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- Scritto da Luigi Fioravanti
- Categoria: Appelli
EMERGENCY è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. EMERGENCY promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
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- Scritto da Pax Christi Italia
- Categoria: Appelli
C’è un luogo, nascosto tra le colline toscane, dove la pace non è solo una parola, ma una missione. Dal 1983, la Casa per la Pace di Pax Christi APS accoglie persone da tutto il mondo, offrendo uno spazio per dialogare, confrontarsi e costruire un futuro migliore.
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- Scritto da Rete italiana Pace e Disarmo
- Categoria: Appelli
“Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora” I primi cortei si sono mossi nelle mattinate assolate di Bari, Cagliari e Palermo raccogliendo migliaia di persone. Nel pomeriggio hanno iniziato il loro cammino le lunghe file, con decine di migliaia di persone, che hanno contraddistinto le manifestazioni di Roma e Firenze, mentre nemmeno la pioggia battente ha scoraggiato le numerose presenze nelle piazze di Milano e Torino. In totale - considerando anche le presenze in manifestazioni "satellite" oltre le 7 "Piazze Arcobaleno" previste dalla mobilitazione nazionale - oggi sono scese in piazza per fermare la guerra e costruire la Pace oltre 80.000 persone.
La Giornata Nazionale di mobilitazione è stata convocata come momento di esplicitazione per le proposte concrete (e ribadite quotidianamente) della società civile che chiede percorsi di pace, disarmo, giustizia sociale e climatica. L'iniziativa "Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora" è stata promossa da Europe for Peace, Rete italiana Pace e Disarmo, Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, AssisiPaceGiusta, Sbilanciamoci e poi sostenuta e rilanciata oltre 400 organizzazioni della società civile di tutta Italia.
Con le decine di migliaia di persone scese in piazza oggi i contenuti dell'appello condiviso che ha lanciato la Giornata diventano ancora di più segno e strumento di una larga convergenza su proposte e richieste di Pace, Disarmo e Nonviolenza che le istituzioni italiane ed europee non possono più ignorare. Perché non si possono più ignorare i troppi morti e le tante distruzioni che caratterizzano le decine di guerre (non solo le più visibili) in corso nel mondo.
Fonte e info: Rete Italiana Pace e disarmo
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- Scritto da Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
- Categoria: Appelli
Mentre la guerra fa strage di esseri umani in tante parti del mondo e nuovamente minaccia di travolgere e annientare l'intera umana famiglia, sempre più necessario è che tutte le persone di volontà buona, tutte le associazioni democratiche, tutte le istituzioni fedeli all'umanità e tutti i popoli della Terra minacciati dalla violenza dei poteri dominanti insorgano nonviolentemente per salvare tutte le vite che è possibile salvare; insorgano nonviolentemente per abolire la guerra, gli eserciti, le armi; insorgano nonviolentemente per far prevalere la pace, la cooperazione tra i popoli, il bene comune, la giustizia e la misericordia, la fraternità e sororità che ogni essere umano riconosce e raggiunge e soccorre e conforta e sostiene, la responsabilità verso l'intero mondo vivente.
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- Scritto da Rete dei Comitati per la Pace di Puglia
- Categoria: Appelli
Sabato 26 ottobre farà tappa a Bari il tour di obiezione alla guerra promosso dal Movimento Nonviolento.
Quattro attivisti, due palestinesi e due israeliani, arriveranno nella nostra regione per testimoniare il proprio impegno in favore della nonviolenza attiva.
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- Scritto da Europe for peace
- Categoria: Appelli
Si è appena concluso ad Assisi l’Incontro Nazionale delle Costruttrici e dei Costruttori di Pace promosso dalla Fondazione Perugia Assisi e in diversi abbiamo partecipato il 18 maggio all’Arena di Pace a Verona con Papa Francesco e tutti i movimenti che chiedono Pace e Giustizia. Ma la voce della Pace non arriva nei media e sulla stampa. A parlare sono sempre generali, ministri, deputati, magari con intensità diversa, ma sempre a favore dell’ineluttabilità della guerra. Coloro che sono a favore della Pace e di un modo diverso di affrontare i conflitti non trovano spazio.
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- Scritto da Pierbattista card. Pizzaballa
- Categoria: Appelli
Gerusalemme, 26 settembre 2024
Carissimi,
il Signore vi dia pace!
Il mese di ottobre si avvicina, e con esso la consapevolezza che da un anno la Terra Santa, e non solo, è stata precipitata in un vortice di violenza e di odio mai visto e mai sperimentato prima. In questi dodici mesi abbiamo assistito a tragedie che per la loro intensità e per il loro impatto hanno lacerato in maniera profonda la nostra coscienza e il nostro senso di umanità.
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- Scritto da Rete italiana Pace e Disarmo
- Categoria: Appelli
In un contesto geopolitico sempre più drammatico segnato da una folle escalation bellica, sentiamo l’urgenza di manifestare ancora per la pace, il rispetto dei diritti umani e l’immediato cessate il fuoco in tutti i conflitti.
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- Scritto da Organizzazioni Servizio Civile
- Categoria: Appelli
Più Servizio Civile, per investire nei giovani e nel bene comune!
Da più di 50 anni il Servizio Civile offre il suo prezioso contributo al radicamento dei principi costituzionali e alla costruzione della pace positiva, impegnando i giovani all’interno di interventi finalizzati alla tutela del bene comune, alla protezione e al sostegno delle persone fragili, alla tutela dei beni ambientali e del patrimonio storico e artistico, all’educazione, alla promozione dei Diritti Umani e alla cooperazione tra i popoli.
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- Scritto da L'Agorà degli Abitanti della Terra
- Categoria: Appelli
Contro la guerra. Riflessioni sul futuro.
La pace si costruisce attraverso la pace. Essere a favore della pace è fondamentale ma non sufficiente. Tutti dicono di essere a favore della pace, ma non tutti sono contro la guerra. Bisogna soprattutto essere contro la guerra.
Perché? Dobbiamo abbandonare la convinzione che se vogliamo la pace occorre preparare la guerra, un’invenzione dei poteri dominanti per giustificare e mantenere la loro potenza e la loro dominazione. La guerra è distruzione, morte e odio. Non esiste una “guerra giusta” in nome di Dio, della nazione, della civiltà o della sicurezza. Dietro l’invocazione di questi nomi, ci sono soprattutto la logica del dominio e gli interessi economici di potere e ricchezza dei più forti. La guerra è un crimine collettivo. Non esiste nemmeno una “guerra difensiva”. La guerra coinvolge sempre diversi colpevoli, errori, complicità, provocazioni... come hanno abbondantemente dimostrato la Seconda guerra mondiale e, oggi, la guerra tra Stati Uniti/NATO/UE e Russia in Ucraina. L’attuale genocidio dei palestinesi da parte dello Stato di Israele è la forma estrema del desiderio di distruggere l’altro come strumento di pace, il che è assurdo.
Come si può eliminare la guerra? Con l’audacia. Oggi, l’audacia risiede nell’eliminare due grandi fattori strutturali generatori delle crisi e dei conflitti sempre di più mondiali e cioè: da un lato, è indispensabile abolire la brevettazione della vita e della conoscenza (organismi viventi e mondo artificiale, compresa l’IA) a titolo privato e a scopo di lucro. I brevetti hanno rimosso la politica della vita dal dominio pubblico e, dall’altro, abbandonare la finanziarizzazione della vita, in particolare della natura, che ha portato alla sottomissione dei poteri politici pubblici alla finanza indipendente, libera e predatoria, specie nel campo dei beni e dei servizi pubblici essenziali per la vita.
È un’illusione pensare che sia possibile costruire la pace senza abolire l’appropriazione privata degli organismi viventi e della conoscenza a scopo di lucro; senza vietare le licenze di commercio di armi; senza mettere fuori legge i paradisi fiscali; senza eliminare l’indipendenza dei mercati finanziari e senza regolare le grandi oligarchie planetarie in guerra permanente per il dominio. I cittadini devono liberarsi da questa illusione.
Il testo completo dell’appello può essere letto anche in www.agora-humanité.org
Quattro riflessioni, con grande rispetto per la forza sincera e coraggiosa dell’impegno civile espresso dalle migliaia e migliaia di persone che parteciperanno alla “Terza Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza”, che partirà da San José in Costa Rica il 2 ottobre 2024 e vi farà ritorno il 5 gennaio 2025, dopo aver circumnavigato il globo.
Il primo pensiero. Non dobbiamo mai smettere di batterci per la pace e la non violenza, insistendo sul concetto/obiettivo di “Contro la guerra”. Nelle condizioni attuali, è imperativo non dimenticare mai di ricordare che le mobilitazioni per la pace, dal livello locale a quello globale, devono essere soprattutto contro la guerra. L’attenzione specifica e prioritaria al “contro la guerra” è necessaria per non lasciare spazio alla credibilità (etica e politica) dell’idea ancora predominante della guerra come fatto naturale e inevitabile.
Tutti dicono di essere a favore della pace, ma non tutti, anche al di fuori dei gruppi sociali dominanti, sono contro la guerra. Prendiamo il caso delle forze progressiste. La pace le unisce, la guerra le divide in blocchi contrapposti: i pacifisti, i guerrafondai e i “dipende”. La narrazione principale che dobbiamo combattere è quella della strumentalizzazione della guerra al servizio della pace. Da qui le tesi sulla legittimazione della “guerra giusta” e soprattutto della “guerra difensiva”. Gli Stati Uniti sono in guerra da più di cento anni, non per attaccare, dicono, e, ma per difendere ovunque il (loro) mondo libero, la (loro) società liberale, la (loro) economia libera, i cui modelli sono considerati i migliori.
Non per niente la tesi preferita e imposta dalle potenze dominanti di tutti i tempi è “se vuoi la pace, prepara la guerra”. Un principio applicato senza riserve da tutti gli Stati. Basti pensare al fiorente e legalizzato commercio internazionale di armi. Da qui anche il fatto che il ministero precedentemente noto come Ministero della Guerra è diventato quasi ovunque il Ministero della Difesa.
