Un Festival dedicato all'agricoltura e ai diritti, alla salute e alla Terra. Perché le resistenze hanno il sapore del Sud. E sono tante.
Lo scorso 25 aprile, in una delle date più significative e fondanti per la nostra democrazia, le campagne di San Vito dei Normanni (BR) sono state teatro di un grande raduno, che ha visto arrivare persone e organizzazioni da tutte le parti della Puglia – e d'Italia – per celebrare collettivamente la giornata della Liberazione e della Resistenza, ma anche i primi cinque anni dell'esperienza di XFarm Agricoltura prossima.
Plantago, Festival di Resistenza agroecologica, è una rassegna di musica mediterranea, cibo buono e locale, canti e danze tra gli ulivi, ma anche una tavola rotonda, immaginata per avviare insieme un ragionamento collettivo sulla creazione di un nuovo movimento, una struttura cooperativa che possa supportare le organizzazioni del territorio impegnate nei temi dell'agroecologia, della tutela dei diritti, della generazione di valore sociale, culturale ed economico per le proprie comunità. Plantago ha voluto porsi come primo appuntamento di un percorso comune, fondato sul riconoscimento di essere una sola comunità resistente, unita nei valori ma più forte se compatta nelle azioni, nell'inventare un avvenire diverso per la Terra e tutti gli esseri che la abitano.
Plantago è, infatti, il nome scientifico della Piantaggine, una pianta autoctona particolarmente diffusa nelle campagne pugliesi, il cui nome significa letteralmente "pianta che fa crescere altre piante" – dal latino planta e agere. Una pianta pioniera che cresce dove la vita sembra non poter nascere più, che resiste, appunto, nei terreni asfittici, compattati, impoveriti, devastati dagli incendi, privi di acqua e humus. Una pianta capace di proliferare utilizzando quanto trova intorno a sé e, così facendo, rigenera il suolo creando le condizioni perché un nuovo mondo biodiverso possa prosperare.
E così, a cinque anni dall'inizio della gestione di XFarm Agricoltura prossima, la cooperativa sociale Qualcosa di Diverso, promotrice del progetto, ha voluto celebrare l'essere Plantago, piante pioniere, insieme a tutte quelle organizzazioni che da anni stanno restituendo alla coltivazione della terra il suo più autentico significato, soffocato dal modello agricolo industriale: emancipazione, libertà, democrazia, partecipazione, diritti, salute. Diritto alla salute che – ricorda Nicoletta Dentico in apertura della tavola rotonda – è stato il primo diritto costituzionalizzato a livello internazionale, che anche nella Costituzione italiana parla di individui, e non di cittadin*, "perché dietro al diritto alla salute c'è la persona, la vita". Dentico è giornalista e scrittrice esperta di salute globale, diritti umani e cooperazione internazionale, invitata a discutere il tema – troppo spesso svuotato di senso dalla retorica propagandistica – della sovranità alimentare, e della relazione tra la capacità di una comunità di produrre cibo e la salute della stessa e dell'ambiente in cui vive.
Parlare di diritto alla salute come connessione, relazione sociale, partecipazione, significa, infatti, resistere, liberarsi e fare rivoluzione. "Nel nostro tempo la rivoluzione politica parte dalla terra, dalla zolla, dalla dimensione materica che è la natura dalla quale l'umanità ha deciso pericolosamente di separarsi, perdendo il senso della sua fragilità immunitaria, e ponendo così i presupposti della sua stessa distruzione", dice Dentico. Ecco, dunque, che la lotta contro il potere delle filiere industriali controllate dalle multinazionali e dalla GDO (Grande Distribuzione Organizzata?) diventa la produzione di cibo buono, buono perché intriso di diritti, di rispetto, di accoglienza delle diversità, di convivialità e partecipazione. Produrre cibo buono sulla base di una visione olistica di salute, di cui XFarm e tante altre realtà in Puglia, si sono fatte promotrici alla ricerca di forme alternative alla cultura e agricoltura mainstream.
La cooperativa
"Quando abbiamo iniziato nel 2017 non avevamo idea di cosa stessimo facendo" dice Marco Notarnicola, presidente della cooperativa Qualcosa di Diverso, "ma avevamo chiaro che, provando a gestire un pezzo di paesaggio, avremmo potuto interpretare temi di cui non potevamo non occuparci nel mondo attuale: lavoro equo e diritti dei lavoratori, la situazione ecologica vicina alla desertificazione delle nostre terre, la Xylella come segnale di un paesaggio monoculturale prossimo alla distruzione, la sovranità alimentare delle comunità, la tutela della biodiversità, la generazione di valore economico buono a partire da territorio rurale senza sfruttare l'ambiente e nasconderne i costi".
