Il CNCA ha presentato, nel corso del convegno, un’indagine sui servizi offerti dalle proprie organizzazioni socie in tale settore. Sono 37 gli enti associati alla Federazione che svolgono attività in ambito DGA (Disturbo da Gioco d'Azzardo) , così distribuiti: Toscana 10, Lombardia 4, Lazio 4, Calabria 4, Piemonte 3, Veneto 3, Emilia Romagna 3, Liguria 2, Marche 2, Umbria 1, Puglia 1.

25 di essi partecipano ai tavoli regionali sul DGA, 23 attuano progetti previsti nel piano, 4 partecipano solo al coordinamento del piano e 6 attuano i progetti e partecipano al coordinamento. Tra le 23 organizzazioni che svolgono attività di trattamento, 10 gestiscono servizi residenziali (di cui 6 comunità terapeutiche dedicate) e 4 dei moduli residenziali. Queste le principali prestazioni erogate: ciclo di colloqui motivazionali (18 enti), gruppi di auto-aiuto (8), gruppi psico-educazionali con facilitatore (18), gruppi terapeutici (14), gruppi per familiari (8), gruppi in trattamento misto, familiari e giocatori (3). Le attività di trattamento vedono coinvolti 129 operatori e gli educatori sono la figura professionale prevalente. Per quanto riguarda invece le attività di prevenzione svolte da 24 organizzazioni, sono 151 gli operatori coinvolti, sempre con prevalenza di educatori. Tutte le organizzazioni mappate hanno rapporti consolidati con il territorio, in particolare con Asl, altre organizzazioni di terzo settore, Comuni, Regioni, scuole.

I dati sulla situazione nel Lazio
Durante il convegno è stata presentata anche una ricerca, realizzata dal Dipartimento di epidemiologia SSR Lazio-ASL Roma 1, sul rischio di DGA nella regione Lazio. In primo luogo, i risultati della georeferenziazione dell’offerta evidenziano che vi è un numero più elevato di esercizi ad alta concentrazione di new slot e vlt nelle zone ad alta deprivazione sociale: gli esercizi sono distribuiti in maniera uniforme sul territorio regionale, ma quelli più grandi (bingo a sale giochi) si trovano per lo più nelle zone deprivate e vicine alle vie ad alta percorrenza (Aurelia, Flaminia, Casilina…).

In secondo luogo, sulla base dei dati relativi a 771 pazienti (82% uomini) raccolti dal Sistema informativo regionale sulle dipendenze, si evince che l’età media di primo approccio al gioco è di 27,6 per gli uomini e di 43,5 per le donne. L’età media di gioco continuativo è di 31,8 per gli uomini e 46,7 per le donne. Le donne risultano utilizzare meno le new slot/vlt ma piuttosto giocare con lotterie istantanee e gratta e vinci. La proporzione di donne sole (vedove o separate) è quasi doppia rispetto agli uomini.

Un ulteriore aspetto interessante è la situazione debitoria in cui versa il 77% del campione. In particolare risalta la proporzione di giovani che dichiara di aver contratto debiti con usurai: 7,8% di coloro che hanno tra i 14 e i 25 anni. Su 552 pazienti, il 27,70% ha contratto debiti con le finanziarie (9,4% i giovani), il 30,30% con soggetti privati (29,7% i giovani), il 19,60% con le banche (3,1% i giovani), il 3,60% con gli usurai.
Infine, la ricerca evidenzia che se la proporzione di giocatori a rischio di DGA è pari all’1,7% nella popolazione generale, tra i pazienti dei Centri di salute mentale tale percentuale sale all’8,8%, da un’analisi dei dati relativi a 1780 pazienti in carico presso tali strutture nel Lazio. Per questo gli autori della ricerca sottolineano che sarebbero necessari accordi all’interno dei DSM tra i centri di salute mentale e i SerD.


Contatti
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