Il concetto di guerra difensiva merita di essere modificato
Questo concetto, che appare incontrovertibilmente ovvio, perpetua nell’immaginario popolare l’idea falsa, o quantomeno molto ambigua, della legittimità di armi sempre più potenti come fattore di “deterrenza” (vedi armi nucleari). Ma trasforma anche la guerra in uno strumento di pace, legittimando così l’assurdo.
La stessa logica di legittimazione della “guerra difensiva” è utilizzata dal governo di Netanyahu in Israele per continuare il genocidio dei palestinesi: lo Stato di Israele “giustifica” il genocidio come “autodifesa” in risposta all’attacco armato di Hamas contro Israele nell’ottobre 2023. Ma questa è una menzogna mistificatoria. L’idea e la volontà di commettere un genocidio non risalgono all’ottobre 2023. Sono state parte ufficiale dell’agenda dei leader dello Stato di Israele, in particolare dei sionisti, fin dalla sua creazione nel 1948. Sono state alla base della conquista e della colonizzazione, con la forza delle armi, dei territori abitati dalla popolazione palestinese e, in generale, araba, e sono state denunciate come illegali dalle risoluzioni delle Nazioni Unite in diverse occasioni. Inoltre, l’argomentazione di Israele è stata respinta con forza, e a ragione, dalla Corte internazionale di giustizia e dalla Corte penale internazionale.
È vero che, se qualcuno attacca un’altra persona con un coltello o sotto la minaccia di un’arma da fuoco, questa ha non solo il diritto ma anche la necessità vitale di difendersi. La norma scritta in materia specifica anche che nessuno può “farsi giustizia da solo”. Inoltre, in un mondo fondato sul principio “se vuoi la pace, prepara a guerra”, è inevitabile che ci siano trattati che regolano la guerra, il commercio di armi e accordi comuni di sicurezza militare tra Paesi basati sull’obbligo per ogni Stato membro di intervenire militarmente ‘in difesa” di un altro Stato membro attaccato da uno Stato terzo. E’ cosi che, grazie ai trattati di alleanza firmati in ogni continente, gli Stati Uniti si sono legittimati a intervenire ovunque nel mondo “in difesa di…”. ed è l’unico paese al mondo che “gestisce la pace” (!) con più di 800 basi militari al di fuori degli USA ed è in guerra permanente attraverso il mondo intero essendo convinti che così si garantisce la pace nel mondo. Al contrario, in una situazione ispirata da un’effettiva e sincera ricerca della pace, i trattati internazionali di alleanza militare devono essere dichiarati illegali e inammissibili. Devono essere sostituiti da istituzioni dotate di strumenti politici e giuridici forti e vincolanti per prevenire, impedire e abolire l’uso delle armi. Abbiamo bisogno di un’ONU nuova e rafforzata, senza l’attuale Consiglio di Sicurezza.
La mobilitazione contro la guerra deve dichiarare illegittimi gli Stati che rifiutano di firmare o rispettare i trattati che vietano le armi batteriologiche, le armi nucleari e il commercio di armi. In questo spirito di giustizia, dobbiamo denunciare quegli Stati che aumentano le spese militari e decidono di escluderle dal calcolo del deficit pubblico, mentre mantengono nel calcolo la cosiddetta spesa pubblica sociale (che è in costante calo rispetto ai bisogni). È l’ennesimo esempio dell’assurdità della scelta fatta dalle potenze dominanti a favore della guerra difensiva.
Da qui la seconda riflessione: la mobilitazione contro la guerra deve chiaramente essere condotta con l’obiettivo di far comprendere l’assoluta inutilità della guerra e, al giorno d’oggi, la non riparabilità delle distruzioni causate dalla guerra, soprattutto nell’ambito della vita. Per questo la lotta “contro la guerra” deve avere due obiettivi prioritari interdipendenti, oggi calpestati o abbandonati: la realizzazione del diritto universale alla vita per tutti e della vita; la salvaguardia e la promozione dei beni comuni mondiali, materiali e immateriali, essenziali alla vita.
Perché questa proposta? Non dobbiamo dimenticare che la guerra distrugge la vita e, quindi, la capacità dell’umanità di vivere insieme su scala planetaria. Inoltre, nell’epoca della consapevolezza dell’Antropocene e della globalizzazione delle condizioni di vita sulla terra e della loro sicurezza, dobbiamo insistere con forza sull’evidenza che la guerra è incapace, per definizione, di produrre anche una piccola briciola di giustizia. Il principio logico è, come dimostra con estrema chiarezza il genocidio dei palestinesi, “la mia sicurezza di esistenza e sopravvivenza significa la tua scomparsa”.
La ricostruzione del mondo dopo la Seconda guerra mondiale è stata possibile perché le classi dirigenti dell’epoca hanno basato la loro ricostruzione sull’affermazione di principi, diritti e regole ispirati a una visione della vita espressa nella Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948. Come sappiamo, la Dichiarazione è stata giustamente criticata perché largamente influenzata da un approccio occidentale, antropocentrico e patriarcale alla società e alla vita. Questo approccio è stato parzialmente modificato, corretto o addirittura abbandonato grazie, tra l’altro, all’adozione nel quadro delle Nazioni Unite del Patto internazionale sui diritti civili e politici, del Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni all’autodeterminazione e all’autogoverno e della Dichiarazione sulla biodiversità. Resta il fatto che tutte queste Dichiarazioni, Patti, Convenzioni e Trattati non sono riusciti a prevenire le peggiori violazioni fino ad oggi.
È giunto il momento di ridefinire le grandi linee guida per il futuro comune che dovremo costruire nei decenni a venire, basato sulla cooperazione e sull’armonia, sfruttando al meglio le conquiste ottenute con le lotte dei cittadini.
Una delle principali conquiste che merita di essere mantenuta e rafforzata è il principio affermato per la prima volta dalla comunità internazionale secondo cui, per vivere insieme su scala planetaria, è essenziale e ineludibile garantire e rafforzare in modo permanente due pilastri della società. Primo pilastro: il principio dell’universalità del diritto alla vita per tutti gli abitanti e i popoli della Terra, senza distinzioni o esclusioni. Da qui l’affermazione della responsabilità integrale comune e condivisa dei popoli, dello Stato di diritto su scala planetaria per salvaguardare e promuovere la realizzazione di questi diritti. Il secondo pilastro è il riconoscimento del principio dell’esistenza di beni pubblici globali essenziali per la vita di tutti gli abitanti della Terra, che le autorità pubbliche “nazionali” sono tenute a curare, promuovere e valorizzare in un quadro di stretta cooperazione e solidarietà globale.
Fino agli anni Ottanta, questi due pilastri hanno permesso al sistema mondiale di funzionare e svilupparsi, nonostante i suoi limiti, le sue carenze e le sue contraddizioni, nonché le numerose guerre locali (legate al processo di demolizione degli imperi coloniali europei), senza una terza guerra mondiale. Anzi, nel mondo si è assistito a una riduzione del tasso di crescita delle disuguaglianze tra Paesi ricchi e poveri, che ha contribuito a ridurre l’impatto delle forze che generano conflitti strutturali e, di conseguenza, guerre distruttive.
Dalla fine degli anni Ottanta, il sistema mondiale ha visto esplodere le sue contraddizioni, le sue carenze e le sue debolezze a causa dei processi di multinazionalizzazione e globalizzazione dell’economia e della finanza secondo i principi, gli obiettivi e i meccanismi violenti dell’economia di mercato capitalista. Ci riferiamo ai processi di mercificazione e artificializzazione di tutte le forme di vita; alla liberalizzazione e deregolamentazione dei mercati e di tutte le attività economiche (sempre meno Stato e sempre più mercato); alla privatizzazione di tutti i beni e servizi essenziali per la vita attraverso, in particolare, la brevettazione privata degli organismi viventi a scopo di lucro (esempi: sementi, OGM, farmaci...) e all’innovazione tecnologica (nuovi materiali, nuove energie, computer, robotica e, oggi, intelligenza artificiale). Tutto questo è stato realizzato con l’assenso e il sostegno politico e finanziario delle autorità pubbliche e di gran parte delle forze sociali “progressiste”.
La proprietà e il controllo sull’uso delle risorse fondamentali per l’economia hanno cessato di essere responsabilità e obbligo dei poteri pubblici. Sono passati sotto il dominio e il potere dei soggetti privati dell’economia capitalista. (imprese, istituzioni, mercati, borse). Come sappiamo, il fine ultimo del sistema capitalista non è la garanzia/sicurezza dei diritti alla e della vita, né la conservazione del buono stato ecologico della Terra, la casa comune. L’obiettivo è aumentare il valore finanziario del capitale e dei soggetti più potenti.
Inoltre, il modus operandi principale del sistema non è la cooperazione o la solidarietà, ma la predazione, la concorrenza oligopolistica e la competitività di tutti contro tutti. L’altro è diventato il nemico e il mercato si è trasformato in un’arena dove i gladiatori più forti acquisiscono il diritto alla vita concesso dall’imperatore (la finanza) dopo aver eliminato gli altri.
È facile capire come, in queste condizioni, i fattori di violenza e di guerra strutturale permanente abbiano preso il sopravvento. Le disuguaglianze hanno raggiunto livelli inaccettabili. La guerra dei ricchi contro i poveri non è mai stata così aperta. E, non da ultimo, abbiamo assistito alla rinascita di movimenti popolari razzisti, xenofobi, proseliti della violenza e della forma più integrale di distruzione della vita e dell’umanità, ossia il genocidio deliberato di massa, che sarà oggetto della nostra riflessione finale).
Terza riflessione. Poiché la mobilitazione contro la guerra implica lotte per la ricostruzione planetaria dei due pilastri, la mobilitazione deve concentrarsi su due obiettivi: l’abolizione dei brevetti a scopo privato e lucrativo e la messa al bando della finanza predatoria.
