Stiamo paurosamente ballando sull'orlo del baratro dell'"inverno nucleare", per una guerra atomica, e dell'"estate incandescente", per la grave crisi ambientale che ci sovrasta. Oggi, in Ucraina, è in atto una guerra fra due potenze nucleari, Usa/Nato e Russia, ognuna con migliaia bombe atomiche pronte al lancio.
Già lo scorso anno, gli scienziati avevano posto le lancette dell'Orologio dell'Apocalisse (New York), a cento secondi dall'"inverno nucleare". Per questo, papa Francesco, nell'enciclica Fratelli Tutti, afferma che, con "lo sviluppo delle armi nucleari, chimiche e biologiche, le enormi e crescenti possibilità offerte dalle nuove tecnologie, si è dato alla guerra un potere distruttivo incontrollabile che colpisce molti civili innocenti".
Davanti a tale realtà, continua il Papa, "oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile 'guerra giusta'. Mai più la guerra!". Così Francesco stralcia l'insegnamento ultra-millenario della Chiesa sulla "guerra giusta" con cui abbiamo benedetto così tante spaventose guerre. Questo conflitto tra Russia e Ucraina potrebbe facilmente, incidentalmente o intenzionalmente, evolvere in un conflitto atomico.
È follia la nostra. È follia criminale quella di Putin e della sua aggressione all'Ucraina, Paese indipendente. È follia il suo spietato bombardamento che ha ridotto le città in cumuli di macerie. Senza parlare dei milioni di profughi in fuga. "È un massacro insensato, una guerra ripugnante", prosegue il Papa.
È follia anche quella della Nato che in questi anni, dopo il crollo del muro di Berlino, ha continuato a espandersi fino ai confini con la Russia, creando in quell'ultima la sindrome dell'accerchiamento. Abbiamo creato di nuovo il nemico contro cui combattere: la Russia. Arriverà una nuova "cortina di ferro" e nuovi blocchi come Russia e Cina. E questo ci condurrà ad armarci ancora di più.
La febbre della guerra sta portando gli Stati a investire in armi somme da capogiro, iniziando a partire dal nostro Governo e dal Parlamento che ha votato un ordine del giorno per incrementare le spese militari fino al 2% del Pil. Passeremo dai 26 miliardi di euro spesi in armi nel 2021, a 38 miliardi fra qualche anno, sottraendo risorse alla sanità, alla scuola pubblica e ai servizi sociali. Peraltro, l'Italia, con l'invio delle armi in Ucraina, è diventata un Paese cobelligerante, ha così tradito la Costituzione che "ripudia la guerra" e ha violato la legge 185/90 che vieta di fornire armi a Paesi in guerra. Altrettanto ha fatto la Germania con i suoi 100 miliardi di euro stanziati in armi. E la Commissione UE destina 8 miliardi di euro alla ricerca e sviluppo delle nuove armi, per il periodo 2021-2027.
Quando usciremo dalla follia di armarci? Le guerre non solo lasciano dietro di sé scie di morte e distruzione ma comportano anche danni irreversibili all'ecosistema. Siamo così in guerra anche con l'ambiente che non sopporta più la nostra folle condotta umana, sia per lo stile di vita del 10% più ricco del mondo sia per la pazzia delle armi e delle guerre.
Solo il disarmo collettivo ci potrà salvare dal baratro.
Purtroppo, l'insegnamento di papa Francesco sulle armi e la guerra, cuore del Vangelo di Gesù, non sta passando nelle nostre comunità. Dobbiamo impegnarci tutti concretamente con azioni che tendono ad affermare il disarmo, come il boicottaggio delle banche armate che pagano per le armi (le tabelle sono pubblicate in www.banchearmate.org) e la scelta di depositare i propri risparmi in banche disarmate, tra cui, in primis, Banca Etica. Se credenti e non, parrocchie e diocesi, aderissero a questa Campagna avremmo un impatto enorme. Questi boicottaggi sono efficaci! "Mi sono vergognato quando ho letto – ha affermato papa Francesco il 25 marzo scorso – che un gruppo di Stati si è impegnato a spendere il 2 % del Pil nell'acquisto di armi, come risposta a quanto sta succedendo adesso. È pazzia".