La prima Settimana d’azione per la pace e la giustizia climatica affronta i legami tra guerra, militarismo e ingiustizia climatica, promuovendo l’azione di base e la definizione di politiche per la pace e la giustizia climatica.

Che cosa?
La Settimana d’azione per la pace e la giustizia climatica avrà cadenza annuale e coinvolgerà un’ampia gamma di eventi e azioni organizzate da gruppi di tutto il mondo, dai webinar agli eventi di advocacy alle manifestazioni. Lavorando insieme, ci impegneremo a:

- sensibilizzare l’opinione pubblica sui legami tra guerra, militarismo e ingiustizia climatica
- creare connessioni tra i movimenti per la pace, il clima e la giustizia
- dare impulso all’azione collettiva e alla definizione di politiche contro il militarismo e per la giustizia climatica

Potete partecipare alla Settimana d’azione da qualsiasi luogo, organizzando il vostro evento o la vostra azione per la pace e la giustizia climatica.

Perché?
La guerra e il militarismo hanno contribuito a causare il collasso climatico. La guerra distrugge terre ed ecosistemi, inquina l’acqua, il suolo e l’aria, lasciando dietro di sé resti tossici e armi inesplose che causano danni per generazioni dopo la fine del conflitto. Le strutture militari del mondo sono responsabili del 5,5% delle emissioni globali di gas serra, emissioni che sono ancora escluse dagli accordi globali sul clima. Le industrie militari dipendono da grandi quantità di metalli, minerali e combustibili fossili e le spese militari sottraggono risorse all’azione per il clima. Ma alcuni sostengono che il militarismo sia parte della soluzione: che abbiamo bisogno di confini più rigidi, di più armi e di eserciti più grandi per far fronte al collasso climatico. Sostengono che la guerra può essere resa “verde”, ma questa non è la soluzione.
Abbiamo alternative che possono proteggere noi stessi e il pianeta. È fondamentale che i movimenti per la pace e la giustizia climatica comprendano le connessioni tra le nostre cause e lavorino insieme per un mondo che valorizzi la sicurezza e il benessere di tutti, mettendo in primo piano le persone e il pianeta rispetto al potere e al profitto. Non c’è giustizia climatica senza smilitarizzazione!

Il tema di quest’anno: Disinvestire dalla guerra – Investire nella giustizia climatica
I Paesi più ricchi del mondo non hanno mai raggiunto l’obiettivo di raccogliere 100 miliardi di dollari in finanziamenti per il clima al fine di aiutare i Paesi che subiscono i peggiori impatti della crisi climatica. Nel frattempo, sembra che ci siano sempre soldi per la guerra: nel 2023 la spesa militare globale è aumentata per il nono anno consecutivo, raggiungendo la cifra record di 2.443 miliardi di dollari (con un aumento del 6,8% in termini reali rispetto al 2022). Nel 2023 si è registrato anche il giorno più caldo, con le temperature globali più alte mai registrate.
Dobbiamo investire nella costruzione di un mondo più sicuro ed equo a lungo termine, piuttosto che alimentare la guerra e il militarismo che contribuiscono a causare danni al clima e all’ambiente. È tempo di spostare i fondi dalla militarizzazione a forme di azione climatica più giuste. È tempo di rompere i legami con il potere militare e fossile, che i più ricchi del mondo facciano i conti con il colonialismo e compiano progressi nel risarcimento delle perdite e dei danni.

Info: Rete italiana Pace e Disarmo


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