Il Consiglio dei gruppi locali del Segretariato Attività Ecumeniche SAE aps, riunito a Roma dal 7 al 9 ottobre, ha votato all’unanimità due mozioni: una è indirizzata al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri, l’altra a monsignor Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale della Chiesa cattolica in Italia, e per conoscenza al cardinal Matteo Zuppi, presidente della Cei, e a monsignor Derio Olivero, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Cei.
La mozione inviata allo Stato ha per oggetto il Memorandum d’Intesa tra Italia e Libia stipulato nel 2017 e alla sua seconda scadenza nel febbraio 2023. Gli accordi in oggetto, spiega il Sae, «favoriscono l‘intercettazione e la cattura delle e dei migranti, il respingimento, la negazione del diritto d’asilo e la detenzione arbitraria nei campi di concentramento libici dove si perpetrano violenze, stupri e torture, e dove tante e tanti muoiono proprio a causa di trattamenti disumani».
Se non sarà revocato entro il 2 novembre 2022, il Memorandum sarà tacitamente rinnovato per altri tre anni. Il Sae, preoccupato delle ripercussioni violente che esso ha sulla vita delle e dei migranti che fuggono da guerre, carestie e disastri climatici, ne chiede la revoca immediata.
La mozione inviata alla Chiesa cattolica rileva con amarezza «la completa assenza di riferimenti al cammino ecumenico nella Sintesi nazionale della fase diocesana del Cammino sinodale della Chiesa cattolica in Italia, che contiene soltanto limitati accenni alle persone di altre fedi o religioni»; chiede attenzione su questo tema e offre la sua collaborazione per realizzare «momenti e occasioni in cui la dimensione ecumenica della chiesa venga vissuta e tematizzata».
Seguono le due mozioni
Milano, 12 ottobre 2022
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S.E. Mons. Erio Castellucci
Presidente del Comitato Nazionale del Cammino Sinodale
della Chiesa Cattolica Italiana
e p.c. S.E. Card. Matteo Zuppi
Presidente della CEI
e p.c. S.E. Mons. Derio Olivero
Presidente della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo della CEI
Il Consiglio dei Gruppi Locali del Segretariato Attività Ecumeniche SAE APS, riunito a Roma nei giorni 8-9 ottobre, ha rilevato con amarezza la completa assenza di riferimenti al cammino ecumenico nel testo di sintesi nazionale della fase diocesana del cammino sinodale della Chiesa cattolica italiana, che contiene soltanto limitati accenni alle persone di altre fedi o religioni. Come credenti di diverse confessioni cristiane, sperimentiamo ogni giorno quanto importante sia il dialogo ecumenico per la qualità della nostra esperienza ecclesiale. Per questo desideriamo esprimere l’auspicio di un’attenzione in tale direzione: il cammino sinodale potrebbe esserne arricchito e trovare in esso stimoli importanti.
Ci permettiamo anche di sottolineare che, per realizzare tale obiettivo, occorre prevedere momenti e occasioni opportune, in cui la dimensione ecumenica venga vissuta e tematizzata. Il SAE è pronto a collaborare a tale scopo, per ciò che gli è possibile, con la sua presenza e la sua esperienza.
Per il Consiglio dei Gruppi Locali
dott.ssa Erica Sfredda
presidente SAE aps
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Al Sig. Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale, 00187 ROMA
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Piazza Colonna 370 – ROMA
Noi membri del Consiglio dei gruppi locali del Segretariato Attività Ecumeniche (SAE) aps riunite e riuniti a Roma il 9 ottobre 2022 non possiamo rimanere indifferenti di fronte al perpetuarsi di una situazione di grave ingiustizia che vede da una parte il benessere economico, la società dell’abbondanza e dello spreco, e dall’altra parte la denutrizione, la miseria e la fame.
Animate e animati da un senso di giustizia e da uno spirito di solidarietà denunciamo questi gravi squilibri che portano alla morte di tante donne e uomini, bambine e bambini, costretti ad attraversare clandestinamente le frontiere o a stiparsi su barconi per fuggire dalla povertà, dalle persecuzioni e dalle guerre.
Non possiamo accettare che il nostro Paese mantenga in vita accordi che di fatto favoriscono l‘intercettazione e la cattura delle e dei migranti, il respingimento, la negazione del diritto d’asilo e la detenzione arbitraria nei campi di concentramento libici dove si perpetrano violenze, stupri e torture, e dove tante e tanti muoiono proprio a causa di trattamenti disumani.
Per questo chiediamo al Governo italiano la revoca immediata del Memorandum d’Intesa fra Italia e Libia, stipulato da Minniti-Gentiloni il 2 febbraio 2017 e
rinnovabile tacitamente ogni tre anni. Questo accordo, al suo secondo triennio, scadrà di nuovo nel febbraio 2023 e, senza un atto di revoca entro il prossimo 2 novembre, sarà ancora tacitamente rinnovato.
Per il Consiglio dei Gruppi Locali
dott.ssa Erica Sfredda
presidente SAE aps