Così, in cinque anni, 50 ettari di terreni confiscati alla criminalità organizzata sono oggi XFarm Agricoltura prossima: un Parco Rurale Artistico immaginato e creato da giovani del territorio, un'Agroforesta che sperimenta modelli di gestione del paesaggio biodiversi, produttivi, e rigenerativi, un allevamento avicolo in consociazione con l'oliveto, una scuola radicale per la formazione continua, un grande laboratorio di apprendimento collettivo inserito in una rete di organizzazioni, gruppi, esperienze affini, articolata dal sud al nord della regione.
"Questa reticolazione che c'è in Puglia deve estendersi in un reticolato internazionale dove XFarm sia un esempio da imitare e seguire", conclude Nicoletta Dentico, parole subito avvalorate da Fabrizio Guglielmi, Presidente del Forum Agricoltura Sociale Puglia. "La produzione di cibo è il costituente primario per la creazione e il rinsaldamento delle comunità, e per questo deve necessariamente essere rispettosa della terra e della dimensione sociale. Fare rete significa rivendicare il vero significato della sovranità alimentare, attivando percorsi reali di responsabilità e inclusione". Anche Angelo Cleopazzo, dell'associazione Diritti a Sud, partner della tavola rotonda, ribadisce come il lavoro quotidiano di tante piccole realtà pugliesi si sia tradotto in "una resistenza feroce" ai modelli mainstream, attraverso la nascita spontanea di dinamiche di mutuo aiuto e scambio di risorse tecniche e umane, di conoscenze e mezzi di produzione. "Dobbiamo trovare insieme forme per creare un contrasto che sia però educante, che riesca a contaminare, a sovvertire prototipi di immaginario ormai stratificati, ma che devono essere dilaniati. Abbiamo il dovere di legare i nostri propositi a istanze anche più forti delle sole nostre forze, di misurarci con l'ignoto senza averne paura. Quando un processo parte in modo naturale ed è attraversato da bellezza costante, questa riesce a irradiare tutto ciò che c'è intorno. Questa contaminazione ora deve diventare massa critica, un'organizzazione politica in forme nuove da esplorare e costruire insieme".
Nuove Resistenze
Il 25 aprile non solo, dunque, tante esperienze pugliesi significative di agricoltura e innovazione sociale hanno deciso di celebrare la Resistenza come garanzia della nostra libertà democratica, ma hanno compiuto anche un passo ulteriore, quello di dare vita a un movimento, legando il senso profondo della Resistenza alle nuove sfide del nostro tempo, sfide che soltanto l'agroecologia come forma di cambiamento sociale e culturale è in grado di affrontare.
La tavola rotonda è stata promossa dalla cooperativa Qualcosa di Diverso assieme alle seguenti organizzazioni: Diritti a Sud – nasce nel 2014 nelle campagne circostanti Nardò, come associazione di attiviste e attivisti impegnati nella tutela dei diritti fondamentali delle persone. Diritti a Sud agisce in tre ambiti principali: tutela dei diritti, educazione popolare e agroecologia. Insieme a Solidaria Bari è promotore del progetto cooperativo e mutualistico "Sfruttazero" per l'autoproduzione di salsa di pomodoro come forma di resistenza alla privazione dei diritti e lotta per la tutela della dignità, del reddito, dell'autodeterminazione dell'uomo e della donna come individui. Diritti a Sud è tra i nodi fondatori della rete nazionale anticapitalistica Fuorimercato – Autogestione in Movimento.
Società cooperativa agricola karadrà - cooperativa agricola che promuove progetti legati al nuovo concetto di multifunzionalità che assegna all'agricoltura, oltre al suo compito primario di produzione, anche il compito di fare comunità, tutelare il patrimonio culturale e naturale di un territorio, e ridisegnarne le linee. La cooperativa si è specializzata nell'aridocoltura, pratica volta a consentire la coltivazione in ambiente arido, cioè in assenza di irrigazione e in presenza di precipitazioni minime. Da qui nasce l'impegno nel recupero delle biodiversità locali, per portare sul mercato prodotti naturali cresciuti nel rispetto della terra e della risorsa acqua a costi competitivi. Karadrà è da tempo impegnata nel recupero e salvaguardia del Pomodoro da serbo di Aradeo, prodotto unico per le sue particolari caratteristiche, coltivato in aridocoltura e diventato simbolo del riscatto della comunità locale.
Forum agricoltura sociale Aps, emanazione del Forum Nazionale Agricoltura Sociale, che condivide e promuove principi, buone pratiche e temi dell'agricoltura sociale, agisce come interlocutore politico con la Regione Puglia e con gli Enti Locali, al fine di elaborare e presentare la legge regionale dell'agricoltura sociale. È promotore di Pulsa, un laboratorio permanente e aperto di progettazione, condivisione e scambio di informazioni ed esperienze legate all'agricoltura sociale.
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Per approfondire
Sito web Xfarm: https://www.xfarm.me
Link evento 25 aprile: https://fb.me/e/6fm1gwknl
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