Pax Christi incontra Pietro: come costruire oggi un “altro mondo possibile”?


A cura di Renato Sacco e Rosa Siciliano

Un incontro tra il Consiglio nazionale di Pax Christi e Papa Francesco: quali priorità sono emerse?
Quale impegno per costruire un mondo a misura di diritti e dove i poveri ritrovino dignità?
Come tenere viva la memoria?
In tempi difficili, di nazionalismi, guerre e violenze, sia culturali sia verbali, Pax Christi rilegge i passi compiuti e si confronta con le nuove sfide.
Per rendere possibile la nonviolenza evangelica e il disarmo integrale.

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Qualifica Autore: Vescovo di Altamura-Gravina di Puglia-Acquaviva delle fonti, presidente di Pax Christi Italia

L’incontro tra il Consiglio nazionale di Pax Christi e il Papa rappresenta un evento storico per rileggere l’impegno del movimento nel difficile tempo di oggi.

 

Sì, proprio così, un sabato che ha riscaldato i nostri volti e i nostri cuori non solo a motivo di una invernale, splendida, imprevedibile giornata romana ma, soprattutto, perché la lettera che avevo scritto a papa Francesco il 26 settembre 2016, nella quale chiedevo di poterlo incontrare con il Consiglio nazionale di Pax Christi, era ritornata finalmente con una risposta positiva.

Qualifica Autore: Vescovo emerito di Ivrea e già presidente internazionale di Pax Christi Internazionale

L’impegno di Pax Christi affonda le sue radici in una storia di disarmo, vicinanza ai popoli dei sud del mondo, incontri e reti con Chiese e testimoni: la parola a chi Pax Christi Italia l’ha vista nascere.

 

Pax Christi è nata, come si sa, in Francia, dopo la fine della seconda guerra mondiale, come movimento di riconciliazione tra due popoli cristiani, il francese e il tedesco.

La nostra Europa, destino comune dei popoli. Oltre ogni sovranismo e populismo.

 

“Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo, Europa terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati? Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e dare la vita per la dignità dei loro fratelli?”. 

Di fronte al riarmo e ai conflitti crescenti, nel contesto geopolitico mondiale, quale ruolo gioca la nonviolenza?

 

Sono passati quasi tre anni da quando Pax Christi internazionale tenne un convegno in Vaticano sulla nonviolenza e la pace giusta in cui si mise l’accento sulla necessità di porre al centro della vita della Chiesa cattolica una prassi nonviolenta attiva.

Qualifica Autore: Vicepresidente Pax Christi Italia

Come radicare nonviolenza e dialogo in un mondo di aggressività e intolleranza? Il ruolo delle Chiese e dell’informazione per trasmettere una cultura di pace. A partire dai giovani.

 

Si può oggi parlare di pace e nonviolenza ai giovani, in uno scenario internazionale in cui predomina il ricorso alla guerra e alla violenza, in un contesto sociale e relazionale in cui aumentano l’odio, l’intolleranza, l’aggressività, spesso espressione di  disagio e solitudine?

Essere operatori di pace vuol dire divenire capaci di vivere la città, in modo aperto e creativo. Per entrare nei conflitti e disinnescarli.
Per abitare le periferie esistenziali, prima ancora che quelle urbane, e ricucire il dialogo.

 

Le sagge parole di un grande testimone della nonviolenza del secolo scorso mi aiutano a prendere le mosse per questo contributo. Gandhi parla di educazione alla vita reale! Che cosa vuol dire educare alla vita reale?


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