Giornata Mondiale della Pace – 1 gennaio 2024

Numero speciale

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Nel 1970, in Cile, Salvador Allende radunò un eterogeneo gruppo di economisti, ingegneri e cibernetici per dare avvio al cosiddetto Progetto Cybersyn,

Qualifica Autore: Professoressa associata presso Università degli Studi di Bergamo

Cosa sono le intelligenze artificiali e quali strade aprono?
Oltre il mito, quale relazione c'è tra il sistema degli algoritmi e l'azione umana?

 

"Né intelligente, né artificiale". Recita così il titolo di un libro ormai piuttosto noto nel quale la studiosa Kate Crawford decostruisce tutti i miti di quel complesso sistema algoritmico che ci stiamo abituando a indicare con l'etichetta sempre più inflazionata – e quindi sempre meno rigorosa – di "intelligenza artificiale" (IA).

Intelligenza delle macchine e follia della guerra.

 

Era l'estate del 1956 quando, nel corso di un seminario estivo presso il Dartmouth College ad Hanover, negli Stati Uniti, per la prima volta venne utilizzato dall'informatico statunitense John McCarthy il termine Intelligenza Artificiale. Negli anni Cinquanta del Novecento erano comparsi infatti i primi programmi informatici in grado di risolvere problemi complessi, ma si trattava prevalentemente di giochi, come gli scacchi o la dama, o di algoritmi per dimostrare i teoremi della geometria piana.

Qualifica Autore: ingegnere, esperto di big data, applicazioni internet e sistemi informatici

Parliamo di intelligenza artificiale ma partiamo, prima di tutto, dal lessico.

 

Pubblichiamo di seguito un elenco ragionato di termini comunemente usati nel mondo dell'intelligenza artificiale per descriverne i principali elementi e le sue più comuni applicazioni. Alcune di queste espressioni vengono spesso usati nell'originale dicitura in inglese.

Si corre verso orizzonti in cui la tecnologia avanzata determina nuove regole del gioco sociale. Come si costruirà il consenso? Quale democrazia avremo se a governare saranno gli algoritmi?

 

L'intelligenza artificiale è oggi la frontiera più avanzata dello sviluppo tecnologico, ma è organizzata, come sistema industriale, in una maniera antica, secondo una logica sostanzialmente feudale. Pochissimi soggetti, le cosiddette Big Tech (Microsoft, Google, Meta, Apple, Amazon, senza dimenticare Ndivia, specializzata in processori e schede per pc) controllano pressoché tutto: non solo la produzione e il commercio delle applicazioni, ma anche la ricerca, la sperimentazione, la comunicazione al resto del mondo di quel che avviene nei laboratori.

Quali resistenze servono per restituire alla comunità umana la coscienza critica e la consapevolezza politica che eviteranno alla tecnologia di mutarsi in tecnocrazia?

 

La crescita del seme della pace in un terreno tanto ostile come il sistema che organizza il mondo attuale appare sbarrato. Come scriveva Elsa Morante, l'insieme dei soggetti egemoni nella società globalizzata "teme le offerte della pace più del proprio sterminio" (Il mondo salvato dai ragazzini, Einaudi, p. 105). Crescono invece le forme di imposizione e di condizionamento dei cinque poteri oggi realmente sovrani: del denaro e del mercato, della tecnocrazia, dei media conformisti, delle burocrazie, della geopolitica bellica e militarizzata.

Il mondo delle nuove frontiere tecnologiche e digitali e il rapporto con i giovani. A colloquio con il prof. Tommaso Ariemma.

 

Nelle ultime settimane si è parlato di "Now and then", il brano in testa alle classifiche britanniche, elaborato dall’IA, che ha riunito The Beatles. E ancora, grazie a un algoritmo, è stato possibile leggere alcune parole di un papiro impossibile da srotolare, facente parte della biblioteca carbonizzata di Ercolano. A che punto siamo sul dibattito dell’impiego dell’IA nella vita quotidiana?

Qualifica Autore: membro dell’Associazione Teologica Italiana, Servizio per l’Apostolato Digitale dell’Arcidiocesi di Torino

Si apre la necessità di una nuova riflessione teologica: come leggere e vivere la fede oggi?

 

La fede si dà in una Storia. In questo senso la lezione del Concilio Vaticano II è luminosa. Nella Costituzione sulla Parola di Dio Dei Verbum è detto dai padri conciliari: «Questa economia della Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto».

