Il vento antibergogliano spira anche da istanze economico-finanziarie talmente forti da divenire vere e proprie lobby.

 

In questa terza tappa della riflessione sugli avversari del Papa (le altre sono avvenute in Mosaico di pace dicembre 2019 e febbraio 2020) è opportuno soffermarsi sul centro geopolitico della mobilitazione antibergogliana dove alcune tendenze religiose reazionarie si mescolano a istanze politiche, economiche e finanziarie che si autodefiniscono moderne e progressiste.

Partiamo dalle tendenze culturali e teologiche. Tra le tante è utile ricordare "ricostruzionismo cristiano" di Rousas John Rushdoony (1916-2001), che grande impatto ha avuto nella visione teopolitica del fondamentalismo cristiano. Esso alimenta organizzazioni e networks politici come il Council for National Policy e il pensiero dei loro esponenti quali Steve Bannon, già stretto consigliere di Trump, populisti ultraliberisti teocon, negazionisti climatici, antieuropeisti cattolici, suprematisti bianchi, il Centro per un cattolicesimo evangelico, Church militant, Catholic League, l'Università cattolica d'America, i teologi della prosperità, ordini religiosi, congregazioni ultraconservatrici, istituti come Napa, Legatus, Acton, Lepanto, Federalist society, Tradizione famiglia e proprietà... Scrivono lucidamente Spadaro e Figueroa: "La dottrina di Rushdoony sostiene la necessità teocratica di sottomettere lo Stato alla Bibbia, con una logica non diversa da quella che ispira il fondamentalismo islamico. In fondo, la narrativa del terrore che alimenta l'immaginario degli jihadisti e dei neo-crociati si abbevera a fonti non troppo distanti tra loro. Non si deve dimenticare che la teopolitica propagandata dall'Isis si fonda sul medesimo culto di un'apocalisse da affrettare quanto prima possibile". La prospettiva più pericolosa di questo strano ecumenismo è ascrivibile alla sua visione xenofoba e islamofoba, che invoca muri e deportazioni. La parola "ecumenismo" si traduce così in un paradosso, in un "ecumenismo dell'odio": "L'intolleranza è marchio celestiale di purismo, il riduzionismo è metodologia esegetica e l'ultra-letteralismo ne è la chiave ermeneutica". Molti sono gli opinionisti di Church Militant, piattaforma digitale di successo, schierata a favore di un ultraconservatorismo politico che usa i simboli cristiani per imporsi come "autentico cristianesimo" (Fondamentalismo evangelicale e integralismo cattolico in "La Civiltà cattolica", q. 2040, 2017). Tra i motivi di tale opposizione: la presunta moderazione verso gli ecclesiastici pedofili, l'azione per la pace e la giustizia, la proposta di conversione ecologia dell'economia, l'apertura agli omosessuali, la lotta alla pena di morte, l'attenzione alla Cina. 

Le tendenze economiche e politiche, affaristiche e finanziarie, mescolate alle prime, si avvalgono di alleanze inedite, circoli reazionari ma anche centri laicisti iper-liberisti, miliardari, siti e blog, First Things, Fox News, Breitbart News, LifeSiteNews, agenzie stampa, tv d'assalto, l'Ewtn... Tra i nemici di Bergoglio, ricorda Nello Scavo nel suo I nemici di Francesco, Milano 2015), ci sono l'American Enterprise Institute, l'American Petroleum Institute, l'Heartland Institute di Chicago, la Chevron, la Exxon Mobil, la Philip Morris, la Locheed Martin, la Halliburton, Forbes, il Partito Repubblicano, il Tea Party, i Cavalieri di Colombo, il Pontifical North American College sul Gianicolo, giornali famosi imitati da quotidiani italiani come "Il Foglio" (ora più moderato), "Libero", "Il Giornale", "La Verità". Greg Gutfeld (direttore della Fox news) definisce Bergoglio "l'uomo più pericoloso del pianeta" (24 giugno 2015). Milioni di dollari sono stati investiti in campagne mediatiche anti-Francesco. Solo 12 gruppi della destra cristiana americana hanno speso 50 milioni di dollari negli ultimi dieci anni per finanziare gruppi sovranisti europei e attaccare il Papa. Oggi i rublodollari stanno diventando "la nuova moneta ibrida dell'ecumenismo dell'odio" ("Avvenire", 21 luglio 2019).

