Carissimi,
sono P. Domenico De Martino, missionario della Comunità Missionaria di Villaregia, un’opera della Chiesa Cattolica presente in Italia che ha diverse case in paesi in via di sviluppo tra America Latina e Africa. Un anno fa prima di partire per la missione in Burkina Faso dove mi trovo attualmente, svolgevo il mio servizio missionario nella provincia di Brescia a servizio dei dimenticati e degli ultimi della società e fu li che sentii parlare della vostra associazione e del vostro servizio, restandone edificato.

Come dicevo sopra sono stato inviato in missione in Africa, con precisione in Burkina Faso alla periferia della capitale, dove abbiamo aperto una nuova missione, un anno fa appunto. Sono qui con altri 6 fratelli e sorelle con i quali ho avuto la possibilità di iniziare questa bellissima ma anche dura esperienza. Con l’apertura della missione ci é stata affidata anche una parrocchia di circa 100 mila persone. Siamo alla periferia della capitale li dove inizia la povertà ovvero detto in altro modo, la nostra missione inizia lì dove finisce la strada asfaltata, la rete elettrica, l’acquedotto... insomma dove c’è la gente che “non conta” in questo paese. Prima di partire leggevo diverse cose belle e meno belle sul Burkina Faso – terra degli uomini integri – ma il viverci e toccare con mano questo popolo mi fa comprendere quanto la nostra umanità è bella perché ricca di diversità, dove ogni cultura dona il suo colore e che tutte insieme dicono chi è l’Uomo.
Siamo in fase di fondazione, nella missione come nella parrocchia non c’è niente a livello di strutture dove poter incontrare la gente. L’ombra pochi alberi che ci sono funge da luogo di incontro al riparo dal sole, o semplicemente come punto di riferimento. Siamo chiamati a costruire comunità di persone, famiglia umana, qui dove la povertà a volte toglie tutto anche la dignità di essere chiamati per nome.
La Comunità mi ha affidato la cura dell’aspetto sociale della parrocchia e della missione. Una cosa che mi ha stupito è la buona volontà e generosità della gente che è capace di sporcarsi le mani e darsi da fare per gli altri. Ho trovato un gruppetto di persone, una cinquantina in totale, nei tre villaggi che serviamo, innamorati della giustizia, della solidarietà e promotori di pace, abbiamo creato quindi qui in mezzo alle baracche dove non a volte sembra il regno dell’ingiustizia il Comitato Giustizia e Pace. Li ho incontrati diverse volte per poter capire coma lavorare insieme e organizzarsi. Davvero la loro passione e desiderio di fare qualcosa per combattere le ingiustizie concrete attorno a loro mi sta convertendo di giorno in giorno. Sono affamati di formazione, di sapere, di conoscere per poter meglio combattere ciò che sentono nel profondo del cuore come ingiusto ma non sanno chiamarlo per nome o poterlo denunciare.
Tante le situazioni davanti alle quali mi trovo e ci troviamo un po spiazzati. Vi condivido un incontro vissuto come prete la scorsa settimana.
Una giovane donna di 25 anni, da un villaggio di provincia è venuta a lavorare qui in città circa 7 anni fa. Lavora presso un uomo non sposato facendo le pulizie nella sua casa. Da anni, mi ha confidato, è costretta a subire ogni genere d'ingerenza da parte di questo uomo (potete immaginare non scendo nei dettagli). Ha provato a scappare e cercare un altro lavoro ma senza risultato. Ritornata da lui, la situazione è peggiorata! Le ho chiesto se avesse denunciato, e lei si è messa a ridere dicendo.... io sono nessuno, non ho neanche il certificato di nascita, ne un documento, io sono nessuno! Non sapendo cosa dire le ho chiesto perché non tornasse al villaggio e qui mi ha spiazzato 'Padre - mi ha detto - qui in città ho conosciuto Gesú, sono diventata cristiana di nascosto dal padrone, se torno al villaggio li non ci sono chiese, non ci sono cristiani ho paura di perdere la mia fede, preferisco portare la croce qui che lasciare Gesú!".
I miei occhi si sono riempiti di lacrime davanti a tanta fede. ''Io sono nessuno'' il suo nome, ma credo fermamente come prete che Gesú è in lei e con lei porta la Croce!
Ho condiviso questo con il gruppo di laici di cui sopra, stiamo cercando una soluzione per questa giovane donna.
Guardando più in generale però abbiamo pensato che servirebbero delle formazioni su quelli che sono i diritti dell’uomo, di parlare della dottrina sociale della Chiesa, vedere con il codice del lavoro.... e tante altre cose ma aimè le risorse... non ce ne sono. Loro hanno fatto una colletta tra di loro e abbiamo raccolto 11.35 euro, possiamo almeno fare le fotocopie di alcuni documenti ma é molto poco.
Cosi ho pensato di scrivervi per chiedervi se in qualche modo anche se oltre oceano, anche se in un altro paese questa iniziativa rientra nella vostra missio! Con molta libertà davvero vedete voi.
Abbiamo provato a stilare una serie di iniziative:
*Costruire una tettoia per potersi incontrare al riparo dal sole cocente con un piccolo impiantino di pannelli fotovoltaici per gli incontri serali, quando le persone tornano da lavoro;
*Acquistare una altoparlante portatile con un microfono per meglio svolgere gli incontri;
*Chiamare qualche professionista locale del centro città che potrebbe dare qualche formazione specifica su alcuni temi;
*Realizzare una mostra itinerante sui Diritti dell’Uomo per permettere un apprendimento multisensoriale e dinamico e che si potrebbe utilizzare anche nelle scuole;
*Realizzare una settimana sociale sul territorio della missione.
Facendo un po’ i calcoli per tutto questo servirebbero circa 6500 euro.
Vengo a voi per chiedervi una mano per poter realizzare questo micro progetto.
Se volete potete vedere il sito della mia Comunità per verificare quanto vi ho scritto www.cmv.it o la pagina facebook della comunità https://www.facebook.com/cmv.ouaga?ref=br_rs o sulla mia pagina scrivendo Domenico De Martino.
Grazie di cuore per l’attenzione e rimango in attesa di un vostro riscontro o per eventuali domande.

Vostro P. Domenico De Martino

Ouagadougou, il 12/09/2018


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