Il perseguimento di questi due obiettivi non è facile, perché i brevetti privati e la finanza predatoria sono violentemente e spregiudicatamente difesi da tutti i gruppi dominanti, primo fra tutti il mondo che ruota attorno alla supremazia e al dominio economico-finanziario e tecnologico-militare degli Stati Uniti (e dell’UE).
Oggi, in condizioni segnate da una profonda crisi del sistema di sostegno alla vita della Terra, è necessario agire a livello globale per “disarmare la tecnologia della conquista della vita” (appunto, i brevetti) e, allo stesso tempo, per “mettere fuori legge la finanza predatoria” (trasformazione di tutte le forme di vita in attività finanziarie).
Disarmare la tecnologia di conquista significa abolire i brevetti per l’appropriazione privata e a scopo di lucro degli organismi viventi e dell’intelligenza artificiale e vietare il commercio di armi. Oggi la conoscenza e la tecnologia non sono più essenzialmente forze esterne all’uomo, ma un costrutto delle società umane che ne definiscono gli scopi e gli obiettivi concreti. Non v’è neutralità della tecnologia.
Mettere al bando la finanza predatoria significa vietare i paradisi fiscali e l’evasione fiscale, introdurre un sistema di tassazione globale per garantire la giustizia globale e abolire l’indipendenza delle borse, che sono diventate imprese globali puramente private al di fuori del controllo dei poteri pubblici.
È un’illusione pensare che sia possibile costruire la pace e una società non violenta senza abolire i brevetti per l’appropriazione e la predazione privata della vita; senza vietare le licenze di commercio di armi; con il mantenimento dei paradisi fiscali; senza eliminare l’indipendenza dei mercati finanziari e senza regolare le grandi oligarchie planetarie in guerra permanente per il dominio. senza, pertanto, dichiarare illegale l’accaparramento delle terre e delle acque.
È altresì illusorio pensare che sia possibile raggiungere i suddetti obiettivi in pochi anni e attraverso l’azione solitaria e disorganizzata di questa o quella “grande” organizzazione della società civile, in assenza di una forte cooperazione strategica e di un’effettiva solidarietà tra le varie realtà di resistenza e opposizione al mondo attuale.
Quarto e ultimo punto. Oggi, 80 anni dopo il genocidio degli ebrei da parte della Germania nazista, l’umanità è saccheggiata e preda dell’assurdo dal genocidio dei palestinesi da parte dello Stato di Israele, per non parlare degli altri stermini di popolazioni ai quattro angoli del mondo, in particolare in Africa e in Asia. Il genocidio dei palestinesi è oggi la forma più avanzata dell’inammissibilità e dell’assurdità di una presunta guerra giusta e difensiva.
Va detto chiaramente che il genocidio dei palestinesi non è una guerra in quanto tale. È un’azione distruttiva deliberata e unilaterale contro la vita, che opera in una dimensione della condizione umana diversa da quella “dettata” dalla guerra e mostrata come “sicurezza per la sopravvivenza”! Come il genocidio degli ebrei non fu dettato da un problema di “sicurezza” per i tedeschi, ma da una visione razzista profondamente diseguale, violenta, nazista, escludente e repressiva dei popoli dell’umanità, così il genocidio dei palestinesi è l’espressione brutale di forme assolute e dogmatiche (in questo caso di origine religiosa razzista) di disuguaglianza ed esclusione dell’altro.
I futuri di pace che sono in gioco nel contesto attuale abbracciano molteplici condizioni e obbediscono a molteplici logiche, in tutti i campi, soprattutto per quanto riguarda le concezioni della vita, dell’essere umano, della comunità globale della vita sulla Terra.
Porre immediatamente fine al genocidio, come giustamente ordinato dalla Corte internazionale di giustizia e dalla Corte penale internazionale, non è essenzialmente una questione di diritto internazionale. È soprattutto una questione di responsabilità umana ed etica planetaria che incombe su tutti i soggetti dell’Umanità, comprese le comunità sociali, culturali e morali del mondo. I membri e le autorità di queste comunità devono andare oltre gli appelli alla pace e le petizioni alle autorità politiche degli Stati e dei potenti.
Di fronte alla guerra, la pratica predominante è quella di credere di poter stare da una parte o dall’altra. A nostro avviso, dobbiamo sempre prendere posizione “contro la guerra” e agire per creare le condizioni necessarie e indispensabili per la pace. Di fronte al genocidio dei palestinesi oggi, non possiamo che essere contrari senza limiti riduttivi. Il genocidio è la negazione totale della vita e della giustizia. Il genocidio dei palestinesi è anche il genocidio dell’umanità. Non fermandolo, stiamo dando allo Stato genocida il diritto più che simbolico di massacrare l’umanità e la giustizia.
E un futuro senza giustizia sarà sempre un futuro senza pace, un futuro anti-umano. A proposito, bene hanno fatto i padri fondatori della Repubblica italiana a stabilire l’articolo 11 della Costituzione, che sancisce che “l’Italia ripudia la guerra”.
Conclusione.
Anche gli attuali imperi di conquista tecnologica (stile Musk) e i “nuovi signori” dei conglomerati industriali e finanziari mondiali crolleranno.
L’importante è non aspettare che questo accada da solo.
Microsoft, Google, Meta, Amazon, Black Rock, Vanguard, Crédit Agricole, BNP, Crédit Suisse, Walmart, BASF, Bayer, Syngenta, Pfizer, Coca-Cola, Exxon, Nestlé, Danone. Dow Chemicals, China Petroleum, ecc. non saranno in grado di prevenire e fermare la “terza guerra mondiale”. Per non parlare di X, Tesla, Space X e dei loro capi, delle borse di Londra, New York, Chicago, Shanghai o Tokyo, della Commissione Europea attuale, della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, del governo americano, dei governi degli Stati membri della NATO, del governo della Federazione Russa, della Banca Centrale Europea indipendente… .
Spetta ai cittadini in rivolta (in particolare alle donne, ai contadini, alle popolazioni indigene, ai 4 miliardi di persone senza copertura medica di base o accesso all’acqua potabile, ai senzatetto, ai milioni di migranti in cerca di un paese ospitante, ai lavoratori, ecc. A questo proposito, le autorità morali del mondo, ad esempio quelle del mondo delle credenze religiose ed etiche, hanno un ruolo importante da svolgere non solo in termini di potere di influenza, ma anche di potere decisionale. Molte soluzioni possono essere chiaramente ed esplicitamente sostenute da loro.
Per promuovere le condizioni necessarie e indispensabili alla costruzione della pace, ecco alcuni esempi, in aggiunta o a rinforzo delle soluzioni già formulate nelle pagine precedenti, di soluzioni da applicare nel campo della vita, della sua salvaguardia, promozione/protezione, dei diritti e dei beni comuni:
- Rifiutare la brevettazione degli organismi viventi a fini privati e di lucro, così come l’Intelligenza Artificiale, perché tale brevettazione concede il potere decisionale sulla vita a soggetti privati motivati essenzialmente dal richiamo del profitto e del potere. Dobbiamo restituire la responsabilità collettiva della vita alle istituzioni e agli enti pubblici democratici comuni, dal livello locale a quello globale.
- Istituire un Consiglio Mondiale di Sicurezza dei Cittadini per i beni comuni globali essenziali alla vita di tutti, in particolare l’acqua per la vita, il cibo e la salute, abbandonando la privatizzazione e la finanziarizzazione predatoria di questi tre beni e servizi fondamentali.
- In un contesto ispirato alla ricerca effettiva e sincera della pace, i trattati internazionali delle cosiddette alleanze militari “difensive” devono essere dichiarati illegali e inammissibili. Devono essere sostituiti da istituzioni globali dotate di strumenti politici e legali forti e vincolanti per prevenire, impedire e abolire l’uso delle armi. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è un modello da abolire.
- Creare un Consiglio Economico Mondiale per la Cooperazione e il Commercio Solidale e Sostenibile per sostituire l’Organizzazione Mondiale del Commercio, che richiede che tutti i beni, i servizi e le relazioni tra gli esseri umani e tra gli esseri umani e la natura siano trattati come merci e attività finanziarie. L’accaparramento della terra e dell’acqua del pianeta deve essere dichiarato illegale.
- Vietare tutti gli usi agricoli, industriali e terziari di sostanze chimiche che avvelenano la vita sulla Terra e portano al degrado e alla perdita della biodiversità e della biocapacità del pianeta.
- Abolire i paradisi fiscali, simboli della legalizzazione del furto della ricchezza collettiva e della sua accettazione etica da parte delle nostre società, e vietare l’evasione fiscale.
- Ripristinare la natura e le funzioni pubbliche delle monete come strumento al servizio dell’economia (che significa “regole della casa”) mondiale) La privatizzazione del denaro e della finanza mondiale è uno degli strumenti più potenti, insieme alla tecnologia, per generare i fattori di conflitto e le guerre per il potere. Le autorità locali, nazionali e globali devono riprendere il controllo congiunto della finanza. È urgente ridurre drasticamente il potere privato sui risparmi e sugli investimenti, oggi di gran lunga superiore a quello degli Stati, acquisito dalle grandi banche, dai fondi di investimento e dai mercati azionari. Dobbiamo organizzare una convenzione globale dei cittadini su banche, fondi d’investimento e mercati azionari per elaborare un piano globale di ristrutturazione finanziaria per la sicurezza e la pace.
La lotta “contro la guerra” è la lotta dei giusti, la lotta etica per la vita e la giustizia. È la lotta per re-irrigare la Terra, per rinverdire i deserti, per ridare ossigeno agli oceani, per praticare la fraternità, per vivere l’amicizia, in una parola, per ridare gioia e amore alla vita
Agorà degli Abitanti della Terra.
