Dal cemento all'urbanistica, dai traffici illeciti all'ambiente: una mappa geopolitica nel Rapporto Ecomafia 2023.
Legambiente ha deciso di dedicare, non a caso, il Rapporto Ecomafia 2023 al pensiero, ancora oggi di straordinaria attualità, di Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia il 23 maggio del 1992, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
Intervistato da Marcelle Padovani per il libro del 1991 intitolato Cose di Cosa nostra, il giudice Falcone descriveva così il mafioso che diventa "capitano d'industria": "Se fa il costruttore, amplierà il suo raggio d'azione fino a comprendere le cave di pietra, i depositi di calcestruzzo, i magazzini di materiale sanitario, le forniture in genere e anche gli operai […]. Gli altri proprietari di cave, gli industriali del cemento e del ferro verranno a poco poco inglobati in una rete monopolistica sulla quale egli eserciterà il controllo".
È proprio nel ciclo illegale del cemento, dalle cave ai reati urbanistici, dalla produzione di calcestruzzo alle imprese di costruzione, che si registra nel 2022 un incremento significativo dei reati accertati dalle forze dell'ordine e dalle Capitanerie di porto: ben 12.216, pari al 39,8% del totale, con una crescita del +28,7% rispetto all'anno precedente. Non è meno preoccupante il "segnale" registrato dall'Istat nel suo Rapporto 2022 sul Bes (Benessere equo e sostenibile): "Si stima, in particolare, un incremento netto delle abitazioni abusive – scrive l'Istat – in una misura che non si osservava dal 2004 (+9,1%)". Un'aggressione all'ambiente "condivisa" tra mafiosi "capitani d'industria", imprenditori privi di etica, faccendieri senza scrupoli, politici e funzionari corrotti. Tutti impegnati a spartirsi i fatturati delle attività illecite monitorate da Legambiente, pari a circa 8,8 miliardi di euro, con una crescita dell'abusivismo edilizio da 1,8 a 2 miliardi di profitti.
La "pressione" dell'illegalità sull'ambiente, accertata dalle forze dell'ordine e dalle Capitanerie di porto resta, in generale, alta, con 30.680 reati, alla media di 84 al giorno, 3,5 ogni ora. La Campania si conferma al primo posto con 4.020 reati, pari al 13,1% del totale nazionale, mentre Roma guida anche nel 2022 quella provinciale, con 1.315 illeciti penali.
Traffici
Il mercato illegale dei rifiuti continua ad essere il settore privilegiato dalla criminalità organizzata, anche per la sua dimensione transnazionale. Le inchieste relative ai traffici illeciti censite e analizzate da Legambiente dal febbraio 2002 al 30 aprile 2023, sono state 582, con 3.195 arresti, 10.718 persone denunciate e ben 1.632 aziende coinvolte. Oltre 60 milioni le tonnellate di rifiuti sequestrate, poco più di una a testa per ciascun cittadino italiano.
Le indagini condotte dal Comando dei Carabinieri per la tutela ambientale e la sicurezza energetica hanno fatto emergere due rotte principali dei rifiuti in uscita illegalmente dall'Italia: quella africana, segnalata in crescita, che riguarda in particolare Marocco, Ghana, Burkina Faso, Senegal, Nigeria e Mauritania, relativa ai Raee (i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) e a quelli pericolosi in genere; e la rotta verso Est, con destinazioni in Bulgaria, Romania, Serbia, Macedonia, Kossovo, Croazia, Slovenia, Repubblica Ceca e Polonia, per quanto riguarda la plastica e, di nuovo, i rifiuti pericolosi.
La mappa "geopolitica" dei traffici t ransnazionali si arricchisce con le operazioni effettuate nel 2022 dalla Direzione antifrode dell'Agenzia delle dogane. I rifiuti metallici esportati illegalmente dovevano finire in India e Pakistan, quelli di pneumatici in Turchia e in "diversi Paesi africani". Una "meta" finale che torna anche nei sequestri di Raee: dopo Singapore e Tailandia, questi rifiuti erano destinati a Paesi "del continente africano interessati molto spesso da fenomeni di destabilizzazione politica ed economica", dal Ghana al Senegal fino alla Costa d'Avorio.