Qualifica Autore: parroco, docente all’Ist. Superiore di Scienze Religiose della Toscana e membro dell’Associazione Teologica Italiana

Intelligenza artificiale, film e fantascienza: vecchi e nuovi scenari del cinema.

 

La cinematografia, implacabile, registra. Attraverso la sua fame sconfinata di storie, recepisce, incamera, storicizza. Ben prima di altri vettori. Del resto, è il suo status artistico: le vicende umane sono la sua materia prima e siano in una dimensione storica, della cronaca o della letteratura, vengono rielaborate e riproposte al pubblico, in una grande capacità di suscitare dibattito e discussione. C'è poi da aggiungere che alcuni autori e autrici hanno intuizioni micidiali. La riflessione in atto adesso sull'IA, l'intelligenza artificiale, ha animato molte pellicole (allora tali erano, prima di doverle definire altrimenti con il digitale) ben prima di quanto non sia avvenuto in ambito filosofico, dove peraltro ci si ragiona da tempo.

Qualifica Autore: presidente dell’Associazione Laudato si’, www.marioagostinelli.it

Andiamo verso la digitalizzazione delle nostre esistenze? Dalle trasformazioni del mondo al lavoro, dagli algoritmi alla libertà di scelta.

 

Premessa

C'è un filo rosso che lega il potenziamento delle bio/nano-tecnologie agli sviluppi dell'intelligenza artificiale: il desiderio di controllare la vita delle persone, il tentativo di considerarle birilli, bersagli dell'economia capitalistica. "Stiamo assistendo a un evitamento fobico delle relazioni, dei corpi e delle questioni reali sollevate dall'era complessa… – scrivono Sara Gandini e Paolo Bartolini –, trascurando i delicati equilibri che rendono ciascun organismo non un 'individuo' separato, ma un essere in relazione permanente con l'altro da sé e con gli ambienti che trasforma e da cui viene trasformato…".

Lo stereotipo di genere che si annida negli algoritmi dell'intelligenza artificiale.

 

L'intelligenza artificiale e il machine learning (la branca dell'IA che utilizza metodi statistici per addestrare gli algoritmi a imparare dai dati e a migliorare in maniera autonoma), si stanno diffondendo in modo esponenziale. Anche se non sembra, queste discipline sono fortemente intrecciate con la parità di genere, perché l'IA è una creazione umana e trascina con sé le nostre imperfezioni. Il machine learning utilizza un'enorme quantità di dati per "insegnare" all'algoritmo a individuare dei "pattern di comportamento", consentendogli di riconoscere modelli simili nei nuovi dati che elaborerà giorno dopo giorno.

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Cosa pensa una piattaforma della pace? Le risposte di ChatGPT alle nostre domande.

 

Questa volta, abbiamo chiesto ad Alessandro Marescotti – ideatore della Rete telematica per la pace Peacelink e curatore della rubrica "Chiave d'accesso" in Mosaico di pace – di giocare. Anzi, di fare un esperimento laboratoriale. Ha scritto un articolo a più mani con alcuni motori di IA. In altre parole, Alessandro ha chiesto ad alcuni programmi, in voga oggi, di scrivere un articolo-intervista sul tema a lui affidato in questo numero, Intelligenza Artificiale e Pace. Marescotti lo ha fatto e ci propone, qui di seguito, le risposte ottenute. E, per par condicio, ha intervistato tre programmi: ChatGPT, Bard e Copilot. Poi, nelle pagine che seguono, l'articolo lo ha scritto lui, spiegandoci come queste nuove innovazioni possano essere utilizzate al meglio.

Le nuove frontiere dell'intelligenza artificiale e la salute.

 

L'intelligenza artificiale (IA) intesa come tecnologia in grado di svolgere compiti che si pensava richiedessero necessariamente l'intelligenza umana, è da tempo già presente direttamente o indirettamente nella vita di tutti i giorni della stragrande maggioranza della popolazione mondiale, attraverso algoritmi che ne monitorano le attività e ne regolano i consumi e altre scelte. Si pensi semplicemente alla costante rilevazione e rielaborazione, il più delle volte a fini commerciali, ma anche di controllo sociale, di dati e informazioni – spesso molto sensibili – che scaturiscono dalle nostre comunicazioni, dai nostri spostamenti, dalle nostre preferenze e dalle molte altre attività, che trasmettiamo, anche inconsciamente, attraverso il telefono cellulare e altri dispositivi che di fatto indossiamo quotidianamente.

