Una e indivisibile

Non differenziata

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Un sussulto di coscienza – come lo definisce papa Francesco – e nulla di più. Ecco che cosa ci servirebbe per restituire centralità ai valori fondativi della nostra Costituzione. Tra il tentativo del Governo italiano di affossare la legge 185/190 – quella sull'export delle armi – e la pericolosa spinta in avanti dell'autonomia differenziata, la coscienza prorompe. Per ricordarci che noi non ci stiamo. Che si può anche stare da un'altra parte.

Verso la metà dello scorso gennaio, su diversi giornali, si leggeva: "L'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma respinge così, senza troppi giri di parole, un regalo della consistente cifra di un milione e mezzo di euro destinato all'acquisto di macchinari di ultima generazione per curare bambini e bambine colpiti da malattie rare. Destinatario del 'non possumus', pronunciato dai vertici dell'ospedale infantile di proprietà del Vaticano la Leonardo" (Repubblica online, 12 gennaio 2024).

Qualifica Autore: Pastori della Chiesa battista

In che modo Dio ci parla? Quali parole sono riconducibili al linguaggio quotidiano di Dio? Iniziamo un nuovo viaggio, all'insegna delle parole. E partiamo dal sorriso.

 

Il sorriso dovrebbe comparire come ultima parola di un vocabolario biblico-teologico. Se non altro in base all'adagio popolare "ride bene chi ride ultimo"! Invece, questa parola "escatologica" fatica a trovare una sua collocazione tra chi prova a rendere ragione della speranza cristiana. Forse perché troppo poco solenne, sentita persino come disdicevole. Anche se non ha la sguaiatezza del ridere, né il cinismo del deridere, il sorridere al massimo suscita un ulteriore sorriso, che suona come un benevolo giudizio di irrilevanza.

Non fa parte delle grandi parole della fede; serve solo a non comparire sulla scena troppo tristi, per quanto la serietà della fede non scorga una vera e propria opposizione tra tristezza ed Evangelo. Solo questione di tatto e anche un inevitabile scendere a patti con un mondo poco serio, che cerca a tutti i costi la risata.

Il convegno di fine anno di Pax Christi.
A Gorizia si è discusso di Corpi Civili di Pace e di Intelligenza Artificiale.

 

Nel pomeriggio di sabato 30 dicembre, nell'ambito delle iniziative legate all'annuale Marcia della Pace, si è svolto a Gorizia un partecipato convegno, dedicato a "Negoziare la pace". La scelta del luogo non è stata casuale. Gorizia, grazie alla collaborazione richiesta dalla slovena Nova Gorica, nel 2025 sarà Capitale europea della Cultura, la prima transfrontaliera. Un luogo che ha visto scorrere tanto sangue nel corso dello scorso secolo, grazie al dialogo e al confronto sempre più efficace diventa ora un significativo segno di pace e di concordia per l'Europa e per il mondo.

Qualifica Autore: già senatore della Repubblica, associato al Transnational Institute e giudice del Tribunale Internazionale dei Diritti della Natura

L'Ecuador tra corruzione, violenza, droga e povertà. Guerra civile?

 

Le immagini di un commando armato che entra negli studi di una tv privata di Guayaquil in Ecuador e quelle delle rivolte nelle carceri, ormai frequenti da anni, hanno fatto il giro del mondo. In molti si sono affrettati a definire, impropriamente, quella in corso nel Paese, una guerra civile, o addirittura un nuovo focolaio della Terza guerra mondiale. Dichiarazioni e conclusioni che indubbiamente sono state consequenziali alla narrazione della crisi da parte del governo in carica e delle scelte fatte per provare a gestirla, soprattutto attraverso lo strumento militare. L'attuale situazione ha radici complesse connesse alla storia recente del Paese, le sue diseguaglianze, la sua posizione geografica, la corruzione e l'indebolimento progressivo degli apparati istituzionali.

Secondo i dati ufficiali sarebbero presenti tra i 35mila e i 50 mila membri di bande criminali, (22 secondo il decreto di cui sopra che le dichiara "parti belligeranti"). L'indice di omicidi è tra i più alti in America Latina, condizione assolutamente inedita per un Paese considerato tra i più sicuri fino a meno di qualche anno fa.

