Qualifica Autore: Campagna italiana contro le mine anti-persona

Finalmente è legge il contrasto al finanziamento delle mine anti-persona e della bombe cluster.

 

Dopo ben 4 anni dal rinvio al Parlamento da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'ottobre 2017 – a causa di un vulnus costituzionale nel testo della norma – è stata definitivamente approvata all'unanimità la proposta di legge Amati "Misure per contrastare il finanziamento delle mine antipersona e cluster bombs".

Il lungo iter

Il Senato ha impiegato quasi 2 anni per recepire le indicazioni del Quirinale sanando il vulnus costituzionale aggiungendo le parole "Salvo che il fatto costituisca reato" all'articolo 6 comma 2 e apportando una piccola specifica richiesta dal Ministero degli Esteri tesa a chiarire il permesso di importazione per aiutare Paesi terzi alla distruzione degli stock degli ordigni banditi e conservati negli arsenali, così come previsto dalla Convenzione di Oslo e di Ottawa.

La proposta di legge, dopo il primo passaggio in Senato, è arrivata alla Camera dei Deputati il 30 aprile 2019 ed è stata assegnata in sede referente alla Commissione Finanze. Lì è rimasta bloccata sino a settembre 2020. Alla ripresa della discussione ha collezionato ben 8 pareri favorevoli delle 9 Commissioni interpellate. Rimane, però, bloccata in Commissione Bilancio per ben 12 mesi a causa della mancata produzione del parere tecnico in quello che si qualificherà come un maldestro tentativo di insabbiamento o intralcio tecnico alla sua definitiva approvazione.

La relazione, di fatto, è stata richiesta al Governo, con delibera della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati (3 novembre 2020), ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge 196 del 2009, che prevede la trasmissione, entro 10 giorni, di una relazione tecnica. Le legge richiamata prevede che: "(…) La relazione tecnica deve essere trasmessa nel termine indicato dalle medesime Commissioni in relazione all'oggetto e alla programmazione dei lavori parlamentari e, in ogni caso, entro trenta giorni dalla richiesta. (…)".

Rebus relazione

La relazione arriva dopo innumerevoli sollecitazioni e in palese violazione dei tempi previsti da una legge dello Stato, ben 12 mesi e 7 gg dopo la prima richiesta, e porta con sé una serie di appunti di Banca d'Italia, Ivass e Covip e acriticamente fatti propri dalla Ragioneria dello Stato e dal Governo. Questi, attraverso ben 12 sedute della Commissione Bilancio, hanno reiteratamente alimentato dubbi sull'impianto della legge che obbliga di fatto le autorità di vigilanza a dotarsi delle liste dei produttori degli ordigni, al fine della loro esclusione dagli investimenti finanziari consentiti, dotandoli, quindi, di capacità proattiva di controllo. Di fatto, la legge impone semplicemente alle autorità di vigilanza di controllare indicando le modalità.

In relazione a ciò, si ventilavano possibili costi a carico dello Stato, sollevando perfino un surreale, quanto imbarazzante conflitto di competenze tra il ruolo della Banca d'Italia e quello della Banca Centrale Europea per eventuali aiuti economici di Stato alle autorità di vigilanza.

La calendarizzazione della Proposta di Legge in aula l'8 novembre 2021, perorata dall'on.le Graziano del Rio, richiesta dal Presidente della Commissione Finanze on.le Luigi Marattin, ha costretto il Governo alla produzione della relazione tecnica presentata in Commissione Bilancio il 9 novembre 2021 e discussa nella medesima Commissione il giorno successivo. Una relazione preceduta da pareri caratterizzati da imbarazzanti "probabilmente", "sembrerebbe", "astrattamente" e preceduta altresì da una proposta con emendamenti da cui venivano escluse le fondazioni bancarie (investitori istituzionali) e si autolimitavano i poteri di vigilanza rispetto a quanto previsto dalla Pdl.

Nella prima seduta di Aula, una efficacissima relazione dell'on. Massimo Ungaro, in qualità di relatore della legge, sconfessava punto per punto le argomentazioni a sostegno di richieste di emendamenti e revisioni al ribasso della legge, evidenziando la sospetta tempistica con la quale, negli anni, si aggiungevano nuove osservazioni mai sollevate prima, pur avendo avuto innumerevoli occasioni, ivi inclusa un'audizione in Senato di Banca d'Italia nella precedente legislatura.

