A cura di Marcella Orsini

Quando la pace e il futuro arrivano dalle donne

Il nostro percorso all'interno dei pilastri Protezione, Prevenzione e Partecipazione della Risoluzione delle Nazioni Unite 1325/2000 su Donne, Pace e Sicurezza, giunge alla sua terza tappa. Le donne sono protagoniste di un cambiamento anche nelle zone di guerra. Ci siamo messe e messi in ascolto, abbiamo conosciuto donne con forti esperienze di conflitto. Come si può rendere viva e concreta la partecipazione delle donne ai processi di pace? Quali linguaggi si possano utilizzare? Un Dossier che raccoglie voci ed esperienze da diversi Paesi del mondo.

 

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Crisi della sicurezza e violenze in Sahel. Donne e bambini: vittime invisibili.

 

Frequenti massacri di popolazioni civili, sfollamenti forzati di intere località con la chiusura di scuole e centri sanitari, crisi alimentare e nutrizionale senza precedenti, caratterizzano la vita quotidiana dei Paesi del Sahel centrale (Burkina Faso, Mali, Niger) negli ultimi anni.

Donne, pace e sicurezza in Mali: dall'invisibilità alla polverizzazione.

 

A Bamako, la capitale del Mali, nel mese di novembre del 2022, si è svolto un incontro destinato a celebrare i 22 anni della Risoluzione 1325 adottata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 31 ottobre 2000.

Le donne afgane sono protagoniste di un altro futuro possibile. Un sogno collettivo che parte proprio da loro.

 

Migrazione forzata è un'espressione che nessuno può comprendere meglio di un afgano. La migrazione forzata dall'Afganistan va avanti da generazioni.

Siamo tutte con voi: le donne iraniane, le loro proteste e la costruzione di un mondo di diritti e di pari dignità. Intervista a Parisa Nazari.

 

Parisa Nazari è una mediatrice interculturale, nata a Teheran. Fa parte dell'associazione "Donne per la dignità" ed è autrice del nostro editoriale di novembre 2022.

A colloquio con Malak Mattar. Quando l'arte è fonte di ispirazione e di cambiamento sociale. Ovunque.

 

Malak Mattar è un'artista palestinese della Striscia di Gaza. La sua famiglia proviene dai villaggi che migliaia di palestinesi sono stati costretti ad abbandonare durante la Nakba del 1948.

Esperienze di partecipazione ai processi di costruzione della pace in Africa: il lavoro in Senegal.

 

Partecipazione non significa solo "essere presenti" bensì rivendicare una presenza anche nei luoghi e nelle procedure che permettono agli individui di avere un ruolo nei processi decisionali.


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