A cura della Redazione

Pandemia, sicurezza e salute globale

Nel mondo occidentale avevamo riposto le nostre certezze in muri, riarmo e politiche securitarie, rabbiose e miopi. L'arrivo del virus Sars-CoV2 ha messo molto in discussione, a partire dall'idea di sicurezza. Possiamo davvero salvarci da soli? O la normalità, che tanto ci manca, era il problema?

 

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Qualifica Autore: Presidente Fondazione Casa della Carità, Milano

La sicurezza dal punto di vista di chi abita le periferie esistenziali, lavorative e urbane. Saranno i poveri, i rifugiati, le vittime di tratta e soprusi, le testate d'angolo da cui ripartire.

 

Papa Francesco, nell'esortazione apostolica Evangelii Gaudium, parla dell'economia dell'esclusione e della iniquità come di un'economia che uccide.

Nulla sarà mai più come prima?

 

Ci piacerebbe credere che nulla tornerà come prima… Stiamo attraversando un periodo eccezionale, tragico e luttuoso, ma anche capace di metterci a nudo liberando emozioni e stimolando riflessioni, capace di produrre pensiero e, ci piacerebbe, qualche ripensamento.

Qualifica Autore: Sbilanciamoci!

Siamo di fronte alla vera sfida per il futuro di tutti e dell'intero pianeta: la riconversione civile ed ecologica dell'economia, con tagli alle spese militari e securitarie.

 

In questi anni il tema della sicurezza è stato declinato in termini militari e di ordine pubblico, mentre è rimasta costantemente in ombra la sua dimensione sociale, sanitaria e ambientale.

La salute è un bene globale. Eppure ci sono paesi in cui non esistono veri sistemi sanitari e i virus si affrontano a mani nude.

 

L'immagine che mi rimbalza nella testa in questi giorni, nell'infinito bouquet di meme e foto che fiorisce sui social media, è quella di un camioncino del governo ugandese carico di bastoni da distribuire a militari e agenti di polizia

Qualifica Autore: Già dirigente sindacale Cgil, oggi promotore dell’associazione Laudato Si’ e portavoce del Contratto mondiale per l’energia e il clima

Il Coronavirus ha messo in evidenza le zone buie della produzione e del consumo. Occorre ripartire riallineando tempo biologico, tempo lavorativo e tempo personale.

 

"Se cerchiamo di pensare quali siano le relazioni adeguate dell'essere umano con il mondo che lo circonda, emerge la necessità di una corretta concezione del lavoro, perché, se parliamo della relazione dell'essere umano con le cose,

Qualifica Autore: Sociologo, docente all’Università degli studi di Milano

Ci difendiamo da chi bussa alle nostre porte, dal diverso e dal povero. Con guerre e confini rafforzati. Eppure queste politiche non hanno garantito sicurezza. Su quali valori costruiremo il futuro?

 

Nel nostro mondo globalizzato, i confini hanno riguadagnato importanza. Ma un'importanza selettiva e stratificata, su basi politiche e socio-economiche.


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