Qualifica Autore: segretario di IPRI-CCP, Istituto Italiano di Ricerca per la Pace Corpi Civili di Pace

È tempo di riconciliazione. I contenuti di una Conferenza alla Casa per la Pace "La Filanda".

 

Accompagnati da un pubblico numeroso e attento, nella cornice particolarmente significativa della Casa per la Pace "La Filanda" a Casalecchio di Reno (Bologna), si è tenuta, lo scorso di novembre, la Conferenza internazionale sul tema "Balcani-Kosovo: Urgenza di Riconciliazione. Il contributo della cultura alla costruzione del futuro". Alla Conferenza, organizzata nell'ambito della collaborazione tra le associazioni Percorsi di Pace, IPRI-CCP, Multimage e il Forum ZFD (Forum Ziviler Friedensdienst - Forum Servizio Civile di Pace), hanno partecipato anche studenti e studentesse in collegamento dal Kosovo. Se, sin dal titolo, il contesto e lo spaccato, storico e geografico, non lasciano adito a incertezze, concentrando la riflessione sui Balcani, su Paesi e territori di quella che fu la Jugoslavia e, in particolare, sul Kosovo, tornato all'attenzione delle cronache per una rinnovata escalation di violenza e un recente aumento delle tensioni, è l'angolatura, il punto di vista scelto per animare la riflessione, che merita, forse, qualche spiegazione aggiuntiva.

Qualifica Autore: responsabile della comunicazione dell’associazione ReCommon

Il settore degli armamenti è in continua crescita. E alcuni Istituti di credito fanno soldi.

 

Intesa Sanpaolo, dal 2016 a oggi, ha destinato al settore degli armamenti 2,135 miliardi di dollari, suddivisi in 1,75 miliardi di finanziamenti e 385 milioni in investimenti. Un business in crescita, tanto che nel 2022, in concomitanza con l'inizio della guerra in Ucraina, la principale banca italiana ha registrato un incremento del 52% negli investimenti rispetto all'anno precedente. Sono i dati che emergono dal briefing di ReCommon "Soldi a Grappolo", lanciato in concomitanza con l'Aerospace & Defense Meeting, tenutosi lo scorso 30 novembre a Torino, ormai diventato vetrina per il mercato dell'industria bellica nostrana.

Fratellanza e dialogo sono lievito nella comunità umana. Quando le fedi si intrecciano e si confrontano.

 

È di grande attualità il tema affrontato in modo innovativo da L'ospitalità divina e la fraternità umana. L'altro nel dialogo islamo-cristiano, uscito in italiano per le edizioni Qiqajon, della Fraternità di Bose e scritto da Fadi Daou presbitero maronita, docente di teologia e geopolitica delle religioni, e Nayla Tabbara, teologa musulmana e docente di Scienze islamiche, libanesi, legati da una lunga amicizia. "Teologie in dialogo" è un approccio metodologico: volume in cui si alternano le due voci con saggi che esplorano le rispettive tradizioni religiose alla ricerca del modo in cui concepiscono la fede, la visione dell'altro e un riconoscimento possibile.

In occasione dell'anniversario della Chiesa valdese, proponiamo un'intervista a Gabriele Bertin, pastore delle Chiese valdesi di Brindisi, Taranto e Grottaglie.

 

La Chiesa valdese festeggia il suo compleanno: sono 850 anni dalla sua fondazione. La data simbolica della sua origine è il 1174, anno della conversione di Valdo e avvio del movimento valdese. In questa circostanza proponiamo una conversazione con un giovane pastore, Gabriele Bertin.

Il valdismo nasce con Valdo. Un riformatore che dà inizio alla “prima riforma del cristianesimo prima ancora di Lutero” secondo un'espressione riportata anche dal teologo valdese Paolo Ricca. Siamo in Francia, nel XII sec. d.C. Quali sono le origini del valdismo? Quali le sue caratteristiche principali a livello teologico in ambito italiano?