Bruxelles 26 agosto 2024
Donata Albiero Ex dirigente scolastico (Italia), Mario Agostinelli (Associazione Laudato sii...), (Italia), Alain Adriaens, Mouvement pour la Sobriété (Belgio), Alassane Ba, Farmacista, Centre d’Ethique (Francia-Senegal), Guido Barbera, Solidarietà Internazionale- CIPSI (Italia), Cristina Bertelli, Université du Bien Commun (Francia), Antonio Bruno, Insegnante (Italia), Ernesto Bonometti e Antonella Zonato, attivisti dell’acqua (Italia), Luca Cecchi, Attivista dell’acqua, Ass. Monastero del Bene Comune (Italia), Martine Chatelain, attivista acqua Eau Secours (CND-Québec), Giovanna Dal Lago, Ass. “Mamma no pfas” (Italia), Eric Degimbe, Communauté de la Poudrière (Belgio), Aníbal Faccendini, Cátedra del Agua, Universidad Nacional de Rosario (Argentina ), Ettore Fasciano, Attivista per i diritti umani (Italia), Adriana Fernández, Educatrice (Cile), Paolo Ferrari, Medico, Comunità di base Verona (Italia), Alfio Foti, Convenzione per i diritti umani nel Mediterraneo (Italia), Pierre Galand, ex senatore, Forum Nord-Sud (Belgio ), Lilia Ghanem, antropologa, redattrice di The Ecologist in arabo (Libano), Melissa e Laury Gringeaux, Ass. Méga Bassines non merci (Francia), Luis Infanti de la Mora, Vescovo Diocesi di Aysén, Patagonia (Cile), Eric Jadoul, Attivista per i beni comuni (Belgio), Pierre Jasmin, Pianista, Artistes Pour la Paix (CND-Québec), Michele Loporcaro, Agricoltore (Italia), Claudia Marcolungo, Professore Univ. di Padova (Italia), Maurizio Montalto, Avvocato, Difensore dell’acqua come bene comune (Italia), Loretta Moramarco, Avvocato, Attivista per l’acqua (Italia) Vanni Morocutti, Communauté de la Poudrière (Belgio), Dario Muraro, Attivista no pfas (Italia), Marinella Nasoni, Ex sindacalista (Italia), Christine Pagnoulle, Professore emerito Ulg, ATTAC (Belgio ), Maria Palatine, Musicista, arpista (Germania), Gianni Penazzi, Chitarrista, attivista per la pace, i diritti umani e l’ambiente (Italia), Nicola Perrone, Giornalista, “Solidarietà Internazionale” (Italia), Riccardo Petrella, Professore emerito, Università di Lovanio (Belgio), Michela Piccoli, Mamma no pfas (Italia), Pietro Pizzuti, Attore, Collectif des Artistes (Belgio), Jean-Yves Proulx, Education citoyenne (CND-Québec), Paolo Rizzi, Educatore, attivista per i diritti umani e l’ambiente (Italia), Domenico Rizzuti, Ex-dirigente sindacale/ricerca (Italia), Anne Rondelet, Pensionata (Belgio), Roberto Savio, Giornalista, fondatore di IPS e di Other News (Italia), Catherine Schlitz, Associazione PAC-Présence Action Culturelle (Belgio), Patrizia Sentinelli, Associazione Altramente ex Ministro della Cooperazione (Italia), Cristiana Spinedi, Insegnante (Svizzera), Mimmy Spurio, Pensionata, attivista per l’acqua (Italia), Bernard Tirtiaux, Scultore, Scrittore (Belgio), Hélène Tremblay, Ricercatrice, autrice, docente... (CDN-(Quebec), Philippe Veniel, Antropologo, Associazione Boissonnière (Francia).
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- Scritto da Noi siamo Chiesa
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Nel suo operato Gesù ha mantenuto uno stile povero, sostenendosi solo con l’aiuto di chi lo ospitava durante i suoi spostamenti, perché "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo” (Mt, 8,20).
La Chiesa, nel suo secolare cammino, si è trovata a gestire risorse finanziarie che l’hanno resa una potenza economica, con stili e atteggiamenti spesso ben lontani da quelli del suo fondatore come noti fatti più o meno recenti hanno dimostrato.
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- Scritto da Pax Christi Italia
- Categoria: Appelli
Associazione PeaceLink e Pax Christi
Oggetto: Richiesta di rigetto dell’utilizzo dei missili Storm Shadow contro il territorio della Russia, in conformità all’articolo 11 della Costituzione Italiana
Egregio Presidente del Consiglio,
Egregio Ministro degli Esteri,
Egregio Ministro della Difesa,
Ai segretari dei partiti di opposizione
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- Scritto da John Mpaliza
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Campagna di adesione alla Congo Week 2024, un'opportunità per sensibilizzare gli studenti sulla realtà del Congo.
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- Scritto da Gruppo Ebraico internazionale
- Categoria: Appelli
Da oltre 10 mesi, ogni giorno a Gaza, anziani, donne, bambini e uomini – tutti civili – vengono presi di mira e uccisi. La potenza occupante attacca scuole, ospedali e campi profughi. Gli occupanti mirano in particolare a medici, giornalisti e atleti. Stanno inoltre organizzando la carestia.
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- Scritto da Rete italiana Pace e Disarmo
- Categoria: Appelli
Rete Italiana Pace Disarmo e Senzatomica ribadiscono l’urgenza di risarcimenti e bonifiche invitando anche l’Italia ad attivarsi
Oggi, 29 agosto, si celebra la Giornata internazionale delle Nazioni Unite contro i test nucleari, momento appropriato per ricordare l’impatto negativo dello sviluppo di questi ordigni inumani sulle comunità che vivono nelle vicinanze dei luoghi di queste esplosioni, con case e terre contaminate dal fallout radioattivo.
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- Scritto da Mons. Michel Sabbah
- Categoria: Appelli
Stasera, 7 Maggio 2024, esattamente dopo sette mesi, la solidarietà che esprimete anche voi al popolo palestinese è drammaticamente preziosa. Pensate solo al fatto che la Striscia di Gaza è di appena 380 Km2, con due milioni e mezzo di abitanti. Ci sono diverse città da molte migliaia di abitanti, tanti villaggi ed enormi campi profughi. Fino a sette mesi fa Gaza City, la città più importante della Striscia, contava più di 600.000 abitanti.
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- Scritto da Movimento Italiano per la Riconciliazione
- Categoria: Appelli
Gli obiettori di coscienza bielorussi come Vitali Dvarashyn e Mikita Sviryd rischiano di essere deportati.
La Lituania deve proteggere gli obiettori di coscienza e i disertori bielorussi, garantire un’adeguata protezione legale e impedire la loro deportazione!
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- Scritto da Federazione Chiese Evangeliche
- Categoria: Appelli
Progetto della Federazione Chiese Evangeliche per il dialogo e la convivenza tra israeliani e palestinesi.
La Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) ha avviato una sottoscrizione nel quadro del progetto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace”.
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- Scritto da Peacelink
- Categoria: Appelli
Il rischio di una guerra nucleare è serio e sta bruscamente crescendo. È necessario alzare le voci per fermare una catastrofe che si avvicina.
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- Scritto da Unchr
- Categoria: Appelli
UNHCR, OIM e UNICEF: Cordoglio e frustrazione per nuove vittime nel Mediterraneo
I morti e dispersi lungo la rotta centrale salgono a oltre 800, una media di quasi 5 al giorno dall’inizio dell’anno.
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- Scritto da Un Ponte per
- Categoria: Appelli
“Gli esseri umani sono tutti uguali siano essi israeliani o palestinesi. Se su di loro prima, durante e dopo il 7 ottobre sono stati commessi orrendi crimini di guerra, la Corte Internazionale Penale ha l’obbligo d’intervenire e di chiedere il mandato di cattura dei responsabili senza guardare in faccia nessuno”. Lo affermano, in una dichiarazione, Angelica Romano e Alfio Nicotra, co-presidenti della Ong Un Ponte Per (UPP).
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- Scritto da Movimento Italiano per la Riconciliazione
- Categoria: Appelli
Il MIR partecipa al lancio della nuova azione internazionale di rifiuto della guerra. Il Movimento internazionale della Riconciliazione, che già sostiene la campagna internazionale #ObjectWarCampaign nata due anni fa per chiedere alle istituzioni europee e a tutti i Paesi di fornire protezione agli obiettori russi, bielorussi e ucraini che si rifiutano di partecipare alla guerra in corso, aderisce alla nuova iniziativa internazionale ideata da Connection e.V., War Resisters' International e European Bureau for Conscientious objection denominata #RefuseWar.
Questa nuova iniziativa internazionale ha lo scopo di sostenere tutti coloro che rifiutano la guerra in qualsiasi parte del mondo, tutti gli obiettori di coscienza ovunque si trovino e dar voce alle migliaia di persone che rifiutano la guerra e il sistema militarista e sostengono la pace e le alternative nonviolente.
#RefuseWar invita tutti, ovunque, all'azione attraverso la pubblicazione di una dichiarazione di "rifiuto" e di "sostegno". Tutti sono infatti invitati a pubblicare in una mappa interattiva creata ad hoc sul sito www.refusewar.rog una breve dichiarazione sul modello di "Io rifiuto/obietto... Io sostengo/appoggio...".
Il NO alla guerra deve essere un impegno costruttivo che dice e agisce per tanti altri Sì. #RefuseWar è un'iniziativa che si rivolge a tutti, a prescindere dall'età, il luogo di origine, la professione, l'orientamento politico e religioso e la lingua. In un crescendo di conflitti armati in tutto il globo, del riarmo e della minaccia costante dell'uso delle armi nucleari, della violazione del diritto internazionale e umanitario, è urgente e necessario dar voce a chi rifiuta il sistema guerra e fa appello alla pace. Sono tanti gli elementi che sostengono il sistema guerra, dalle armi, alle spese militari, dalla militarizzazione della scuola al diniego del diritto umano all'obiezione di coscienza. Nei prossimi giorni si celebrerà la Giornata Internazionale per l'obiezione di coscienza al servizio militare, il prossimo 15 maggio, ed è un'occasione per
esplicitare il proprio sostegno a chi si rifiuta di imbracciare il fucile per uccidere, a chi è costretto a fuggire perché il proprio diritto umano è criminalizzato e a chi viene arrestato e perseguitato perché chiede la fine della guerra, si oppone alla guerra e implora la pace.
