Qualifica Autore: Vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, Presidente Nazionale di Pax Christi

"Fratello vescovo Luigi, non so se tu saresti stato d'accordo per un saluto e un ricordo 'celebrativo'. Sono certo che lo avresti sdrammatizzato subito con qualche tua battuta, segno di grande umiltà e di profonda intelligenza. A nome mio e di tutta Pax Christi Italia (è pervenuto anche un bellissimo messaggio di partecipazione e di preghiera da parte di Pax Christi Internazionale) desidero salutarti fraternamente e ri-cordarti più con il cuore che con la sola memoria. E dirti grazie per quanto hai condiviso con noi in questi anni con il tuo servizio a Pax Christi come presidente nazionale e internazionale".

Così ti salutavo a Ivrea lo scorso 18 luglio, al termine del tuo funerale, prima di affidarti alle braccia del Padre.

È sempre difficile scrivere quando si ricorda un amico, un compagno di viaggio. E lo è ancora di più pensando a te, alla tua persona che è sempre stata 'presente' nella vita di Pax Christi, ma anche di tutte le donne e gli uomini che credono e si impegnano per un mondo più giusto, più umano, più in pace. Tu c'eri! Con un tuo scritto al momento giusto, con la tua presenza.

"Salutaci don Tonino Bello, don Diego Bona – ti dicevo il 18 luglio – e tutte le donne e gli uomini costruttori di pace con cui ci hai fatto camminare in questi anni per scelte coraggiose di mitezza e di nonviolenza. Non posso non ricordare tutti i tuoi viaggi in giro per il mondo: sempre per stare dalla parte degli ultimi, degli scartati, delle minoranze e dei poveri. Dal Vietnam al Salvador, da Sarajevo, a Belgrado... instancabile e infaticabile ambasciatore di giustizia e di pace.

Non posso non ricordare un tuo record, che nessuno potrà mai eguagliare: la partecipazione a tutte le Marce per la Pace del 31 dicembre, dal 1968, nella notte di Capodanno, all'ultima, ad Altamura (nella diocesi di cui sono vescovo), per difendere gli obiettori di coscienza al servizio militare e le varie forme di obiezione".

Molti hanno scritto di te. Ma dovremo fermarci e riflettere su quanto ci hai condiviso, ci hai lasciato e ci continui a donare...

Non sarà facile, perché la tua testimonianza, la tua vita è stata piena, intensa, vissuta fino in fondo, nello spirito del Concilio Ecumenico Vaticano II che ti vide firmatario di quel famoso Patto della Catacombe, sogno e visione di una Chiesa leggera, agile e semplice per l'annuncio del Vangelo.

Caro vescovo Luigi, è impossibile fare un elenco interminabile del tuo ministero di questi lunghi 99 anni di vita.

Sei stato un uomo di e della… Parola perché l'hai accolta nel tuo cuore e hai insegnato ad accoglierla in ogni momento della nostra vita.

Tu ci hai indicato l'amore per l'uomo e per la donna, per gli ultimi, soprattutto, per quelli che stanno, come dal titolo provocatorio di un tuo libro "alla sinistra di Dio" e hai testimoniato il tuo essere libero, a costo di non essere compreso, di essere criticato e di pagare di persona.

Anche tu, caro don Luigi, "non sei stato profeta in patria", incontrando spesso opposizione e marginalizzazione… anche nella Chiesa!

"Ora che sei morto – dicevo al tuo funerale – molti pensano che tu possa dare meno 'fastidio' di quanto invece lo davi da vivo. Quante censure hai avuto! Quante volte le tue posizioni, anche recenti, contro la guerra e il riarmo sono state criticate o quantomeno... ignorate.  E siamo qui ancora oggi con te a denunciare la follia delle spese militari".

Tu ci hai indicato la passione per la pace e per la nonviolenza. Ci hai invitato a "Sognare eresie" con uno dei tuoi ultimi libri, ricordando che "eresia", dal greco, significa "scelta, preferenza".

Grazie, vescovo Luigi, perché ci hai insegnato a vivere "in pace". Ma anche a "morire in pace". Le testimonianze di chi ti è stato vicino in quegli ultimi momenti (come tu sei stato vicino a don Tonino...) ci dicono che sei andato incontro al Padre con serenità e fede.

Tu, come ha scritto qualcuno di Pax Christi, non sei l'uomo del passato, ma del futuro! E il modo migliore per ricordarti è continuare sulla strada tracciata, sapendo osare, sognare e camminare nella stessa direzione che ci hai indicato.