24 maggio 2020 – Giornata europea dei parchi
Rilanciamo la raccolta firme sulla Petizione popolare alla Regione Calabria
Per l'istituzione del Parco naturale dei Valloni del Poro (tra Capo Vaticano, Tropea e Vibo Valentia)

Il 24 maggio è la giornata dei Parchi e in questa occasione vogliamo ricordare e rilanciare la raccolta delle firme alla presente Petizione.
La crisi del Coronavirus ha rallentato la raccolta delle firme ma non ha scalfito la nostra convinzione che il progetto del Parco può essere una straordinaria opportunità per la regione del Poro e per i suoi abitanti.
Non solo, la crisi del virus mostra ancora una volta quanto è vitale per tutti fare la propria parte per curare e non maltrattare la natura e per cambiare modelli di sviluppo che distruggono il Pianeta, le relazioni umane e le esistenze.
Riprendiamo quindi la raccolta delle firme, firme consapevoli, per un progetto che vuole proporre una prospettiva nuova, un impegno per chi ci crede e un contributo reale per migliorare lo stato di cose presenti partendo dal patrimonio storico, ambientale e culturale e così anche contribuire a salvaguardare e valorizzare il bene prezioso della natura.
Comunichiamo inoltre che sono già significative le adesioni al progetto e non solo in Italia: sono giunte numerose adesioni finanche dal Giappone o dall’università di New York; adesioni si stanno raccogliendo in Germania e in Inghilterra.
Hanno aderito personalità di rilievo del nostro Paese come il prof. Salvatore Settis, padre Alex Zanotelli, gli economisti e ambientalisti Tonino Perna e Michele Boato (direttore della rivista Gaia di Venezia), Luigi Casanova già presidente di Mountain Wilderness.

20 maggio 2020 Francesco Pugliese

I sottoscritti cittadini rivolgono alla Regione Calabria, ai sensi dell’articolo 10 dello Statuto e dell’art. 118 del regolamento del Consiglio regionale, la seguente petizione.

Considerate le straordinarie bellezze ambientali e paesaggistiche del promontorio del Poro (VV) e la ricchezza del suo patrimonio naturalistico, storico e culturale.
Evidenziano la preziosa biodiversità (anche le orchidee spontanee e la rarissima felce Woodwardia radicans del vallone Ruffa); fauna di pregio, un’antica civiltà contadina, il villaggio rupestre di Zungri, Mesiano antico, Briatico vecchio, Papaglionti e la grotta di Trisulina, i resti di Alafito. Diffusa presenza di straordinari ulivi secolari. Il patrimonio di lotte sociali di Rombiolo; e poi il sito neolitico di Torre Galli (scoperto da Paolo Orsi), la straordinaria grotta dipinta di Santu Liu a Carìa. Varie testimonianze di archeologia industriale e artigianale: mulini e trappeti, carcare; le architetture rurali, le vecchie miniere di carbon fossile, siti paleontologici (Zungri, Cessaniti), il paese dei murales (Favelloni), borghi incantati (San Marco, San Cono, Drapia, Mandaradoni, Brattirò, Daffinà, Fitili, Caroniti, etc.).

Annotano una morfologia diversificata che compone paesaggi, scenari e vedute panoramiche che allietano cuore e vista.
Stanchi di una situazione socio-economica di sottosviluppo ed emigrazione, degrado e clientelismo, indifferenza e disimpegno. E decisi ad essere parte attiva e propositiva per un radicale cambiamento sociale ed economico con idee e progetti nuovi.
Consapevoli della storia e del patrimonio del Poro che si devo-no conoscere, proteggere e valorizzare.
Indignati per tutti i maltrattamenti, le incurie e le violenze che il territorio subisce quotidianamente. E convinti dell’urgenza di un serio lavoro di risanamento da sporcizia, discariche e micro discariche, degrado, anzitutto per la salute di tutti.
Condividendo le parole della Convenzione sulla Biodiversità, firmata a Rio anche dall’Italia (1992): “Le Aree protette possono offrire opportunità allo sviluppo locale e all’utilizzo razionale delle terre marginali, generando reddito e occupazione, per la ricerca e il monitoraggio, per l’educazione alla conservazione, per la ricreazione e il turismo…”. Incoraggiati dalla enciclica di papa Francesco Laudato si! e convinti di dare così anche un contributo positivo sulle drammatiche emergenze del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici.
Viste le molte positive esperienze di sviluppo locale in tutta Italia attraverso l’istituzione di parchi e riserve naturali.
Propongono a Parco regionale parte del territorio del Poro e cioè le aree dei principali valloni del promontorio.
Convinti che il Parco possa essere occasione storica di riscatto sociale per paesi massacrati dall’emigrazione e dalla marginalità. Occasione di sviluppo e di crescita di qualità, nei fatti e non a chiacchiere. E strumento per creare posti di lavoro reali, riscoprire e valorizzare anche il patrimonio dei saperi locali, e di educazione ambientale.
Sicuri che il Parco possa essere una sfida per le popolazioni perché siano protagoniste del loro futuro e capaci di valorizzare il proprio territorio e le proprie risorse senza depredarli, nonché una sfida per le classi dirigenti locali e la politica, anche per essere degni di tanta naturale bellezza.
Persuasi che il Parco possa costituire occasione preziosa per arricchire e qualificare l’offerta turistica della Costa degli Dei. Ed essere strumento nuovo per il progresso economico e civile e per uno sviluppo ecosostenibile a dimostrazione che anche qui possono coltivarsi idee ed esperienze di avanguardia e di ampio respiro ideale, economico e culturale.
Chiedono alla Regione Calabria l’istituzione di un Parco regionale dei valloni del Poro.
Chiedono ai Comuni, alla politica e alla chiesa locale di sostenere questa proposta con ogni iniziativa utile.

(Promotore: Francesco Pugliese, Centro Documentazione Terremoti; Zungri, VV, 4 ottobre 2019)

Le adesioni possono essere inviate alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.