Questa nuova campagna internazionale ha l'intento di rivolgersi a tutti coloro che sostengono la pace e si oppongono alla politica di guerra, all'economia di guerra e a tutto ciò che legittima la guerra quale strumento per affrontare le controversie internazionali, in evidente violazione del diritto umano alla pace e dell'articolo 11 della Costituzione italiana.
L'invito è rivolto anche alle organizzazioni, associazioni e gruppi che possono sia pubblicare la propria dichiarazione, sia sostenere ufficialmente l'iniziativa internazionale e aggiungere il proprio nome e logo formalizzando l'adesione, come già fatto dal MIR (un primo elenco in aggiornamento delle organizzazioni aderenti è disponibile sul sito www.refusewar.org).
Invitiamo tutta la società civile, ciascun cittadino e cittadina, coloro che sono impegnati nella politica, nel giornalismo, nell'economia, nell'ambito dell'educazione e della ricerca, sia in Italia che in altri paesi, a aderire e sostenere #RefuseWar e aggiungere la propria dichiarazione "Io rifiuto..., Io sostengo..." nella mappa interattiva #RefuseWar disponibile sul sito www.refusewar.rog e a darne massima diffusione.
Per contatti e informazioni: Zaira Zafarana, referente del MIR per i rapporti internazionali, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Via Garibaldi 13, 10122 Torino ITALIA
TEL: +39.011532824 FAX: +39.0115158000
EMAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SITO WEB: www.miritalia.org
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- Scritto da CNCA
- Categoria: Appelli
Il CNCA sarà presente, il prossimo 18 maggio a Firenze, al corteo per difendere la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della ex GKN e chiedere l’approvazione della legge regionale che sostenga e renda possibile l’attuazione del piano industriale elaborato dal Collettivo di fabbrica insieme alle competenze solidali (https://insorgiamo.org/intervento-pubblico/).
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- Scritto da Movimento Nonviolento
- Categoria: Appelli
Campagna promossa dal Movimento Nonviolento in risposta alle dichiarazioni del Capo di Stato maggiore, il generale Masiello: "L’Esercito italiano va potenziato: servono più tecnologie e più soldati"
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- Scritto da Stopborderviolence
- Categoria: Appelli
“L’Unione europea si fonda sui valori indivisibili e universali della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà”, si legge nel preambolo della Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
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- Scritto da Rete italiana Pace e Disarmo
- Categoria: Appelli
La Liberazione è stata la premessa alla Carta costitutiva della Repubblica fondata sul lavoro e sul ripudio della guerra.
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- Scritto da Azione contro la fame
- Categoria: Appelli
Il 50% della popolazione è a rischio carestia. La carestia è imminente a Gaza, secondo l’ultimo rapporto della Classificazione Integrata delle Fasi della Sicurezza Alimentare (IPC) sviluppata dalle Nazioni Unite, oltre che da governi e ONG, tra cui Azione contro la Fame.
L'IPC specifica che il 50% della popolazione di Gaza sta vivendo una catastrofe (Fase 5 dell'IPC), a un passo dalla carestia, mentre quasi il 40% sta vivendo una situazione di emergenza (IPC Fase 4). Entro i prossimi quattro mesi, 7 persone su 10 nel nord di Gaza saranno a rischio di carestia.
1 bambino su 6 nel nord di Gaza soffre di malnutrizione acuta e 23 bambini sono morti per malnutrizione e disidratazione.
Nonostante le estreme difficoltà, Azione contro la Fame ha raggiunto più di mezzo milione di persone con la distribuzione di cibo, acqua e servizi igienico-sanitari dall'ottobre 2023.
18 marzo 2024. Si prevede che, nel nord di Gaza, la carestia possa verificarsi in qualsiasi momento tra oggi e maggio. Inoltre, c'è il rischio di carestia nel resto della Striscia.
Nel dicembre 2023, il rapporto sulla Classificazione Integrata delle Fasi dell’insicurezza alimentare (IPC) indicava che il 17% della popolazione era a un passo dalla carestia. L'ultimo rapporto, diffuso oggi, rivela un aumento ancora più preoccupante: il 50% delle famiglie a Gaza sta vivendo in una situazione di catastrofe alimentare (Fase 5 dell'IPC). Si tratta del grado più alto della scala IPC. La condizione di carestia si verifica quando i relativi parametri in termini di sicurezza alimentare, nutrizione e mortalità colpiscono almeno il 20% della popolazione, con circa 1 bambino su 3 gravemente malnutrito e 2 persone su 10.000 che muoiono a causa della fame.
Più della metà della popolazione totale in Fase 5 si trova nel nord della Striscia. L'accesso umanitario al nord di Gaza è quasi impossibile, una situazione che ha portato più di 160.000 persone sull'orlo della morte a causa della fame. Ma l'estrema insicurezza alimentare colpisce anche Rafah, attualmente l'area più popolata della Striscia a causa degli sfollamenti interni. Nonostante le minori restrizioni di accesso, gli aiuti umanitari restano del tutto insufficienti per sostenere le oltre 2 milioni di persone bloccate a Rafah: 3 persone su 10 nel sud di Gaza rischiano di morire di fame e si prevede che metà della popolazione debba affrontare condizioni di catastrofe di fase 5 tra marzo e luglio. La popolazione civile, disperata, è costretta a ricorrere anche al cibo per animali. Abbiamo ricevuto segnalazioni di persone che hanno mangiato foraggio animale, tra cui fieno, paglia e altri mangimi adatti a bovini, capre e pecore.
Questa straziante dichiarazione è stata rilasciata oggi dall'IPC, un quadro di sicurezza alimentare che comprende le Nazioni Unite, oltre a governi e ONG come Azione contro la Fame, le cui operazioni a Gaza risalgono al 2005. La soglia di carestia relativa al consumo alimentare delle famiglie è già stata significativamente superata. Il rapporto rivela una tendenza in forte aumento della malnutrizione acuta ed è altamente probabile che sia stata superata anche la soglia di carestia in relazione alla malnutrizione acuta. I dati disponibili indicano un forte aumento della mortalità infantile, che segnala l'imminente inizio della carestia.
Il Direttore delle Operazioni di Azione contro la Fame, Vincent Stehli, avverte dalla sua recente visita a Rafah, Gaza: "lavoriamo a Gaza da 20 anni e non ho mai visto nulla di simile. L'80% dei bambini ha malattie infettive; il 70% ha la diarrea. Non hanno cibo a sufficienza e i servizi sanitari non funzionano: un mix perfetto per la diffusione della malnutrizione. Questo è solo l'inizio".
I primi rapporti sulla malnutrizione rivelano un'altra realtà allarmante: nel nord della Striscia, 1 bambino su 6 è gravemente malnutrito e almeno 23 sono morti per malnutrizione e disidratazione, secondo i dati del Global Nutrition Cluster e del Ministero della Salute di Gaza.
IL LAVORO DI AZIONE CONTRO LA FAME A GAZA
Negli ultimi cinque mesi, Azione contro la Fame ha lavorato in condizioni estreme e di forte insicurezza per implementare la sua risposta umanitaria, con la distribuzione di cibo fresco e secco, pasti caldi, servizi di pulizia, trasporto di acqua, gestione dei rifiuti solidi e distribuzione di kit igienici e rifugi. Il Direttore delle Operazioni dell'organizzazione, da Rafah, ricorda che "la cessazione delle ostilità e il ripristino dello spazio umanitario per consegnare gli aiuti umanitari e ristabilire i servizi sono essenziali per eliminare qualsiasi rischio di carestia. Per questo Azione contro la Fame continua a chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente".
Quando le persone soffrono di estrema carenza di cibo, la morte è lenta. Il dolore è intenso, con squilibri elettrolitici, apatia, affaticamento, deterioramento fisico e psicologico, degrado dei tessuti e danni agli organi vitali. La fame non dovrebbe mai essere usata come arma di guerra.
L’APPELLO DI AZIONE CONTRO LA FAME
Azione contro la Fame chiede quindi ancora una volta a tutte le parti in conflitto di concordare e prendere tutte le misure necessarie per raggiungere un cessate il fuoco umanitario immediato e duraturo che garantisca la protezione dei civili e delle infrastrutture civili e consenta un massiccio aumento della fornitura di aiuti umanitari salvavita.
Chiediamo inoltre agli Stati terzi di promuovere e monitorare attivamente l'attuazione della Risoluzione 2712 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che chiede un'urgente pausa umanitaria nei combattimenti e l'istituzione di corridoi sicuri in tutta la Striscia di Gaza per un periodo sufficiente a consentire un accesso rapido e senza ostacoli agli attori umanitari, in conformità con il Diritto Internazionale Umanitario. Ciò deve includere la priorità dell'accesso via terra, specialmente ai valichi di Rafah, Kerem Shalom/Kerem Abu Salem, Erez/Beit Hanoun e Karni.
Ribadiamo che, in conformità con la Risoluzione 2417 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che vieta l'uso della fame come arma di guerra, tutte le parti in conflitto devono cessare immediatamente gli attacchi contro i civili e le infrastrutture fondamentali per la sopravvivenza, comprese le strutture di produzione e distribuzione di cibo.
IL LEGAME TRA CONFLITTI E FAME
Azione contro la Fame ribadisce che i conflitti armati e la violenza sono le principali cause della fame. Gaza non è da meno: il conflitto sta minando direttamente la sicurezza alimentare della popolazione. Le ostilità in corso hanno creato grossi ostacoli alla coltivazione e alla produzione di cibo. I terreni agricoli sono stati colpiti da armi esplosive, con conseguenze negative sia a breve che a lungo termine, distruggendo i mezzi di sussistenza e contaminando il suolo con resti di esplosivi e ordigni inesplosi.
