In occasione del 10 dicembre, Giornata dei diritti umani, il MIR, richiamando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, proclamata il 10 dicembre 1948, e anche il Patto internazionale sui diritti civili e politici, adottato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 16 dicembre 1966, chiede all’Italia e a tutti gli Stati sottoscrittori, che si impegnarono a garantire i diritti e le libertà di tutti, di essere coerenti. In tante, troppe nazioni, i diritti non sono rispettati e la dignità umana è violata.
Perciò non c’è libertà, giustizia e pace per tanti esseri umani.
Tra i diritti umani richiamiamo il diritto alla pace, non esplicitamente espresso in quei documenti, ma proclamato all’inizio dei preamboli dove si afferma “che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”. Negando i diritti anche la pace è negata in tante parti del mondo. Si direbbe che prevale il diritto di far la guerra sul diritto di fare la pace. In tante nazioni chi invoca il diritto e la giustizia, chi fa informazione veritiera, chi proclama la pace, chi obietta contro i poteri militari, chi ripudia la violenza, viene arrestato, picchiato, ucciso.
Chiediamo al governo italiano di sostenere il diritto dei popoli alla libertà e alla pace, cominciando con l’interrompere la vendita di armi e gli accordi militari con gli stati che violano i diritti umani, perché è con le armi che opprimono i loro popoli e fanno le guerre.
Che questa Giornata richiami tutti a una maggiore coerenza nell’applicazione dei diritti annunciati nei documenti ufficiali.
10 dicembre 2020
Pierangelo Monti è Presidente MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione)