Una nuova Rete organizzata è nata il 21 settembre, Giornata internazionale della Pace: Rete Italiana Pace e Disarmo, nella quale sono confluite Rete Italiana Disarmo (fondata nel 2004) e Rete della Pace (fondata nel 2014).
È il nostro contributo per rafforzare e far crescere il lavoro collettivo per la pace e il disarmo.

L'avvio della nuova Rete rappresenta un'ulteriore tappa di un lungo percorso che ci ha visto lavorare insieme su alcune temi e Campagne già in corso anche a livello internazionale (Stop Bombe in Yemen, NO F-35, Difesa Civile non armata e nonviolenta, disarmo nucleare con ICAN per l’adesione al Trattato per la messa al bando della armi nucleari, IoAccolgo, Pace Diritto Giustizia in Israele/Palestina, per la riduzione delle spese militari, per il controllo dell'export di armi e la difesa della Legge 185/90, per gli interventi civili di pace nei confitti in corso, campagna Control Arms, Rete ENAAT, Campagna Stop Killer Robots, Campagna INEW contro le armi esplosive). Vogliamo andare avanti insieme su quanto fatto e quanto ci resta ancora da fare, per dare voce alle esperienze di resistenza civile e nonviolenta e fissare nuovi obiettivi comuni.
Sono davvero numerose le associazioni, grandi e piccole, del mondo pacifista, nonviolento, disarmista, della solidarietà, del servizio civile, della giustizia sociale, della cultura, dell'ambientalismo, che hanno deciso di unirsi in un'unica grande Rete. Non è un processo di "fusione fredda" dall'alto, ma una tappa di un percorso di lavoro già fatto insieme nei territori, dal basso, partecipando a campagne comuni, che ora trova sbocco in una organizzazione unitaria. Finalmente un processo di aggregazione, non di separazione. Sentiamo l’esigenza di confrontarci tra diversi soggetti, culture e sensibilità, sulle scelte economiche del nostro Paese che da decenni hanno ripreso a privilegiare l'industria e il commercio di armi, piuttosto che investire nell'economia di pace, nella sicurezza del territorio, nei servizi e nella difesa civile e nonviolenta.
Noi siamo profondamente convinti che l'attuale politica, che investe miliardi in armi e solo briciole in progetti di pace, non ci difende e non ci protegge ma, al contrario, ci danneggia e approfondisce la crisi economica, sociale ed ambientale che vive la nostra società, allargando il solco di sfiducia che separa la comunità dalla politica.

Il risultato delle scelte politiche degli ultimi decenni è sotto gli occhi di tutti:
• è in corso la più forte corsa agli armamenti a cui si sia mai assistito, una imponente crescita quantitativa e qualitativa degli arsenali che sottrae enormi risorse alla lotta contro la povertà;
• il crollo del diritto internazionale, le grandi organizzazioni sovranazionali,
dall'Europa all'Onu, sono in crisi profonda di legittimità e credibilità;
• tornano a diffondersi ideologie nazionaliste, razziste e fondamentaliste;
• la crisi economica globale, ulteriormente aggravata dalla pandemia, tende a esasperare la conflittualità, anche all’interno dell’Europa;
• l’insostenibilità del modello di sviluppo che sta distruggendo il pianeta, provocando
le variazioni climatiche, e produce sempre maggiori diseguaglianze;
• la criminalizzazione della solidarietà e la chiusura delle frontiere di fronte alle richieste di protezione e di accoglienza da parte di migranti e richiedenti asilo.


Ci sono purtroppo tutte le condizioni perché la guerra, sdoganata come strumento di politica internazionale alla fine del secolo scorso, torni ad essere la protagonista dei rapporti internazionali e possa portare a un nuovo confitto globale.
Sono queste le preoccupazioni e le ragioni che ci spingono a proseguire il percorso di dialogo e di confronto tra le diverse sensibilità dell'arcipelago associativo impegnato quotidianamente ad affermare che un'altra politica è urgente, possibile e necessaria, producendo informazione corretta, elaborando dati e proposte concrete per modificare in meglio le leggi e agendo sia nelle politiche locali, dei singoli territori, sia per modificare le grandi scelte politiche e strategiche, anche internazionali.
I risultati ottenuti finora da alcune nostre Campagne ci danno fiducia e ci fanno sperare.
Per fare tutto questo, c'è bisogno di competenze, di studio, di pensiero, di informazioni e di azioni, personali e politiche. Per questo abbiamo unito le nostre forze, e trovato terreni di unità per un futuro di pace e disarmo. La nostra forza è la nonviolenza, la nostra unità è nell'azione concreta diffusa sui territori. Per la pace e il disarmo.


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