Le innovazioni digitali possono essere adoperate per la pace? Ecco alcuni esempi di uso possibile delle nuove piattaforme.

 

Per questo numero di Mosaico di pace ho interrogato tre piattaforme di intelligenza artificiale facendo domande su come questa straordinaria risorsa possa essere utilizzata per la pace. Trovate (nella pagine 17-18-19 di questo numero, ndr) le risposte di ChatGPT 3.5 (OpenAI), Bard (Google) e Bing IA (Microsoft). La prima è quella più conosciuta e si raggiunge scrivendo chat.openai.com (occorre registrarsi). La seconda si raggiunge scrivendo bard.google.com ed è integrata con varie risorse online come Google Document. La terza si raggiunge scrivendo bing.com ed è all'interno della piattaforma online di Microsoft; in queste settimane sta cambiando il nome in Copilot.

Qualifica Autore: Ufficio Stampa Archivio Pace e Disarmo

L'Italia, le guerre e le macchine. Chi controllerà questo potere?

 

Nella platea del Nuovo Teatro Ateneo della Sapienza, si è svolta, lo scorso 6 dicembre, la tavola rotonda organizzata da Archivio Disarmo e dai Dipartimenti di Fisica e di Scienze sociali ed economiche sul tema lanciato dal volume "Dai droni alle armi autonome. Lasciare l'apocalisse alle macchine?", a cura di Francesca Farruggia (cfr. articolo pag. 28 di questo numero).

Qualifica Autore: direttore Enaip Lecco, Monticello Brianza, Morbegno, esperto di lavoro e formazione professionale

Al centro delle grandi trasformazioni c'è anche il lavoro. Schizzi di nuovi scenari e di necessarie tutele.

 

Dopo la morte di John Lennon, la moglie Yoko Ono consegnò a Paul McCartney una cassetta con alcuni inediti. Paul fu colpito da una canzone che, però, presentava voce e piano di bassa qualità tanto da costringerlo ad accantonarla, anche a causa di un fastidioso ronzio di sottofondo. La svolta è del 2021 quando un esperto di tecniche di machine learning riuscì ad addestrare i computer a riconoscere le tracce vocali dei Fab Four e separarle dai rumori di fondo.

Approvato dall'Unione Europea la legge che regolamenterà il mondo delle intelligenze artificiali: punti di forza, divieti, limiti e perplessità.

 

È ancora presto per dire che si tratta di un provvedimento storico, ma l'Unione Europea è certamente la prima grande istituzione pubblica a dotarsi di un sistema di regole in materia di intelligenza artificiale. L'accordo uscito il 9 dicembre scorso dal cosiddetto "trilogo" – cioè una trattativa fra Parlamento, Consiglio e Commissione, i tre organismi che compongono l'Unione – non è ancora noto in tutti i suoi dettagli, perché il testo definitivo andrà messo a punto in sede tecnica prima di passare al voto del Parlamento (necessariamente entro primavera, visto che a giugno ci saranno nuove elezioni); e proprio nei dettagli, avvertono le ong che hanno seguito tutto l'iter con occhio critico, potrebbero annidarsi spiacevoli sorprese.

Qualifica Autore: coordinatore Sardegna meridionale Banca Etica, Fantastorie www.robertosedda.it

Quale impatto hanno le nuove frontiere delle intelligenze artificiali nel mondo dei videogiochi?

 

Lo scorso 7 novembre, Microsoft ha annunciato un accordo fra la propria divisione che progetta i videogiochi per la consolle X-Box e Inworld AI, un'importante azienda nel campo dell'intelligenza artificiale. In un settore industriale che ha visto nel 2023 il licenziamento di almeno 80.000, addetti la notizia è stata accolta con un misto di ira e di rassegnazione; la tendenza, tuttavia, sembra inarrestabile, perché l'uso dell'intelligenza artificiale offre, alle grandi aziende, un'occasione troppo ghiotta perché possa essere ignorata; il punto è se l'introduzione dell'IA comporti vantaggi anche per i piccoli studi creativi (gli indie, normalmente più interessati delle grandi case all'uso dei videogame per scopi creativi e culturali) e agli altri soggetti del settore: il pubblico, gli attivisti…


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