Lettera alla figlia di George Floyd. Il mondo non è innocente. Perché un africano ucciso da chi l'umanità la vede monocolore è colpa collettiva. Riscattabile con la nonviolenza.
Carissima Gianna, non so se te lo hanno suggerito altri, oppure sentendo il mondo intero pronunciare il nome di tuo papà te lo sei immaginata così e hai detto questa bellissima frase: papà ha cambiato il mondo.
Sì cara Gianna, papà ha davvero cambiato il mondo. Ci ha aperto gli occhi, ci ha scosso dal nostro dormiveglia, dalla nostra apatia…. ci ha letteralmente buttati giù dai nostri piedistalli d'argilla. Il risveglio è stato brusco. Molti di noi, increduli si potesse morire così, nella patria di coloro che, illudendosi, la definivano la terra dei diritti, della democrazia, della libertà… La morte di tuo papà ci ha letteralmente e brutalmente svegliati. Le reazioni sono state massicce, alcune pacifiche, altre violente e, in quei gesti di distruzione, c'era tutta la frustrazione di uomini, donne, giovani di intere generazioni, stanchi e stanche di dover giustificare il colore della pelle. La morte di tuo padre ha cambiato il mondo perché abbiamo capito che nel 2020 si può morire di un virus più letale del Covid, il razzismo. Questa consapevolezza ci ha spaventati. Una malattia che speravamo fosse scomparsa dalla faccia della terra, illudendoci che l'uomo avesse acquisito una capacità intellettiva cresciuta di pari passo alla tecnologia. E invece ci siamo ritrovati, nostro malgrado, rigettati indietro di secoli, o come diceva bene Ernesto Balducci: "Noi viviamo in un'età planetaria con una coscienza neolitica".
Cara Gianna, tuo padre ha cambiato il mondo, oserei dire, suo malgrado, pagando di persona, morendo soffocato. Le sue ultime parole: "I can't breathe", saranno la tua bandiera di battaglia, perché tu sarai quel respiro rubato a tuo padre, quel respiro soffocato di tanti altri giovani uccisi perché neri... Tu sarai quel respiro che darà fiato ai polmoni della tua generazione. Un respiro necessario per mantenere desto il cervello e irrorare il cuore. Perché sarà importante mantenere vivi e collegati testa e cuore per non cadere nella trappola della violenza fine a se stessa. La stessa che usano coloro che hanno ucciso tuo padre. A te viene consegnata una missione non facile, piccola mia. Questa ti obbligherà a crescere in fretta. La vita ti ha dato una lezione troppo grande, ingiusta. Ma non puoi attardarti a ripensamenti. A te verrà perdonato poco perché sarai colei che impedirà a questo nostro mondo, smemorato, di dimenticare. Tu sarai la memoria tangibile di un mondo incapace di crescere, chiuso negli stereotipi razziali. La tua vita ci ricorderà per sempre quanto in basso può cadere l'umanità, ci ricorderà che fascismo, razzismo, odio per il diverso sono sempre dietro l'angolo, in agguato, pronti a saltare fuori e riprendersi il tempo perduto. Sì cara Giorgia. Il mondo non è per niente innocente. Non lasciarti illudere dalle scuse, dai rimpianti, dai discorsi filantropici che stiamo sentendo in questi giorni. Tuo papà non è stato altro che l'ennesimo omicidio di stato, l'ennesimo sopruso violento su tanti altri afroamericani, l'ennesima prova di forza di chi vorrebbe un mondo asettico, monocolore, piatto, freddo, senz'anima.
Colpe di nascita
Non lasciare che premi o doni o quant'altro ti verranno offerti plachino la tua giusta collera. Ma dovrai imparare a saperla domare, la collera giusta. Dovrai imparare che ogni piccolo errore ti verrà addebitato, perché sappi, piccola mia, che agli uomini e alle donne nere, in qualsiasi latitudine, di qualsiasi ceto sociale o appartenenza religiosa si chiede sempre il 100%. Non ci sono attenuanti né sconti di sorta. Un nero che corre per strada sarà sempre sospettato di una qualsiasi trasgressione. Cara piccola e grande Gianna, tuo padre era un gigante buono. L'abbiamo visto negli ultimi minuti di vita. Nessun gesto violento… come pecora portata al macello. Si è lasciato legare le mani, non ha opposto resistenza. Un Cristo votato alla morte, chissà, anche lui per la salvezza di molti. Possa questa sua bontà e mitezza accompagnare la tua crescita. Possa questa mitezza intravista nei lenti gesti di tuo papà aiutarti a saper prendere per mano la tua vita. Ci saranno tanti momenti in cui la collera, la rabbia, l'indignazione ti suggeriranno di reagire e agire contro le ingiustizie. Ti daranno ragione, ma inevitabilmente ti renderà pietra d'inciampo e passerai dalla parte del torto. Sarà comunque faticoso avere ragione in un mondo dove si sa chi ha la meglio, chi avrà tutte le ragioni senza aver vinto. E allora dovrai tenere bene in mente che quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere (Bertolt Brecht). Ma non sei sola e non lo sarai mai. Leggi, studia, ricerca. La memoria di coloro che prima di te hanno percorso il sentiero in salita per permettere alle nuove generazioni di vivere da liberi, deve farti andare avanti a testa alta.
Per le generazioni future
Cara Gianna, tuo padre George ha cambiato il mondo, ma a te tocca fare in modo che migliori questo nostro pianeta. A te tocca mantenere alto il nome di tuo papà, un nome che deve rimanere monito per le generazioni future, di ogni colore, di ogni latitudine. Coraggio piccola Gianna, possano Martin Luter King, Rosa Park, Nelson Mandela, Annie Lee Cooper e tantissimi altri, essere le tue stelle polari. Possa il coraggio di Ruby Nell Bridges Hall, (prima bambina afroamericana a desegregare una scuola elementare frequentata all'epoca solo da bianchi, in Louisiana), guidare i tuoi passi. E possa tua madre, starti accanto per trasmetterti tutta la forza necessaria per portare avanti la tua missione: che nessuno dimentichi l'uomo che ha cambiato il mondo.