La maggior parte delle attività di pesca è stata interrotta. Molti negozi e mercati alimentari sono stati distrutti. Sono rimaste operative solo 15 panetterie delle 97 che erano attive prima del 7 ottobre. La distruzione di queste infrastrutture impedisce alla popolazione di acquistare e vendere cibo in modo sicuro. Il mercato è quasi inesistente. Inoltre, l'impennata dei prezzi ha creato seri ostacoli economici per i civili che vogliono accedere al cibo. Secondo l'ultimo rapporto di Insecurity Insight, la disponibilità di generi alimentari di base è estremamente limitata. Nel frattempo, 1,7 milioni di sfollati interni mancano di utensili da cucina, acqua e combustibile, impedendo l'accesso effettivo al cibo, anche quando questo è disponibile.
La fornitura di aiuti umanitari, compresi quelli alimentari, è una misura di emergenza fondamentale per salvare delle vite. Le restrizioni all'accesso ai beni commerciali e agli aiuti umanitari a causa di blocchi, violenze o misure amministrative hanno reso impossibile per i civili soddisfare i bisogni più elementari.
AZIONE CONTRO LA FAME
Via Rubens, 3
20148 Milano
www.azionecontrolafame.it
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- Scritto da Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese
- Categoria: Appelli
La Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese ha voluto rendere omaggio a Aaron Bushell, il giovane che si è dato fuoco davanti all'ambasciata israeliana per protestare contro i massacri in Palestina. Il suo gesto può essere interpretato in tanti modi diversi, ma nel complesso c’è una questione che spicca più delle altre: ciò che succede a Gaza è insopportabile. Purtroppo i media "mainstream" hanno minimizzato, se non ignorato, questo atto coraggioso. E cosi viene anche ignorato il messaggio enorme trasmesso da Aaron dai media e i governi complici nel genocidio a Gaza.
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NON DIMENTICHIAMO AARON BUSHNELL
Roma, 1° marzo 2024
Con grande dolore rendiamo omaggio al giovane Aaron Bushnell, 25 anni, informatico nell' aereonautica militare degli Stati Uniti che domenica 25 febbraio 2024 si è dato fuoco davanti all' ambasciata israeliana a Washington dopo aver pronunciato in modo chiaro e semplice "sto per commettere un atto estremo di protesta ma confrontandolo a ciò che la popolazione palestinese sta soffrendo per mano dei suoi colonizzatori, non è per nulla estremo. Non voglio più essere complice di un genocidio che loro vogliono sia una cosa normale. Free Palestine, Free Palestine" continuando a gridarlo finché ha potuto anche dopo essersi dato fuoco. È morto per le gravi ustioni qualche ora dopo.
Evitate di fare diagnosi di follia. Aaron viene descritto con affetto dai suoi amici, come un ragazzo genuino, dai modi garbati, riflessivo e che amava scherzare. Partecipava alle proteste contro la brutalità della polizia, chiedeva rispetto per i diritti delle donne e giustizia sociale. Studiava ed aveva in progetto ulteriori studi.
Questa tragica vicenda ci ricorda un'altra giovane americana Rachel Corrie che nel 2003 mise la sua vita a rischio opponendosi alla espulsione della popolazione civile palestinese dai suoi villaggi e morì sotto una tonnellata di terra gettatale addosso da un bulldozer manovrato da un militare israeliano.
Prima ancora l’autoimmolazione di Aaron ci riporta agli anni 60-70. Il 16 gennaio 1969 si diede fuoco, in piazza San Venceslao, Jan Palach, in segno di protesta contro l’invasione dei carri armati sovietici che nell’agosto del ’68 aveva messo fine alla primavera di Praga. Il suo gesto impressionò moltissimo i suoi connazionali ed ebbe risonanza anche nel resto del mondo. La sua fama è tuttora viva. Paolo VI, riconobbe la necessità di «custodire il valore che mette al grado supremo il sacrificio di sé e dell’amore per gli altri”.
Anche in Vietnam, furono numerosi i monaci, le monache ed i laici che si immolarono affinché si mettesse fine prima alla dittatura nel Vietnam del sud, che perseguitava i buddisti, poi alla guerra degli Stati Uniti. In questo caso fu il grande monaco Thích Nhất Hạnh che scrisse una lettera rivolta al mondo occidentale per spiegare il gesto di Thích Quảng Đứ, il primo monaco a darsi fuoco. L'immolazione, scrisse, non deve essere considerata suicidio, ma espressione di coraggio ed ottimismo per cambiare la società, un gesto volto a toccare i cuori e mostrare la situazione per quella che è, si tratta di un atto di compassione.
Ricordiamo che allora le reazioni furono intense, empatiche e diffuse, la società restò colpita e reclamò la fine della repressione e delle guerre.
La tragica notizia della protesta di Aaron Bushnell è invece passata quasi sotto silenzio ed occultata dai nostri media. Una breve menzione, la più passeggera possibile. Non andavano comunicati né il contenuto delle sue parole né le forti emozioni provocate dalla sua protesta. I lettori dei quotidiani, gli ascoltatori di radio e tv non dovevano poter riflettere su quanto profondo fosse il significato del gesto del giovane militare americano che protestava per l'orrore della grave e totale complicità del suo Paese nel genocidio della popolazione palestinese a Gaza e in Cisgiordania. Sentiamo Aaron come Rachel ed altri come persone di grande valore, immerse nel mondo, che non si voltano dall' altra parte di fronte ad atroci ingiustizie e crimini di Stato, che confidano nell’umanità.
E sappiamo quanto il nostro governo sostiene il genocidio cercando di soffocare e punire le pacifiche proteste nelle nostre piazze.
Chiudiamo con la volontà espressa da Aaron nel suo testamento: “Se i palestinesi potessero riavere la loro terra e se gli uomini e le donne della terra fossero aperti a questa possibilità, mi piacerebbe che le mie ceneri fossero disperse in una Palestina libera”.
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- Scritto da Redazione di Mosaico di pace
- Categoria: Appelli
Movimenti cattolici contro armi e riarmo
Per info e approfodimenti: https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/iniziative/eventi/4234-armi-italiane-e-mercati-di-morte-l-impegno-dei-cattolici-a-favore-della-legge-185-90
Mosaico dei giorni, La legge 185 a difesa della vita
Il Senato approva modifica peggiorativa della legge su export di armi
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- Scritto da CNCA
- Categoria: Appelli
Adeguare le normative regionali in materia è una priorità anche per la possibile approvazione dell’autonomia differenziata delle Regioni.
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- Scritto da Coordinamento Campagne Rete Italiana Pace e Disarmo
- Categoria: Appelli
24 febbraio 2024 – Giornata nazionale di mobilitazione nelle città italiane per il
CESSATE IL FUOCO IN PALESTINA ED IN UCRAINA
Fermiamo la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del Pianeta
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- Scritto da Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace, Coalizione AssisiPaceGiusta
- Categoria: Appelli
Non si può uccidere un bambino o una bambina.
Non si possono uccidere tanti bambini tutti i giorni.
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- Scritto da Comunità Papa Giovanni XXIII
- Categoria: Appelli
Pubblicato il bando per la selezione di 52.236 giovani tra i 18 e i 28 anni che intendono diventare operatori volontari in progetti di servizio civile universale in Italia e all'Estero, con un impegno di 25 ore settimanali ed una durata variabile dagli 8 ai 12 mesi.
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- Scritto da Chiese per la Pace in Medio Oriente
- Categoria: Appelli
30 capi di Chiese chiedono urgentemente al presidente Biden il cessate il fuoco
Caro presidente Biden, Noi, capi di Chiese, denominazioni e organizzazioni religiose negli Stati Uniti, restiamo profondamente addolorati per la violenza che dura ormai da più di un mese tra Hamas e Israele.
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- Scritto da Rete italiana Pace e Disarmo
- Categoria: Appelli
"Italia ripensaci" a Governo in Giornata contro le armi nucleari: “Servono passi concreti di disarmo, Italia partecipi a Conferenza del trattato TPNW”
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- Scritto da La Compagnia del Vangelo
- Categoria: Appelli
Sei pronto/a a fare la differenza nelle vite di coloro che hanno bisogno? La comunità cristiana "La Compagnia del Vangelo" ti invita a unirti a noi in una missione di amore e solidarietà.
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- Scritto da Alex Zanotelli
- Categoria: Appelli
Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto.
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- Scritto da Movimento Nonviolento
- Categoria: Appelli
La Campagna di Obiezione alla guerra sostiene concretamente gli obiettori di coscienza e i disertori russi, bielorussi e ucraini, nel loro diritto di ripudiare la guerra.
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- Scritto da Il Dialogo
- Categoria: Appelli
27 ottobre 2023: Custodire il creato costruendo la pace
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- Scritto da Pax Christi Italia
- Categoria: Appelli
Non stiamo per partire per Kiev né per Odessa, (dove siamo già stati diverse volte…) anche se le immagini di sangue ci angosciano e ci fanno sempre più vicini alle popolazioni che in quelle città subiscono gli effetti più assurdi della guerra e della violenza.
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- Scritto da Unchr
- Categoria: Appelli
In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato il 20 giugno, l’UNHCR, Agenzia ONU per i rifugiati, lancia il rapporto Global Trends, che presenta le principali tendenze statistiche e gli ultimi dati sulle migrazioni forzate nel mondo e presenta la campagna HOPE AWAY FROM HOME – Un mondo dove tutti i rifugiati siano inclusi.
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- Scritto da Ass. Verso il Kurdistan
- Categoria: Appelli
Il 23 maggio 2023 una delegazione dell’associazione “Verso il Kurdistan odv” ha incontrato durante un viaggio a scopo umanitario in Iraq il Consiglio dell’Autonomia che amministra la regione di Șengal (in lingua curda), Sinjar (in lingua araba), da cui la delegazione era stata invitata.
