviare e sostenere buone pratiche di ‘amicizia sociale’, in particolare con tutti coloro che arrivano, transitano o restano nel territorio italiano. Vogliamo farci insieme a loro portatori di umanità, promotori di prossimità, facilitatori di relazioni alla pari in cui si arrivi a confondere nei rapporti di lavoro, di amicizia e di vicinato chi ha teso la mano con chi ha ricevuto”. Con queste intenzioni, al congresso di Pax Christi 2017 a Sacrofano, Roma, è stata espressa dal movimento l’urgenza e la volontà di un impegno fattivo nei confronti di quel popolo migrante che incontra da anni, ormai, le vite di tutti. È nata così, per rispondere ai sogni e ai bisogni di chi arriva e di chi accoglie, la nuova Campagna nazionale ‘Sulle soglie, senza frontiere’.

Stare sulla soglia: rimanendo come in attesa, in bilico tra l’accogliere degnamente chi arriva e l’uscire fuori a incontrare e, se occorre, a denunciare con coraggio quando i diritti, anche quelli più elementari, sono negati; a sensibilizzare con una ‘narrativa positiva’, andando oltre i luoghi comuni razzisti e beceri. E starci, immaginando di poter vivere in questo unico mondo senza frontiere, senza quei muri fisici e mentali, istituzionalizzati e introiettati, che impediscono alle persone di circolare liberamente, quando invece le merci lo fanno;  di diventare ricchezza reciproca per culture mescolate, per esperienze condivise, per diversità riconosciute e valorizzate in quanto tali. 

La Campagna

Muovendo i suoi primi passi, nell’estate scorsa, la campagna  ha innanzitutto sostenuto, attraverso vari Punti Pace, “Ero straniero – l’umanità che fa bene”, conclusasi nell’ottobre scorso a sostegno di una proposta di Legge l’iniziativa elaborata dall’Asgi, per cui si sono raccolte circa 80.000 firme, sul minimo di 50.000 necessarie.

Il lancio ufficiale di “Sulle Soglie, senza frontiere” si è tenuto il 4 ottobre scorso a Venezia, all’interno di un evento-pilota che ha voluto celebrare la “Giornata di memoria delle vittime dell’immigrazione”, indetta dal Senato nel 2016 e ancora poco valorizzata. Nel 2016, infatti, è stato istituito “al fine di conservare e di rinnovare la memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria” (art. 1): è una prima consapevolezza di chi sono i migranti che sbarcano, non clandestini, ma migranti in fuga. È una Giornata della verità sui migranti, per “sensibilizzare l’opinione pubblica alla solidarietà civile nei confronti dei migranti, al rispetto della dignità umana e del valore della vita di ciascun individuo, all’integrazione e all’accoglienza” (art. 2): perché l’accoglienza non sia discrezionale, ma diffusa in tutti gli 8.000 Comuni italiani.

“Sulle soglie, senza frontiere” ha iniziato già in questi primi mesi a promuovere occasioni di approfondimento e dibattito rivolte alle scuole, alle biblioteche, alle parrocchie e ad ogni luogo di aggregazione sociale, per sensibilizzare le persone sui temi legati all’accoglienza degna e al contrasto di ogni forma di discriminazione.

Un sito, www.sullesogliesenzafrontiere.com, è attivo per informare su eventi e iniziative prossime della Campagna. In particolare, è partita una singolare iniziativa che durerà tutto l’anno in corso: Volti rivolti. Un segno piccolo ma significativo che intende non tanto contrastare la narrazione razzista che da troppo tempo ammorba i dibattiti pubblici e i pour parler privati nazionali, quanto proporre tout cort una narrazione altra, positiva, che testimoni con un gesto semplice il moltiplicarsi silenzioso, umanissimo e concreto di accoglienze divenute relazioni stabili tra persone.