Benché la relazione tecnica della Ragioneria dello Stato evidenziasse un parere negativo (basato su elementi perlopiù sconfessati dai fatti e da riferimenti normativi europei), la Commissione Bilancio ha fornito, all'unanimità, un parere positivo alla legge, riconoscendo per stessa ammissione della vice ministro Laura Castelli, che – contrariamente a quanto ventilato per 12 mesi nei continui rinvii – non esistevano affatto costi a carico dello Stato così come già indicato dal vice ministro Antonio Enrico Morando nella precedente legislatura e così come sostenuto, per ben 12 mesi, dalla Campagna Italiana Contro le Mine.

Ostracismo?

Le tempistiche e le modalità con cui sono stati condotti e presentati i dubbi da parte della autorità di vigilanza, la loro evidente pretestuosità, specie se comparata con un'attenta analisi, hanno confermato che molti dei ritardi nell'approvazione definitiva della Proposta di Legge erano da considerarsi vicini alla volontà di insabbiamento tecnico, talmente maldestro da divenire vittima della sua stessa arroganza.

Anche a seguito di tali inequivocabili precisazioni e del lungo iter legislativo, il Parlamento – con voto unanime – ha voluto recuperare la sua centralità con l'approvazione di questa legge firmata dal Presidente Mattarella il 9 dicembre 2021 e pubblicata in G.U n° 303 del 22 dicembre 2021.

Una legge partita da lontano, grazie alla disponibilità della già senatrice Silvana Amati, prima firmataria della proposta già nel maggio 2010, e della sua profonda conoscenza e interesse per la protezione dei civili e per il disarmo umanitario.

Il primo testo della proposta, variato da alcuni emendamenti apportati in Commissione Finanze nella XVII legislatura, è frutto dell'iniziativa congiunta e del confronto di Campagna Italiana Contro le Mine con la prof.ssa Alessandra Viscovi, all'epoca già direttrice di Etica Sgr e con la dott.ssa Sabina Siniscalchi, già Presidente di Fondazione Culturale Responsabilità Etica.

Un passo avanti

Con la legge di "Ratifica ed esecuzione della Convenzione di Oslo sulla messa al bando delle munizioni a grappolo, fatta a Dublino il 30 maggio 2008, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno" (L.95 del 14 giugno 2011) si aggiunge un passo ulteriore al dibattito sul "disinvestments" e un emendamento presentato dalla sen. Silvana Amati inserisce all'art.7 (Sanzioni) della legge anche il supporto finanziario alle attività di produzione, commercio, trasporto degli ordigni banditi dalla Convenzione tra le attività penalmente perseguibili.

La Proposta di Legge "Misure per contrastare il finanziamento delle mine anti-persona e cluster bombs" diviene il mezzo indispensabile per meglio definire le realtà coinvolte nei finanziamenti oltre frontiera attraverso gli intermediari finanziari autorizzati e i necessari strumenti di controllo. Quale senso avrebbe, altrimenti, bandire l'uso, la produzione e il commercio di armi con effetti disumani e indiscriminati se il medesimo fa confluire supporto finanziario ai produttori in altri Paesi non aderenti alle Convenzioni?

Malgrado la volontà di coinvolgere tutte le realtà interessate per l'obiettivo comune di dotare il nostro Paese di una legge di civiltà e coerenza, la legge è stata oggetto, specie in questi ultimi 2 anni, di stratagemmi tecnici che ricordano molto la "tela di Penelope".

La Campagna Italiana Contro le Mine, da diversi anni impegnata nel supporto all'approvazione di questa proposta di legge così ostacolata nelle retrovie, festeggia la caparbietà con cui il Parlamento ha rivendicato il suo ruolo, riscrivendo una pagina di orgoglio politico, sancendo il suo diritto e dovere di legiferare anche in materia di investimenti finanziari e statuendo un principio cardine anche per il futuro: l'investimento finanziario può essere limitato se genera un impatto negativo sulle comunità.

In molti ci hanno accompagnato in questo lungo e faticoso impegno e, a nome di tutti, oggi, con l'approvazione di questa legge, possiamo dire a voce alta: mai più profitti sulla morte dei bambini!

 

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Mosaico di pace ha seguito sin dalle origini la Campagna per la messa al bando delle mine anti-persona, giunta al Nobel per la Pace conferito a Jody Williams nel 1997. Negli anni, abbiamo pubblicato numerosi articoli, oggi tutti presenti nel sito "storico" di Mosaico di pace (che funge da archivio): www.oldmosaicodipace.it. Per altre informazioni sulla Campagna e sulla legge: www.campagnamine.org  – www.icbl.org.