Il Medio Oriente affronta sfide profonde che minacciano la stabilità regionale e la pace internazionale. Conflitti prolungati, sconvolgimenti politici e crisi umanitarie hanno evidenziato l'urgente necessità di un'azione collettiva da parte degli attori globali e regionali. Nonostante queste difficoltà, la resilienza e la perseveranza delle popolazioni della regione testimoniano la speranza e l'importanza cruciale della cooperazione per una pace sostenibile.

Questa dichiarazione mette in evidenza gli sviluppi regionali chiave e l'appello urgente dell'International Peace Bureau (IPB) per affrontare queste problematiche pressanti.

Accordo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele
È stato raggiunto un accordo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele dopo 15 mesi di violenze incessanti a Gaza. Questo periodo ha causato perdite umane devastanti: oltre 45.000 morti e 150.000 feriti, la maggior parte dei quali donne, bambini e anziani. Più di 1,5 milioni di civili sono stati sfollati e le infrastrutture di Gaza hanno subito danni catastrofici, con il 90% delle strutture mediche fuori servizio. La crisi umanitaria ha raggiunto un punto critico a causa della carenza acuta di cibo, acqua, forniture mediche ed elettricità.

L'accordo prevede il rilascio progressivo degli ostaggi, iniziando da donne e bambini, e negoziati in corso per la liberazione di tutti i prigionieri. Include inoltre il ritiro graduale delle forze israeliane, misure per garantire la sicurezza dei confini, il ritorno sicuro dei civili sfollati nel nord di Gaza con garanzie contro la militarizzazione e un aumento significativo degli aiuti umanitari per far fronte alle necessità urgenti della popolazione.

L'IPB accoglie con favore il cessate il fuoco come un passo avanti e invita tutte le parti a rispettarne i termini. La sicurezza e il benessere delle comunità colpite devono rimanere una priorità. Inoltre, la comunità internazionale deve garantire la fornitura senza ostacoli di aiuti umanitari e rafforzare il supporto all'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA), essenziale per il sostegno ai rifugiati palestinesi.

La pace sostenibile richiede anche l'apertura del mercato del lavoro ai lavoratori palestinesi e la ricostruzione economica, seguendo i principi della Raccomandazione 205 dell'ILO, con un focus su lavoro dignitoso, servizi pubblici di qualità e collaborazione con gli attori locali. L'IPB esorta tutte le nazioni a impegnarsi nel dialogo costruttivo, a rispettare il diritto internazionale e a riaffermare il sostegno a una soluzione a due Stati, come delineato nelle Risoluzioni 242 e 338 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Inoltre, la responsabilità per crimini di guerra e atti di genocidio deve restare un pilastro della giustizia.

Sviluppi in Cisgiordania
Nonostante il cessate il fuoco, la situazione in Cisgiordania è peggiorata, con un aumento allarmante della violenza e degli attacchi dei coloni contro le comunità palestinesi. L'espansione degli insediamenti continua a violare il diritto internazionale, aggravando le tensioni e causando nuovi sfollamenti tra le popolazioni vulnerabili. L'IPB condanna fermamente queste azioni e chiede l'immediata cessazione delle attività di insediamento, in conformità con le risoluzioni delle Nazioni Unite. L'eliminazione delle sanzioni che precedentemente limitavano l'espansione degli insediamenti ha solo incoraggiato attività illegali e approfondito le divisioni. La comunità internazionale deve riaffermare il suo impegno per una soluzione a due Stati e perseguire attivamente misure di de-escalation per proteggere i civili e ripristinare la speranza nella pace.

Evoluzione della situazione in Siria
La violenza e l'instabilità in Siria continuano a destare profonda preoccupazione. Gli attacchi mirati contro i civili, in particolare contro le comunità minoritarie, hanno causato paura diffusa e sofferenza, con oltre 150 morti registrati in un solo mese. Le sanzioni internazionali contro la Siria hanno ulteriormente indebolito l'economia del Paese, ostacolando i servizi essenziali e aggravando la povertà. Sebbene le sanzioni mirino a rispondere a preoccupazioni legate alla sicurezza, non devono colpire in modo sproporzionato le popolazioni vulnerabili. È necessario un approccio equilibrato, che sostenga gli sforzi umanitari e la ripresa economica, garantendo al contempo la responsabilità e il rispetto dei principi di governance.

L'IPB esorta le autorità siriane a rispettare i loro impegni internazionali, in particolare la Risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che fornisce un quadro per la governance democratica e le elezioni libere. Gli sforzi di ricostruzione devono prioritariamente rispettare i diritti umani, l'inclusione e la riconciliazione, per gettare le basi di una pace duratura.

Appello all'azione
L'International Peace Bureau invita tutti gli attori coinvolti ad agire con determinazione:

Rispettare il cessate il fuoco tra Hamas e Israele, garantire la protezione dei civili e impegnarsi nella risoluzione pacifica del conflitto.
Sostenere la giustizia, la responsabilità e gli sforzi di riconciliazione, inclusa la missione e il finanziamento dell'UNRWA.
Far rispettare il diritto internazionale e promuovere una soluzione a due Stati per affrontare le cause profonde della violenza in Cisgiordania.
Contribuire alla ricostruzione dell’economia e della governance in Siria, assicurando che le sanzioni non colpiscano i più vulnerabili.
Guerre e violenze non portano altro che devastazione. L'IPB ribadisce il suo impegno per il dialogo, la riconciliazione e la pace. Soluzioni sostenibili richiedono comprensione reciproca, discussioni aperte e sforzi collaborativi. Che questo momento serva come opportunità per unirsi e perseguire giustizia, dignità e pace per tutti.

Fonte e info: International Peace Bureau


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