L’Ong italiana, da anni operativa in nord est Siria, lancia una raccolta fondi per sostenere oltre 10.000 famiglie in stato di bisogno e denuncia: il terremoto colpisce aree che ancora soffrono le conseguenze degli attacchi turchi.

E’ drammatico il bilancio, che si aggrava di ora in ora, del terribile terremoto che ha colpito Turchia e Siria con epicentro a Gaziantep: decine le città colpite, centinaia gli edifici in macerie, mentre il bilancio delle vittime arriva a 1.500 persone, tristemente destinato a salire.
Ad essere duramente colpito è stato anche il nord est della Siria, dove l’Ong italiana Un Ponte Per (UPP) opera da anni a fianco dei suoi partner locali, tra cui la Mezzaluna Rossa Curda (KRC).
Nell’area settentrionale del Paese ad avere avuto la sorte peggiore è stata la città di Jindires, nel distretto di Afrin.
“Tre quarti della città sono andati distrutti: si tratta di zone già duramente colpite dall’attacco turco del 2019, per questo gli edifici non hanno retto l’impatto del terremoto”, spiega lo staff locale di UPP, che aggiunge: “Si stanno ancora cercando persone sotto le macerie nella speranza di trovarle vive”.
Per fronteggiare questa nuova crisi che colpisce un’area già provata da anni di conflitti e dalle recenti operazioni belliche turche, Un Ponte Per ha deciso di lanciare una raccolta fondi d’emergenza: gli aiuti andranno a sostenere il lavoro della Mezzaluna Rossa Curda (KRC) e di Action for Humanity/Syria Relief (AFH), che stima siano già oltre 10.000 le famiglie in stato di bisogno a causa del terremoto.
“Servono tende per chi ha perso le proprie case, coperte, cibo, kit igienici per donne e bambini”, spiega lo staff di KRC. “E medicine: ci aspettiamo un peggioramento delle condizioni di salute e numerosi traumi”.
Il terremoto di oggi va, infatti, a colpire un’area che già versa in stato di grave emergenza, con un sistema sanitario ancora fortemente precario, e dove UPP da anni si sta adoperando insieme ai suoi partner locali per i necessari lavori di ricostruzione di cliniche e ospedali distrutti dalla guerra.
Le distribuzioni di aiuti umanitari e medicinali, in questa situazione, si rendono urgenti e fondamentali. Una volta raccolti i materiali necessari, KRC si occuperà di effettuare le distribuzioni ad Aleppo e nel campo di Shebha, mentre AFH a Sarmada, Harem e Atarbi (nei governatorati di Idlib e Aleppo), tutte zone gravemente colpite dalla catastrofe.
Le scosse di terremoto – la prima di magnitudo 7,8 nel cuore della notte, la seconda di magnitudo 7,5 questa mattina – rappresentano la più grave emergenza di questo tipo che la regione abbia conosciuto.

Per contribuire alla raccolta fondi: https://www.unponteper.it/it/emergenza-terremoto-siria/

Per maggiori informazioni e interviste
Ufficio stampa Un Ponte Per
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