Il Coordinamento Sud di Pax Christi Italia si associa alle perplessità espresse dall’Osservatorio per la Legalità e per la difesa del Bene Comune di Giovinazzo rispetto alla collocazione di un “timone verticale di coda” di un Tornado, posto ben visibile nel centro della città, e rispetto alla rimozione della bandiera della Pace ad opera dei vigili del fuoco.

Quale timore per una colorata bandiera della Pace?

Pax Christi prende le distanze ed esprime il proprio disappunto rispetto alla decisione dell’Amministrazione Comunale di rendere omaggio a un tornado, il quale, sia pure in deriva lodevolmente in luogo lontano dalla città, è e resta strumento di guerra.

In un Mediterraneo infuocato di conflitti, l’Italia – e la Puglia in particolare – deve ritrovare la propria vocazione dialogica e di “Arca di Pace” rispetto a tutti i conflitti che, non lontano dalle nostre coste, causano morte a intere popolazioni. Il valore simbolico di un Tornado è inevitabilmente legato alla guerra, così ben ripudiata dalla medesima Costituzione italiana. Esso non evoca né pace, né riconciliazione tra i popoli.

Pace e riconciliazione che, invece, sono nei colori della Bandiera della Pace: l’associazione cattolica per la pace che, a suo tempo, ha avuto quale suo presidente don Tonino Bello, ha appreso incredula e amareggiata della sua rimozione da un luogo non lontano dal bellicoso monumento. Si ricorda che la Bandiera della Pace è anelito, richiamo e invito alla nostra vocazione ineludibile alla “nonviolenza” come strada maestra, unica possibile, di relazione tra persone e popoli.

È la nonviolenza – e gli non aerei da guerra o i tornado – la strada maestra della Pace, quella stessa nonviolenza invocata dalla Chiesa nazionale e locale con la Marcia della Pace celebrata a Molfetta la notte del 31 dicembre 2015.

Concludiamo richiamando quanto scritto in Mosaico dei giorni del 24 aprile 2017 da Tonio Dell’Olio: un carro armato, così come un tornado, “anche qualora dovesse essere usato per gli scopi più nobili, porterebbe inevitabilmente distruzione e morte”. Ostentarlo significa esaltare realtà che il genere umano dovrebbe riporre negli scantinati impolverati della storia.

 

 


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