Il valdismo nasce ad opera di Pietro Valdo, commerciante a Lione, che un giorno resta folgorato dalla lettura del dialogo tra Gesù e il giovane ricco, in cui questi riceve l'invito del Signore a lasciare tutti i suoi beni per seguirlo. Da quel momento Valdo, benestante, vende tutti i suoi beni e insieme con collaboratori e collaboratrici inizia l'opera di testimoniare un cristianesimo più essenziale, vero, ritornando alle sue origini.

Qualifica Autore: Pax Christi Uruguay

La cooperazione tra Europa, America Latina e Caraibi: uno spazio promettente per i diritti umani.

 

La forza del capitale e l'incidenza delle lobby private sulle decisioni dei governi tramano contro la distribuzione del reddito, l'equa allocazione delle risorse naturali e lo sviluppo sostenibile. L'accesso a terra e acqua, come opportunità di sussistenza per tutti, è soggetto a notevoli restrizioni in molti Paesi dell'America Latina e le imprese minerarie, forestali e di costruzione spostano piccoli produttori e popolazioni indigene con violenza e repressione. A questo si aggiungano la violenza domestica, quella giovanile delle gang, il traffico di piccole armi, la difesa dei territori per il flusso illegale di droga e altro. Naturalmente, molte persone in America Latina e nei Caraibi si sono impegnate per arginare tutto questo, anche attraverso il lavoro di Chiese di diverse confessioni, organizzazioni non governative e movimenti politici. Sebbene l'entità del compito sia incalcolabile, questo impegno porta speranza.

Qualifica Autore: già vicepresidente di Pax Christi Italia

Papa Francesco: basta con la produzione e il commercio delle armi! Se ne parli, se ne scriva, si agisca.

 

Le festività tra Natale e l'Epifania, a ridosso della Giornata mondiale della pace, sono sempre ricche di meditazioni profonde e coinvolgenti da parte di Francesco. Il messaggio "urbi et orbi" del Natale 2023, cristiano e laico a un tempo, concreto e universale, intreccia, come capita spesso agli interventi di Francesco, almeno cinque interconnesse realtà della pace: la profezia, l'economia, la politica, l'impegno civile, l'iniziativa ecclesiale.

Tutte le strade portano all'inclusione e ai diritti.
Una raccolta di saggi a cura di Ilaria Valenzi.

 

Su una riforma che ampli l'accesso alla cittadinanza permane un'ostilità irragionevole in larghi settori del mondo politico e dell'opinione pubblica, che la vedono come una misura che minerebbe l'"identità etnica" del nostro Paese. Un problema complesso, su cui il mondo evangelico italiano ha focalizzato l'attenzione durante la "Settimana della libertà" del 2023. La raccolta di saggi curata da Ilaria Valenzi Diritti, inclusione, integrazione. Percorsi di cittadinanza (Claudiana, 2023), vuole essere un "testo di studio" e di divulgazione sul tema, in chiave multidisciplinare, ma è anche uno strumento operativo prezioso.

Non intervenire su una situazione grave soprattutto, ma non solo, per i minori nati e cresciuti in Italia, crea "una china pericolosa per una democrazia costituzionale, che deve poter contare su cittadini liberi e responsabili, (…) orgogliosi di esser vincolati gli uni agli altri da un patto tra uguali" (D. Garrone). Non sono soltanto i diritti individuali ad essere lesi nell'attuale quadro, ma la stessa coesione sociale e il senso stesso della nostra democrazia.

Trivelle in mare. Gli artigli dei cercatori di gas sono sul Mar Adriatico. Cosa sta accadendo?

 

Ciclicamente nel nostro Paese si torna a parlare di "trivelle in mare". A partire dalla fine dello scorso decennio, grazie agli impegni internazionali in materia di sostenibilità e contrasto ai cambiamenti climatici – come Agenda 2030 e la Conferenza sul clima di Parigi (COP21) – l'Italia ha intrapreso una serie di azioni per la transizione energetica al fine di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità fissati da tali accordi internazionali.

In materia di ricerca, prospezione e coltivazione degli idrocarburi, con la Legge n.12 dell'11 febbraio 2019, il Governo italiano si era impegnato a redigere il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (PiTESAI), strumento di pianificazione delle attività minerarie, che individua le aree sul territorio nazionale, dove è potenzialmente possibile svolgere tali attività in modo sostenibile.