Le attività 

Il primo anno di attività della Campagna si propone, quindi, di:

• diffondere l’iniziativa Volti rivolti;

• promuovere momenti di approfondimento discussione per chi lavorerà per la Campagna e non solo;

• rafforzare i legami con le reti già esistenti e operanti sul territorio nazionale;

• promuovere ogni anno, attorno alla data del 3 ottobre, un convegno per “Giornata di memoria delle vittime dell’immigrazione”, di volta in volta in una città italiana differente;

• accompagnare in un viaggio di conoscenza e condivisione quelle persone che vogliono comprendere da vicino, incontrando testimoni e operatori sul campo, quello che vedono vivono e sopportano le persone richiedenti asilo al loro arrivo sulle coste italiane. Il primo viaggio è previsto quest’anno dal 31 ottobre al 4 novembre. Destinazione Lampedusa. 

Il 27 gennaio, alla Casa per la Pace di Pax Christi a Firenze, si è svolto il primo momento di formazione e di coordinamento della nuova Campagna. Sulla scia dei 4 verbi che il Papa ha lanciato nel Messaggio per la giornata del migrante e del rifugiato 2018 e dei 20 punti di azione da lui promossi il 22 settembre 2017 nel Documento del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano e integrale atto a contribuire ai due patti globali su migranti e rifugiati indetti dall’ONU, i futuri promotori della Campagna hanno potuto riflettere sugli aspetti teologici, legislativi, sociali e personali che richiedono un “passaggio necessario” di visione e di azione nelle politiche locali e nazionali legate ai temi dell’accoglienza, della protezione, della promozione e dell’integrazione reciproca. Alessandro Santoro, Germano Garatto, Luca Mandro, Anna Clementi e Diego Saccora hanno contribuito a mettere a fuoco i temi e lo stile che la Campagna avrà a cuore. 

“Fa’ quello che puoi, con quello che hai, là dove sei”: un’esortazione che i partecipanti hanno fatto propria e che intendono estendere a chiunque incontreranno nella partecipazione a un progetto che ovviamente va oltre le forze della Campagna stessa, che intende da subito collegarsi con le iniziative e le realtà provenienti da tutte le ampie reti: sia quelle operanti a livello nazionale, che quelle, fitte e sconosciute, dei territori. Approcciarsi integralmente alle fatiche e ai progetti del popolo migrante, a quegli “stranieri”, i “gher biblici”, che vanno ad abitare da stranieri in terra straniera e così rimangono. Quegli stranieri che alla fine siamo tutti noi, ospiti e custodi di una terra che non ci appartiene: questo l’auspicio e l’impegno che Sulle soglie, senza frontiere intende fare proprio e rivolgere a tutti coloro che vorranno coinvolgervisi.

 

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L’iniziativa: Volti rivolti

Raccontaci una storia bella, una storia di accoglienza degna, come quella che stai vivendo con la tua associazione, il tuo gruppo o la tua famiglia.
Raccontaci una storia bella, come l’amicizia che ti lega ad un amico venuto da lontano.
Raccontaci una storia che sa di mare, di terra e di cielo condivisi…
Inviaci una foto (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) che testimoni l’incontro di volti… rivolti l’uno verso l’umanità dell’altro.
E raccontaci in breve come, dove e quando.
Il perché non ci serve: lo leggeremo nei vostri sorrisi.
Ogni mese, il 10 alle 10, anche tu potrai unirti al “post-bombing”: una delle storie verrà condivisa contemporaneamente sulla PAGINA FB Sulle soglie senza frontiere, da chi, nel giorno in cui è stata proclamata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, vuole lanciare un segnale opposto ai post che amplificano razzismo e intolleranza”.

 

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Il viaggio

 

 

Lampedusa e la sua gente.

Visita alla frontiera dell’Europa: un bagno di umanità
31 ottobre-4 novembre 2018

 

Carissimi amici, Il vostro proposito di venire a Lampedusa è il segno di quanto è grande il vostro cuore. Considerate questo viaggio come un pellegrinaggio a un luogo che Dio ha scelto, a un santuario della sofferenza degli uomini. A Lampedusa, Dio ci abita e lascia i segni del suo passaggio. Quando sono venuto da voi vi ho detto che là dove c’è la sofferenza quel luogo è sacro. Nella vostra visita potreste anche non incontrare gli immigrati perché sono chiusi nella struttura dello Stato, ma potete guardare con gli occhi del cuore quel posto. Vi aspetto con quelle braccia che papa Francesco ha scelto come simbolo del nostro rapporto con i migranti,

+ don Francesco Montenegro, vescovo


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