Hanno forme e modalità creative. Sono nonviolenti e originali. Le proteste di Last Generation e Extincion Rebellion.
"E per tutti i ragazzi e le ragazze, così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendo il pensiero".
La radio passa Chiamami ancora amore di Roberto Vecchioni e, anche se sono trascorsi un po' di anni dalla sua uscita, le sue parole risultano attuali e il pensiero si rivolge più che mai a Simone Ficicchia e a tutti gli attivisti di Last Generation e Extincion Rebellion.
Il tribunale di Milano ha respinto la richiesta della questura di Pavia di applicare un regime di sorveglianza speciale per Simone Ficicchia, attivista di Last Generation. La questura ha ordinato l'applicazione del codice antimafia a un giovane che ha abbracciato la protesta non-violenta, ponendolo alla stregua dei capi della criminalità organizzata. Il tribunale di Milano ha successivamente respinto la richiesta, dichiarando che Ficicchia non rappresenta un "pericolo per la pubblica sicurezza".
"Mi piacerebbe fare il professore di storia", ha spiegato Simone Ficicchia nell'intervista con Diego Bianchi per Propaganda Live, "non me la sento, però, anche solo di continuare a studiare e raccontare ai ragazzi tutte le cose che ho appreso negli anni, se non posso guardarli negli occhi e dirgli: ‘ho fatto tutto quello che potevo perché aveste un futuro dignitoso'".
La stessa vicenda ha coinvolto 8 attivisti e attiviste di Extinction Rebellion. Nel settembre 2021, infatti, i manifestanti hanno protestato in maniera non violenta contro l'inazione dei governi alla PreCop 26 di Milano. Lo scorso 24 gennaio, il Tribunale di Milano ha confermato "il luogo a procedere", dopo la prima udienza del primo processo penale. La data per la prossima udienza è fissata per il 30 marzo. "Non mi pento assolutamente di quello che ho fatto" – ha sottolineato Vic, tra gli attivisti e le attiviste sotto processo, in un video rilasciato ai media – "anzi probabilmente lo rifarei. Credo che una delle azioni migliori che possa fare con la mia vita è mettere la mia libertà e i miei privilegi al servizio della vita sul Pianeta".
Ancora una volta si rimanda la questione. Ancora una volta i governi non adottano delle politiche in cui, tra i primi punti, ci sia la crisi ambientale. Non resta, dunque, che ringraziare e supportare i tanti Simone che si battono per una società migliore, più equa, più vivibile, affinché di clima si continui a parlare e a trovare presto una soluzione efficace per tutti.