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- Scritto da Movimento Nonviolento
- Categoria: Appelli
Buone notizie dalla Lituania per l’obiettore bielorusso: Vitali da oggi è tornato in libertà, in attesa del ricorso.
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- Scritto da Cipax
- Categoria: Appelli
Anche quest’anno il 2 giugno, Festa della Repubblica, sarà celebrata nella capitale con la parata militare e il sorvolo delle Frecce tricolori dell’Aeronautica militare.
La Costituzione afferma all’art. 1 che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, per aggiungere subito dopo “La sovranità appartiene al popolo”.
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- Scritto da Movimento Nonviolento
- Categoria: Appelli
Celebriamo la Festa della Repubblica perché ci riconosciamo nei principi fondamentali della Costituzione: lavoro, diritti, uguaglianza e dignità sociale, cultura, ricerca, tutela dell’ambiente, ripudio della guerra.
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- Scritto da Angelo Baracca
- Categoria: Appelli
I resoconti del dibattito pubblico e gli atti dei governi insistono su un solo tasto: proseguire la guerra in Ucraina fino alla sconfitta o alla vittoria dei contendenti. A tale scopo vanno inviate armi sempre più potenti sul fronte bellico.
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- Scritto da Italia, ripensaci!
- Categoria: Appelli
Anche “Italia, ripensaci” presente in Giappone a sostegno dell’iniziativa. Il Forum dei parlamentari del G7 per l’eliminazione delle armi nucleari si terrà a Tokyo e Hiroshima dal 28 al 30 aprile 2023.
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- Scritto da Un Ponte per
- Categoria: Appelli
La guerra continua a dettare la linea politica delle cancellerie del nostro continente. Nessuna iniziativa diplomatica è messa in campo per far cessare il massacro. Da ogni mass media (con rare e lodevoli eccezioni) si sprigiona a cannoniere unificate l’idea che la guerra terminerà solo con altra guerra.
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- Scritto da Peppe Sini
- Categoria: Appelli
- Qualifica Autore: responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Di questo 2 aprile 2023 la rete di movimenti e associazioni "Europe for Peace" invita a fare una giornata contro la guerra e per la nonviolenza, ed è giusto invito.
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- Scritto da Un ponte per
- Categoria: Appelli
La strategia utilizzata dalla Ue e dagli Usa, in risposta all’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia, non sta fermando né la guerra né i massacri, ma sta mettendo in un angolo ogni iniziativa diplomatica e di dialogo.
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- Scritto da Pax Christi Italia
- Categoria: Appelli
Un incontro con il card. Matteo Zuppi
Ogni giorno in più della guerra senza fine in Ucraina apre anche allo scenario di una apocalisse nucleare come ci avverte il Comitato per la Scienza e la Sicurezza del Bulletin of the Atomic Scientists.
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- Scritto da Caritas Italiana
- Categoria: Appelli
Annunciata la colletta nazionale in tutte le chiese a sostegno degli interventi Caritas.
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- Scritto da Un Ponte per
- Categoria: Appelli
L’Ong italiana, da anni operativa in nord est Siria, lancia una raccolta fondi per sostenere oltre 10.000 famiglie in stato di bisogno e denuncia: il terremoto colpisce aree che ancora soffrono le conseguenze degli attacchi turchi.
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- Scritto da Alice Schwarzer e Sarah Wagenknecht
- Categoria: Appelli
Oggi è il 352° giorno di guerra in Ucraina. Finora sono stati uccisi oltre 200.000 soldati e 50.000 civili. Le donne sono state stuprate, i bambini spaventati, un intero popolo traumatizzato.
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- Scritto da Un Ponte per
- Categoria: Appelli
L’organizzazione pacifista italiana "Un Ponte per" scrive una lettera aperta al conduttore della 73esima edizione di Sanremo, per chiedere che, oltre al Presidente ucraino Zelensky, sia dato spazio durante il Festival alla testimonianza degli obiettori di coscienza russi e ucraini.
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- Scritto da Re-in-surrezione
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Siamo determinate ancor di più a condurre una battaglia senza sconti per denunciare le “strutture di peccato” in cui si radica tale “caso”: un impianto di cui la Chiesa cattolica è artefice e protagonista.
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- Scritto da Sbilanciamoci
- Categoria: Appelli
Presentata la Controfinanziaria di Sbilanciamoci! È stata presentata il 21 dicembre la “Controfinanziaria” della Campagna Sbilanciamoci!, il Rapporto sulla Legge di Bilancio 2023.
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- Scritto da ASGI
- Categoria: Appelli
L'Asgi - Associazione per gli Studi Giuridici per l'Immigrazione - lancia l'Appello: "Il Governo ritiri subito i Decreti che impediscono lo sbarco dei naufraghi nei nostri porti".
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- Scritto da Movimento Italiano per la Riconciliazione
- Categoria: Appelli
In questa Giornata della Nonviolenza, il MIR ha inviato il seguente appello al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri, per l'accoglienza e la protezione di obiettori di coscienza e disertori della guerra Russi, Bielorussi e Ucraini, appello che alcune organizzazioni per la pace hanno già inviato alle autorità Europee, con invito a tutti a firmare la petizione online della Campagna #ObjectWarCampaign
https://you.wemove.eu/campaigns/russia-bielorussia-ucraina-protezione-e-asilo-per-disertori-e-obiettori-di-coscienza-al-servizio-militare
Signor Presidente della Repubblica,
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- Scritto da Friday for future
- Categoria: Appelli
L'Italia è andata a votare, non ci sono state grandi sorprese: lo schieramento più scelto dalla popolazione è stato l'Astensionismo, con un grande 36%. Già solo questo dato è un fallimento per la politica istituzionale, perché dimostra chiaramente che le persone non si sentono né rappresentate né parte di questa democrazia.
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- Scritto da Movimento Italiano per la Riconciliazione
- Categoria: Appelli
Petizione a sostegno degli obiettori di coscienza e dei disertori di Russia, Bielorussia e Ucraina. In occasione della Giornata Internazionale della Pace, il 21 settembre, Connection e. V., International Fellowship of Reconciliation, Ufficio Europeo per l'Obiezione di Coscienza e War Resisters' International lanciano una Campagna di raccolta firme per i disertori e gli obiettori di coscienza di Russia, Bielorussia e Ucraina.
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- Scritto da CNCA
- Categoria: Appelli
La Campagna Mettiamoci in gioco chiede ai candidati alle elezioni politiche di sottoscrivere quattro punti contro i rischi del gioco d’azzardo.
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- Scritto da Pax Christi Italia
- Categoria: Appelli
Alle forze politiche che si candidano alle elezioni parlamentari del 25 settembre 2022
Le associazioni promotrici della Campagna Ministero della Pace – Una Scelta di Governo RIVOLGONO UN ACCORATO APPELLO alle forze politiche che si candidano alle elezioni del 25 settembre 2022 affinché si impegnino nel prossimo governo per l’istituzione del Ministero della Pace, per una nuova visione e un nuovo assetto dell’organizzazione ministeriale.
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- Scritto da Caritas Italiana
- Categoria: Appelli
Un appello ad accelerare le procedure e sbloccare le risorse per accogliere i cittadini ucraini.
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- Scritto da Comitato promotore nazionale della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico
- Categoria: Appelli
Appello per la ventunesima Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre 2022
"Disarmiamoci! Il nome del Dio in cui crediamo è PACE"
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- Scritto da Rosa Siciliano
- Categoria: Appelli
Proposta di Anpi, Arci, Movimento Europeo, Rete italiana Pace e Disarmo
“L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. (art.11 della Costituzione della Repubblica italiana). Siamo con la popolazione ucraina martoriata dalla guerra e vittima dell’aggressione russa.
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- Scritto da Acqua Bene Comune
- Categoria: Appelli
Come se la pandemia non avesse evidenziato i fallimenti del mercato e la necessità di una radicale inversione di rotta, il governo Draghi accelera nell'approvazione del disegno di legge sulla concorrenza e il mercato, riforma messa in campo per poter accedere ai fondi europei del PNRR.
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- Scritto da Renato Lideo
- Categoria: Appelli
Sentiamo la necessità di organizzare una carovana di pace formata da europei, c’è la necessità di azioni importanti di testimonianza e partigianato pacifico contro la guerra.
Il prolungamento della guerra in Ucraina rischia di far diventare questo conflitto una polveriera internazionale.
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- Scritto da Mediteranean Hope Lampedusa
- Categoria: Appelli
A due anni dall'istituzione delle navi quarantena ci rivolgiamo al Governo affinché ponga fine al sistema delle navi quarantena e adotti procedure che garantiscano la sicurezza, il diritto di asilo, la libertà personale e un’accoglienza degna delle persone in arrivo sul territorio italiano.
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- Scritto da Un Ponte per
- Categoria: Appelli
"La guerra che verrà non è la prima.
Prima ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente faceva la fame.
Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente.”
Bertolt Brecht
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- Scritto da Rete italiana Pace e Disarmo
- Categoria: Appelli
All'Italia e all'Europa viene chiesta un'iniziativa di neutralità attiva per ridurre la tensione e favorire un accordo politico chiarendo in particolare l'indisponibilità a sostenere avventure militari.
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- Scritto da Campagna Un'altra difesa è possibile
- Categoria: Appelli
La Campagna “Un’altra difesa è possibile” interviene nel dibattito per il Quirinale
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- Scritto da Fondazione Lelio e Lisli Basso
- Categoria: Appelli
La Fondazione Basso ha promosso un appello (redatto da Lugi Ferrajoli, Gaetano Azzariti e Franco Ippolito), rivolto ai grandi elettori, sulla candidatura di Berlusconi alla Presidenza della Repubblica.
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- Scritto da Rete italiana Pace e Disarmo
- Categoria: Appelli
Negli ultimi giorni abbiamo letto informazioni del tutto infondate circa le ONG palestinesi audite dal Comitato Diritti Umani alla Camera riprese dal comunicato emesso dall'Ambasciata israeliana in Italia come reazione a tale iniziativa. Le accuse di "terrorismo" non sono circostanziate da prove sufficienti da parte israeliana, nonostante le ripetute critiche mosse da molti governi stranieri e la richiesta di ulteriori evidenze come pure richiesto da varie associazioni ed esponenti della società civile israeliana.