Tali tendenze, riemerse con vigore durante e dopo l'elezione alla presidenza di Trump, sono sostenute anche da esponenti della destra religiosa repubblicana (Weigel, Ryan, Santorum, Rubio, George, J.Bush) collegati per un certo periodo all'onnipresente Steve Bannon. Espressione di grandi poteri statunitensi (esercito, Virginia Tech, Georgetown, Harvard Business School, Goldman Sachs, Hollywood, poi Washington come consigliere di Trump), editore del sito Breitbart news, protagonista di operazioni di disinformazione prima e dopo le elezioni che hanno portato il suo capo alla Casa Bianca nel 2016, coinvolto nello scandalo di Cambridge Analytica con lo sfruttamento dei dati acquisiti su Facebook, consigliere del presidente brasiliano Bolsonaro, Bannon da tempo sta puntando al mercato europeo dell'opinione pubblica facendo leva sul mito dell'invasione africana senza limiti. Si presenta come punto di sintesi di spinte populiste, complottiste, suprematiste, catastrofiste. In Italia, con il beneplacito di dieci cardinali e dell'Istituto "Dignitatis humanae", ha cercato di aprire (senza risultati) una scuola politica nel monastero laziale di Trisulti, chiamata "Accademia dell'Occidente giudaico-cristiano", schierata contro il Papa. Nel 2018 riteneva l'Italia di Salvini-Di Maio "il centro dell'universo politico" dove sarebbe stata in gioco "la natura stessa della sovranità", un laboratorio per "il futuro della politica mondiale" guidato da "patrioti eroi" vicini a Orbàn, Farage, Le Pen e alla galassia grigionera. Nel settembre 2018 Salvini ha incontrato Steve Bannon per aderire al suo The Movement, un'infrastruttura globale per il movimento populista (con l'amico Savoini), ed esponenti del populismo russo. 

Oltre l'Atlantico, nel settembre 2018 alcuni miliardari statunitensi, angosciati per il futuro della Chiesa cattolica, anche se alcuni di loro poco o nulla hanno a che fare con la fede, si autodefiniscono Better Church Governance Group (Gruppo per un migliore governo della Chiesa) finanziando la cosiddetta operazione Red Hat il cui scopo è, appunto, la schedatura dei cardinali elettori (berrette rosse) con informazioni da usare nel momento opportuno. Con la consulenza di Philip Nielsen, già direttore del Centro per un cattolicesimo evangelico, cercano di portare all'interno della Chiesa la tecnica delle campagne elettorali basate sulla demolizione dell'avversario, preparando il pre-conclave. Uno dei bersagli dell'operazione è il cardinale Pietro Parolin verso il quale si sta preparando una campagna di diffamazione. L'operazione Red Hat, che intende liquidare il "papa socialista" e i suoi eredi, lanciata durante un cocktail di miliardari trumpisti presso l'Università cattolica d'America, è una tipica operazione di dossieraggio, copiato dalle polizie delle dittature, che prova a erodere il prestigio e il magistero di papa Francesco. L'episcopato statunitense è nell'occhio del ciclone.

L'afflusso di denaro nelle campagne anti-Francesco ha indotto lo storico Massimo Faggioli ad affermare che la Chiesa cattolica sta diventando prigioniera del denaro dell'estrema destra statunitense, che negli Stati Uniti è in gioco proprio l'indipendenza della Chiesa cattolica di fronte alle potenze del denaro (Cattolici negli Usa di Donald Trump, in A. Spadaro, Il nuovo mondo di Francesco, 2018). Dal canto suo il card. Oscar R. Maradiaga conferma tale allarmante situazione osservando che molti cattolici negli Stati Uniti non sanno cosa sia la Laudato si': "Fanno finta che non esista. Perché una parte della Chiesa sembra essere più interessata ai grandi donatori, alle politiche delle compagne del petrolio e del carbone. In questo senso il testo del Papa che chiede sviluppo sostenibile e giustizia sociale dà fastidio a chi è interessato solo ai soldi" ("la Repubblica", 22 ottobre 2019). Nel frattempo cosa sta avvenendo in Europa, in Russia, e in Italia? 

 

La riflessione di Sergio Paronetto sui Nemici di Francesco prosegue nei prossimi numeri della rivista.


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