La nuova Carovana di StopTheWarNow, composta da 22 persone e coordinata dal Movimento Nonviolento e Un ponte per, entra in Ucraina, a Černivci, intorno alle ore 15:00 locali. Domani, 28 settembre, partirà in treno per Kiev.
Sono presenti rappresentanti di varie associazioni – per Pax Christi, don Renato Sacco – per “sostenere gli obiettori e le obiettrici di coscienza, in nome della libertà di dire no all'obbligo di uccidere”, ci racconta Mohamed Ambrosini (https://fb.watch/fODufeVh5E/). “Sosteniamo tutte quelle realtà che stanno resistendo all’aggressione russa in maniera nonviolenta, senza le armi”.
La rete “Stop the War Now” è nata per costruire dal basso un’alternativa alla guerra in corso e per contribuire alla immediata cessazione dell’invasione russa dell’Ucraina e all’avvio di negoziati tra le parti per dirimere con la diplomazia le attuali controversie.
Tra gli obiettivi della missione – si legge nel comunicato stampa di presentazione della quarta Carovana nonviolenta – quello di gettare le basi per stringere accordi di partenariato tra gli oltre 175 enti italiani che fanno parte della rete “Stop the War Now” e organizzazioni della società civile ucraine, tra cui i sindacati e università locali; la possibilità di stringere accordi per scambi giovanili tra le università italiane e quelle ucraine, e il rilancio a livello internazionale della campagna di sostegno agli obiettori di coscienza ucraini attualmente sotto processo o inchiesta da parte della Procura Generale ucraina, accusati di alto tradimento. Tra loro anche il giornalista Ruslan Kotsaba, sotto processo per aver diffuso appelli contro la guerra. Analoga campagna di sostegno agli obiettori di coscienza è portata avanti anche sul versante della Russia, tanto più alla luce di una sempre crescente mobilitazione alle armi dei giovani russi decisa da Putin.
La delegazione ha l’obiettivo di gettare ponti e costituire reti tra tutti quei soggetti, laici e religiosi, che si pongono il problema della convivenza tra diversi, del rispetto del pluralismo linguistico e culturale, del sostegno anche psicologico alle vittime della violenza e della guerra”.
La delegazione è anche l’occasione per lanciare una Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per sostenere le spese legali e processuali degli attivisti ucraini sotto inchiesta, e sostenere il loro prezioso lavoro di costruzione della pace (maggiori informazioni a questo link: www.unponteper.it/ucraina-stop-the-war-now/).