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- Scritto da Forum dei movimenti per l'acqua
- Categoria: Appelli
Nel nostro Paese si sta aprendo una nuova stagione di privatizzazioni nonostante il chiaro insegnamento della pandemia: solo un forte ruolo del pubblico riesce a garantire diritti fondamentali, a partire da quello alla salute. Evidentemente il governo Draghi preferisce trascurare questa lezione adoperandosi in vari modi per aprire il settore dei servizi pubblici locali al mercato.
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- Scritto da Rosa Siciliano
- Categoria: Appelli
“La cura del mondo mi riguarda”
Dio nascosto, eterno, immenso, misericordioso,
al di fuori del quale non c'è alcun altro Dio.
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- Scritto da Pax Christi Italia
- Categoria: Appelli
Messaggio al Presidente del Consiglio Mario Draghi in vista della COP15 e della COP26, in occasione della Festa di San Francesco Patrono d'Italia.
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- Scritto da Pax Christi Italia
- Categoria: Appelli
Pax Christi Italia sostiene la petizione “Pianeta Sano, Persone Sane” promossa dal Movimento Laudato Sì’, in occasione del Tempo del Creato 2021.
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- Scritto da Peacelink
- Categoria: Appelli
Dal 31 agosto 2021 è partita la Campagna Guantanamo e chiunque può firmare la lettera che invieremo al Presidente del Consiglio Mario Draghi. L'obiettivo è fare pressione sul governo italiano perché richieda al presidente USA Joe Biden la chiusura della prigione militare americana di Guantanamo, luogo di torture e di violazioni dei diritti umani, oltre che delle Convenzioni di Ginevra. Guantanamo si trova geograficamente nella base USA dell'isola di Cuba.
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- Scritto da Comitato promotore nazionale della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico
- Categoria: Appelli
È dedicato alla Cura del mondo l’appello della XX Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico (www.ildialogo.org), un appuntamento ideato dopo l’attentato alle Twin Towers dell’11 settembre 2001 da alcune persone impegnate da tempo nel dialogo.
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- Scritto da Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
- Categoria: Appelli
Ricorrendo oggi il quarto anniversario della scomparsa di Ettore Masina, uomo di pace e costruttore di solidarietà, lo ricordiamo come un amico e un maestro indimenticabile.
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- Scritto da sservatorio sulle Migrazioni a Roma e nel Lazio
- Categoria: Appelli
L’immigrazione “sospesa” a Roma e nel Lazio.
Nel 2020, complice l’emergenza sanitaria, si registra uno stato di “sospensione” dell’immigrazione nell’area romano-laziale. Diminuiscono i nuovi permessi per asilo e i minori stranieri non accompagnati. Per gli immigrati residenti, brusco rallentamento dei servizi sociali e sanitari.
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- Scritto da Rosa Siciliano
- Categoria: Appelli
La lobby nucleare mondiale, rappresentata da “Nuclear for Climate”, pericolosissima per la pace e gli equilibri naturali, esiziale per la stessa sopravvivenza umana, in vista della COP 26 di Glasgow, ha adottato una tattica subdola e astuta per rientrare in gioco e rilanciarsi: si propone, nel suo position paper (rinvenibile al link: https://www.euronuclear.org/news/cop26-position-paper-netzero-nuclear/), come alleata delle energie rinnovabili per il conseguimento dell’obiettivo della decarbonizzazione.
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- Scritto da Movimento Nonviolento
- Categoria: Appelli
Vogliamo celebrare la Festa della Repubblica perché ci riconosciamo nei valori costituzionali. Noi cittadini, civili e disarmati per definizione, abbiamo il compito di difenderla, lo dice la Costituzione stessa, che ci affida questo "sacro dovere" (articolo 52).
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- Scritto da Pax Christi Italia
- Categoria: Appelli
Carissimi fratelli vescovi,
il cammino sinodale, di cui la Conferenza episcopale ha nelle scorse settimane annunciato l’avvio e di cui discuterete nella vostra Assemblea generale del 24-27 maggio, ci pare una grande opportunità, un vero kairós, per rimettere in movimento una comunità ecclesiale che da tempo nel nostro paese vive una situazione di stanchezza e di fatica a comunicare la fede in un mondo in continuo mutamento.
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- Scritto da Noi siamo Chiesa
- Categoria: Appelli
Carissimi fratelli vescovi,
il cammino sinodale, di cui la Conferenza episcopale ha nelle scorse settimane annunciato l’avvio e di cui discuterete nella vostra Assemblea generale del 24-27 maggio, ci pare una grande opportunità, un vero kairós, per rimettere in movimento una comunità ecclesiale che da tempo nel nostro paese vive una situazione di stanchezza e di fatica a comunicare la fede in un mondo in continuo mutamento.
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- Scritto da Comunità Giovanni XXIII
- Categoria: Appelli
Sono arrivati questa mattina, 17 maggio, all’aeroporto di Fiumicino 40 profughi provenienti dall’isola greca di Lesbo.
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- Scritto da Rete italiana Pace e Disarmo
- Categoria: Appelli
Presa di posizione delle organizzazioni della società civile italiana dopo le forti pressioni del complesso militare-industriale per modificare le norme e ridurre i controlli.
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- Scritto da Pax Christi Italia
- Categoria: Appelli
L’Italia ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari
Il 22 gennaio 2021, al termine dei 90 giorni previsti dopo la 50esima ratifica, il “Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari” è diventato giuridicamente vincolante per tutti i Paesi che l’hanno firmato.
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- Scritto da Digiuno di Giustizia
- Categoria: Appelli
Stiamo iniziando un tempo che i cristiani chiamano la Settimana Santa, con lo sguardo e il cuore rivolto al Crocifisso. Su quel Crocifisso, all’entrata del Vaticano, Papa Francesco ha fatto mettere il salvagente di un migrante morto nel Mediterraneo per “ricordare a tutti l’impegno inderogabile di salvare ogni vita umana, un dovere morale che unisce credenti e non credenti.”
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- Scritto da Pax Christi Brescia
- Categoria: Appelli
Prosegue a Brescia l'iniziativa, promossa da associazioni movimenti e gruppi locali (tra i quali ACLI, Movimento Nonviolento, Pax Christi, OPAL, Missionari Comboniani, Missionari Saveriani, la rivista Missione Oggi, ADL Zavidovici, GIT di Banca Etica, ecc.) - alla quale hanno dato la propria adesione numerose numerose parrocchie, Unità pastorali e congregazioni religiose, oltre ad associazioni e gruppi (Movimento dei Focolari, gli Scout, la CCDC, le Fiamme Verdi, l'Anpi ecc.) - ed esponenti del mondo accademico e culturale bresciano nonché centinaia di cittadini, per chiedere al Governo italiano la sottoscrizione del Trattato ONU per la messa al bando delle armi nucleari.
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- Scritto da Rosa Siciliano
- Categoria: Appelli
Da 200 associazioni nazionali e locali lettera aperta a Governo, Parlamento e Commissione Europea su grandi opere e Valutazione di Impatto Ambientale.
La tutela di salute, clima, biodiversità e paesaggio passi per valutazioni ambientali di piani e progetti svolte con rigore, trasparenza e partecipazione: ecco le nostre proposte.
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- Scritto da Pierangelo Monti
- Categoria: Appelli
In questi giorni accompagniamo con il pensiero e la preghiera papa Francesco, nel suo viaggio in Iraq, il primo dopo 15 mesi a causa del Covid 19.
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- Scritto da Pax Christi Italia
- Categoria: Appelli
Appello congiunto MIR-Pax Christi-SOS Diritti al neo ministro dell’istruzione: educare alla Pace e alla Nonviolenza
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- Scritto da FRIDAYS FOR FUTURE ITALIA
- Categoria: Appelli
Siamo le attiviste e gli attivisti della campagna "NO CCS - Il futuro non si sTocca", promossa da numerose realtà dell'universo ecologista che contestano la proposta di Eni di costruire il più grande impianto per la cattura e stoccaggio di anidride carbonica (CCS) a Ravenna.
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- Scritto da Francesco Pugliese
- Categoria: Appelli
24 maggio 2020 – Giornata europea dei parchi
Rilanciamo la raccolta firme sulla Petizione popolare alla Regione Calabria
Per l'istituzione del Parco naturale dei Valloni del Poro (tra Capo Vaticano, Tropea e Vibo Valentia)
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- Scritto da Operazione Colomba
- Categoria: Appelli
“È in corso una vera e propria caccia al siriano” afferma Capannini, Responsabile Progetto Libano.
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- Scritto da Caritas italiana
- Categoria: Appelli
Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio, nato da donna.” Sono le parole di uno dei passaggi più importanti dell’Omelia di Papa Francesco pronunciata alla Santa Messa lo scorso 1 gennaio, Giornata Mondiale della Pace.
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- Scritto da Comunità Giovanni XXIII
- Categoria: Appelli
Comunità Papa Giovanni XXIII: "Facciamo appello al Presidente del Consiglio, al Governo e al Parlamento perché non si taglino le gambe al Servizio Civile Universale e soprattutto ai giovani.
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- Scritto da Caritas ambrosiana
- Categoria: Appelli
In 8 mesi 77 migranti vittime del Decreto sicurezza accolti grazie al fondo di solidarietà istituito da Caritas ambrosiana.
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- Scritto da Un ponte per
- Categoria: Appelli
Abbiamo letto, recepito, fatto nostro, l’appello delle donne che stanno resistendo all'invasione del governo turco in Rojava, Amministrazione Autonoma del Nord Est della Siria.
Mosaico di pace, rivista promossa da Pax Christi Italia e fondata da don Tonino Bello, si mantiene in vita solo grazie agli abbonamenti e alle donazioni.
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