Dire "cammino sinodale" sarebbe di per sé una ridondanza inutile dal momento che "sinodo" significa già "camminare insieme".
Quando poi si specifica che siamo chiamati a camminare insieme come Chiesa (o Chiese) dovremmo ricordarci il monito di San Giovanni Crisostomo: "Chiesa è nome che sta per sinodo".
La spinta profetica che Papa Francesco ha voluto imprimere, tanto alla Chiesa universale che a quella italiana di cui è primate, è una presa di coscienza dal basso della stessa identità della comunità cristiana.
Il Sinodo, pertanto, è un evento rivelativo che ci fa prendere consapevolezza di quello che sempre dovrebbe essere la Chiesa: una comunità di popolo che cammina insieme.
Sinodo, allora, come vento dello Spirito che soffia forte sul drappo che nasconde il volto di una Chiesa-madre e lo rivela ai figli. Sinodo è quindi consapevolezza di un'appartenenza consapevole e corresponsabile che rende protagonisti i cuori, i volti e i piedi di tutte e tutti.
Sinodo è riprendere la parola senza concessioni dall'alto, senza preoccupazione di disturbare i manovratori e senza autocensure pudiche.
Un cammino di popolo. Tanto nell'Assemblea del Sinodo universale, quanto in quello delle Chiese in Italia, il tema della pace è stato tutt'altro che assente anche se attendiamo di prendere nota della reale assunzione che esso riceverà nello Strumento di lavoro del Sinodo italiano e della capacità che avrà di modificare – se non di convertire – alcune scelte delle Chiese locali.
Il Documento Finale della Seconda Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (2-27 ottobre 2024) "Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione" inizia con la citazione del Vangelo di Giovanni 20,19-20: "Venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore".
Con un po' più di coraggio si sarebbe potuto sviluppare quel saluto di Gesù alle discepole e ai discepoli d'ogni tempo per dissetarsi a quell'acqua sorgiva.
È vero però che subito dopo si afferma che "Fissare lo sguardo sul Signore non allontana dai drammi della storia, ma apre gli occhi per riconoscere la sofferenza che ci circonda e ci attraversa: i volti dei bambini terrorizzati dalla guerra, il pianto delle madri, i sogni infranti di tanti giovani, i profughi che affrontano viaggi terribili, le vittime dei cambiamenti climatici e delle ingiustizie sociali".
Il Sinodo non ha tradito la convinta insistenza sulla sete di pace espressa continuamente da Bergoglio, ma forse proprio per questo avrebbe potuto trarne conclusioni più concrete.
Cosa che si è sforzata di fare la Prima Assemblea Sinodale delle Chiese che sono in Italia. Avendo partecipato al processo che ha portato alla scrittura dei Lineamenti in quanto membro del Comitato nazionale so quanto la Commissione 1 che aveva come tema "L'orizzonte missionario nello stile della prossimità" con un focus specifico sul dialogo e sulla pace ha formulato la seguente frase tra le scelte concrete indicate dai Lineamenti: "Promuovere nell'ottica della fede la costruzione della cultura della pace, della nonviolenza e dell'obiezione di coscienza e costruire alleanze ecclesiali e sociali sui temi dell'educazione, della cura del creato e dello sviluppo umano integrale".
È molto interessante che cinque Tavoli sinodali tra i cento presenti, hanno trattato questo stesso tema e che alla fine sono emerse alcune proposte che potrebbero diventare vincolanti per le chiese in Italia.
Una tra queste è la decisione di scegliere esclusivamente banche non armate per gli investimenti degli enti ecclesiastici e delle Chiese locali.
Se poi dovesse essere accolta nello Strumento di lavoro anche la richiesta di garantire l'assistenza spirituale dei militari con personale ecclesiastico non inquadrato nell'organico militari, ovvero "cappellani senza divisa e senza stellette", allora il passo verso una pace nonviolenta delle Chiese in Italia diventerebbe davvero una profezia concreta.
Si attendono le sintesi per pervenire allo Strumento di lavoro della prossima Assemblea prevista in aprile.