Animali e specie protette
La pericolosità dei fenomeni criminali su scala transnazionale che riguardano l'ambiente è stata denunciata con forza nel dicembre scorso dal Segretario generale dell'Interpol, Jurgen Stock, commentando i risultati dell'operazione Thunder contro i traffici illegali di specie animali e vegetali protette, condotta in collaborazione con l'Organizzazione mondiale delle Dogane: "Il traffico di legname e di specie selvatiche – ha dichiarato Stock – non riguarda solo l'aspetto della conservazione. Ogni anno molti agenti perdono la vita, si diffondono malattie, intere economie vengono distrutte e governi indeboliti. E questo perché gli enormi guadagni che derivano da questo tipo di traffico attraggono gruppi criminali e terroristi che ungono le ruote della criminalità con la corruzione". I Paesi coinvolti, tra cui anche l'Italia, sono stati 125, con arresti e sequestri di animali vivi (dai primati ai rettili, dai grandi felini alle testuggini), selvaggina, avorio, legnami, ma anche medicine "tradizionali" e articoli di artigianato realizzati con prodotti illegali.
I risultati delle operazioni antibracconaggio condotte nel 2022 nel nostro Paese confermano le finalità "commerciali" di queste attività, destinate spesso ad alimentare un mercato illecito di "piatti proibiti" diffuso su tutto il territorio nazionale, dalla cacciagione ai datteri di mare. Al bracconaggio di terra si somma, infatti, la pesca illegale che, secondo la relazione speciale pubblicata a settembre del 2022 dalla Corte dei Conti europea, rappresenta, insieme a quella non dichiarata e non regolamentata, "una delle più grandi minacce per gli ecosistemi marini e compromette gli sforzi per gestire le risorse ittiche in modo sostenibile". Scommesse illegali e traffico di sostanze dopanti accompagnano, invece, le corse "clandestine" di cavalli lungo le strade di diverse località, dal Lazio alla Sicilia.
Agroalimentare e caporalato
L'illegalità ambientale si salda con i fenomeni criminali che investono tutte le filiere dell'agroalimentare italiano, con 41.305 reati e illeciti amministrativi, 26.845 persone denunciate, oltre quattromila sequestri. Al fenomeno del caporalato, in particolare per quanto riguarda i minori, è dedicato l'approfondimento curato dal sociologo Marco Omizzolo per il Rapporto Ecomafia 2023. Nell'arco di sei mesi, da ottobre 2022 a marzo 2023, l'associazione Tempi Moderni ha realizzato in provincia di Latina un progetto di ricerca e formazione pedagogica in materia di diritti che ha interessato oltre 30 aziende, con il coinvolgimento di 100 lavoratori e lavoratrici di imprese agricole dei comuni di Latina, Sabaudia, San Felice Circeo e Terracina. L'attività, replicata dagli stessi lavoratori formati a Latina nelle province di Brescia, Arezzo, Forlì, Salerno, Napoli, Potenza e Reggio Calabria, ha consentito di far emergere lo sfruttamento di minori all'interno di alcune delle aziende oggetto della ricerca, impiegati anche nello smaltimento illecito di rifiuti.
Le proposte
Come fronteggiare, meglio di quanto non sia stato fatto finora, in Italia e non solo, le attività criminali dell'ecomafia? La via maestra è quella tracciata nel 2015, con l'introduzione nel nostro Codice penale dei delitti contro l'ambiente, ma bisogna rafforzare la cooperazione a livello internazionale, soprattutto in Europa; potenziare il sistema dei controlli; introdurre nuovi delitti, come quelli previsti contro l'agromafia e l'agropirateria, i crimini contro la fauna e gli animali in genere. Vanno in questa direzione le proposte avanzate da Legambiente perché l'Italia svolga un ruolo importante in una nuova stagione di contrasto della criminalità ambientale. È quello che prevede anche la direttiva europea approvata all'unanimità dalla Commissione per gli affari giuridici (Juri) del Parlamento europeo e ora all'esame congiunto (il cosiddetto trilogo) con la Commissione e il Consiglio d'Europa. Nell'opinione pubblica la sensibilità verso i temi ambientali è sicuramente cresciuta in questi anni. Speriamo che accada altrettanto, con decisione e rapidità, in chi ha responsabilità politiche e istituzionali.