Cambiamenti climatici e conversione ecologica.
A cura di Cecilia Dall'Oglio
Il clima, i giovani, le Chiese e i nostri stili di vita: l’Europa che vogliamo deve avere, tra le sue priorità, la cura della casa comune e della madre terra.
Da credenti, “non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull'ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” (Laudato Sì).
I pellegrini di Katowice ci indicano una buona direzione.
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- Scritto da Claudia Alongi
- Categoria: Dossier - Aprile 2019 - Da Cop24 alla nuova Europa
- Qualifica Autore: Volontaria FOCSIV per “In Cammino per il Clima”
Un pellegrinaggio a piedi sino in Polonia. Per il clima, per la nostra casa comune. Per chiedere ai grandi della terra di pensare al futuro.
Claudia Alongi
“In Cammino per il Clima”: il pellegrinaggio che ha attraversato l’Italia, nell’ottobre 2018, è stato ispirato dalla “Laudato Sì”, l’enciclica di papa Francesco che richiama tutti noi alla cura della terra come nostra casa comune.
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- Scritto da Giulia Bondi
- Categoria: Dossier - Aprile 2019 - Da Cop24 alla nuova Europa
- Qualifica Autore: Climate Justice and Energy Officer Cisde
L’ultima Conferenza sul clima delle Nazioni unite aveva come obiettivo porre le regole per ridurre la temperatura globale. Si va a rilento.
Cosa è accaduto in Polonia tra i grandi della terra?
Il 15 dicembre 2018 si è conclusa a Katowice, in Polonia, la ventiquattresima conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (Cop24): i rappresentanti di oltre 190 paesi si sono riuniti per decidere sulle regole di attuazione dell’accordo di Parigi del 2015. L’annuale Conferenza sul clima si è svolta in Polonia: è importante ricordare che questa ricava l’80% della propria energia dal carbone e che l’inquinamento atmosferico in media causa la morte di cinquantamila persone l’anno, secondo i dati dell’agenzia europea per l’ambiente (https://it.euronews.com/2018/12/04/polonia-l-inquinamento-atmosferico-miete-50-000-vittime-l-anno).
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- Scritto da Matteo Mascia
- Categoria: Dossier - Aprile 2019 - Da Cop24 alla nuova Europa
- Qualifica Autore: Coordinatore Progetto Etica e Politiche Ambientali - Fondazione Lanza
Sostenibilità ambientale: opportunità e responsabilità delle città.
Le questioni legate alla sostenibilità ambientale hanno assunto negli ultimi decenni una dimensione sempre più rilevante a livello locale e globale come conseguenza del crescente impatto di fenomeni quali il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, il consumo di suolo, l’inquinamento di alcune risorse primarie quali l’aria e l’acqua. A fronte dei quali, però, l’azione politica fatica a tradursi in misure efficaci in considerazione della complessità delle tematiche e della profondità delle trasformazioni necessarie a ridurre l’impatto delle attività umane sull'ambiente. La ricerca e la messa in campo di soluzioni efficaci alla crisi socio-ambientale di questo nostro tempo richiedono, infatti, grandi cambiamenti nelle strutture istituzionali a tutti i livelli di governo, da quello internazionale a quello locale, nelle organizzazioni economiche e nelle imprese per modificare i modelli di business, le modalità di produzione e consumo, nelle istituzioni scientifiche ed educative, nei comportamenti e negli stili di vita delle persone e delle comunità.
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- Scritto da Glen Tyler e Daniela Finamore
- Categoria: Dossier - Aprile 2019 - Da Cop24 alla nuova Europa
Il disinvestimento dai fossili è scelta economica e politica che consente di accelerare un’inversione di rotta. Perché?
Il disinvestimento è venuto alla ribalta come tattica chiave nella caduta dell’apartheid in Sudafrica. Concetto contrario all'investimento in una società, il disinvestimento comporta la vendita delle azioni di una compagnia. L’apartheid, che negava i diritti fondamentali alla maggioranza della popolazione del Sudafrica, era un sistema immorale. Esso ha incontrato una serie di tattiche e strategie di opposizione, come il movimento di resistenza in Sudafrica e movimenti di solidarietà in tutto il mondo, incluso il disinvestimento. Quest’ultimo può essere utilizzato anche per ridurre la portata del cambiamento climatico?
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- Scritto da Christina Leaño e Cecilia Dall’Oglio
- Categoria: Dossier - Aprile 2019 - Da Cop24 alla nuova Europa
Conversione ecologica e nuovi stili di vita.
Dalla Laudato Si’ al buon senso di ogni persona, il monito univoco è nella necessità di prendersi cura del creato e delle persone.
Con l’enciclica Laudato Si’, pubblicata nel 2015, papa Francesco esorta gli 1,2 miliardi di cattolici nel mondo e tutte le persone di buona volontà a prendersi cura della nostra casa comune, la nostra madre terra che abitiamo. Ci invita ad agire con urgenza contro l’ingiustizia del cambiamento climatico e della crisi ecologica, che affligge maggiormente le zone più povere del pianeta, a protezione dei poveri e delle generazioni che verranno. L’enciclica Laudato Si’ è il fondamento del lavoro che portiamo avanti come Movimento Cattolico Mondiale per il Clima-MCMC (Global Catholic Climate Movement-GCCM) che è stato fondato nel gennaio 2015 da Tomás Insua.
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- Scritto da Mastrojeni Grammenos
- Categoria: Dossier - Aprile 2019 - Da Cop24 alla nuova Europa
- Qualifica Autore: Diplomatico, docente e scrittore, Coordinatore per l’Ambiente della Cooperazione allo Sviluppo
L’impatto dei cambiamenti climatici nella geografia mondiale: da nord a sud qualcosa cambia. In che direzione?
I cambiamenti climatici riguardano tutti, ma non allo stesso modo. Nel caso dei due mondi a cui apparteniamo come Italia – quello europeo continentale e quello del bacino mediterraneo – cambiano completamente le carte in tavola. I climatologi prevedono un aumento di temperatura nel Mediterraneo più accentuato della media e delle alterazioni nelle piogge: questo già è foriero di comprensibili disagi e conseguenze sull'agricoltura e sulla pesca. Ma limitarsi a prendere le misure di tali impatti diretti vuol dire non comprendere che è in gioco una posta cruciale: l’identità e l’unità dell’Europa e una relazione costruttiva con il più naturale ambito di internazionalizzazione dell’economia italiana, l’Africa.
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