L'ultimo libro scritto da don Luigi Bettazzi parla della sua relazione con Dio.

 

Credo di scrivere una recensione non imparziale: parlare di un libro di Luigi Bettazzi, il vescovo di Pax Christi, l'amico di vecchie discussioni, fa andare oltre la lettera. A tu per tu con Dio può essere letto come una qualunque opera di meditazione coerente con la tradizione teologica cattolica: parla, appunto, della relazione con Dio. Non è la lettura giusta, tanto più che l'autore in una brevissima – breve è anche il libro – premessa racconta quanto, da tempo, fosse colpito dal discorso su Dio, non quello tradizionale, trasmessomi dal catechismo e dalla teologia, (ma) quello in uso oggi, iniziato con "la morte di Dio" e attuale con "oltre Dio", "al di là del teismo", e simili".

Siamo chiamati a essere felici. Non in attesa di un paradiso futuro, da conquistarsi con sofferenze in terra.
Ma felici insieme, qui e ora. Una gioia raggiungibile.

 

Ce l'hanno spiegata con mille sfumature, e vien quasi da pensare che ogni biblista abbia un suo modo di leggere questa pagina delle beatitudini: l'unica che vorremmo salvare, se di tutti i libri della terra si dovesse sottrarre all'incendio solo il Vangelo e di tutto il Vangelo si dovesse preservare dalle fiamme soltanto una sequenza di venti righe.

Si intuisce subito che queste parole pronunciate da Gesù nascondono promesse ultraterrene. Alludono a quegli appagamenti di gioia completa che andiamo inseguendo da tutta una vita, senza essere riusciti mai ad afferrare per intero. Fanno riferimento a quel senso di benessere pieno di gioia totalizzante che esiste solo nei nostri sogni. Traducono, come nessun altro frasario umano, le nostre nostalgie di futuro e ci proiettano verso quei cieli nuovi e terre nuove in cui la settimana si accorcia a tal punto da conoscere solo il sabato eterno. Imprigionano il "non ancora" – sempre abbozzato e mai esploso pienamente – di quel "risus paschalis" che ora sperimentiamo solo nella smorfia delle nostre troppe rapide convulsioni di letizia per cedere subito il posto all'amarezza del pianto.

L'autonomia differenziata frantuma l'Italia e aumenta i divari.

 

Non è un Sud povero e inefficiente, contro un Nord ricco ed efficiente. Non è nemmeno l'attesa di LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni, ndr) che dovranno essere varati entro il 31 dicembre 2024, con l'inattualità della questione. Non è nemmeno, infine, l'innesco di un processo di regionalismo competitivo che porterà – come promette la Lega – efficienza all'azione amministrativa.

È un'altra cosa. È la frantumazione dello Stato unitario e indivisibile disciplinato dalla Costituzione del 1948, con la sostituzione di uno Stato federale, che si ispira al modello della Germania, ma è privo degli indispensabili organi centrali ed è afflitto da insuperabili storture.

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Come costruire un impegno volontario efficace?
Pace al futuro.

 

"Per che cosa lavoriamo come volontari se i politici non ci ascoltano?".

Questa domanda risuona spesso tra coloro che dedicano il loro tempo e la loro energia a cause sociali, ambientali e pacifiste. Affrontare questa sfida richiede una riflessione approfondita sui motivi del nostro impegno e sulla sua efficacia. Credo che il volontariato possa essere compreso su diversi livelli, ognuno dei quali porta con sé un impegno specifico.

A cura di Ilaria Dell'Olio, Andrea Lariccia, Patrizia Morgante, Giulio Martorano, Elena Rotondi

La ricerca del sé, i generi e la fluidità

Cosa si intende per genere? Cosa è l'identità? Come e quanto è cambiata oggi la ricerca della propria identità, in un mondo liquido e in rapida trasformazione?
In questo Dossier apriamo un dialogo e una riflessione sulla ricerca del sé, sulle inquietudini e sui generi.
Certi, sempre, che le persone siano uguali in dignità e in diritti.
Nelle pagine che seguono apriamo percorsi, confronti, dialoghi.
A partire dalle parole.

 

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