Anche quest’anno il 2 giugno, Festa della Repubblica, sarà celebrata nella capitale con la parata militare e il sorvolo delle Frecce tricolori dell’Aeronautica militare.
La Costituzione afferma all’art. 1 che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, per aggiungere subito dopo “La sovranità appartiene al popolo”.

È dunque in opposizione alla storia, allo spirito e alla lettera della Costituzione che si è voluto sostituire al popolo le Forze armate nella rappresentazione simbolica della Repubblica, appena mitigata ultimamente dall’inserimento marginale di qualche rappresentanza civile.
Poiché l’art. 51 stabilisce che “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino” e che “L’ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”, ciò significa che le Forze armate sono esclusivamente al servizio della difesa della Repubblica e che di per sé non rappresentano né il popolo né la Repubblica, essendoci a questo fine altre istituzioni. È bene ricordare inoltre che “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (art.11).
È tempo dunque di esigere che iniziative simboliche locali e centrali si conformino allo spirito della Repubblica e alla lettera della Costituzione, attraverso la presenza della società civile.
Come associazione interconfessionale per la pace, il CIPAX esprime alcune priorità per rafforzare il senso di appartenenza alla Repubblica e ai suoi valori.
È tempo che le diverse confessioni possano esercitare liberamente i propri culti in luoghi e con modalità proprie dando finalmente contenuto all’art. 8: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano”.
È opportuna un’educazione alle religioni con la partecipazione degli esponenti delle fedi presenti in Italia, senza finalità di proselitismo, affinché i giovani si comprendano e interagiscano tra di loro indipendentemente da appartenenze religiose o meno.
Chi sceglie il nostro paese per vivere stabilmente deve avere gli stessi diritti e doveri, a cominciare dalla cittadinanza. L’apartheid dei diritti/doveri deve cessare. Chi fugge da un paese in cui la propria vita è in pericolo e le libertà fondamentali sono negate deve trovare asilo politico, conformemente all’art. 10.
Sul piano della pace è indispensabile che sia assicurata a tutte le generazioni un’adeguata educazione alla pace, e ai diritti fondamentali. Il coinvolgimento delle scuole per il reclutamento nelle Forze armate e la propaganda delle armi è contrario allo spirito costituzionale. La difesa come dovere civico trova attuazione attraverso una Difesa civile e nonviolenta, a cominciare dalla istituzione di un apposito Dipartimento come proposto dalle organizzazioni della società civile.
Conformemente alla Costituzione l’Italia deve cessare l’export di armi ai paesi coinvolti in conflitti e in gravi violazioni delle libertà fondamentali. La legge esistente, n. 185/1990, non solo deve essere rispettata ma deve essere estesa nella sua applicazione.
Il valore costituzionale della difesa non è più compatibile con la presenza in Italia di armi di distruzione di massa come gli ordigni nucleari. È tempo che l’Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato per la proibizione delle armi nucleari, in vigore dal gennaio 2021.


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