Si è concluso oggi, 6 aprile, ad Assisi presso la Pro Civitate Christiana, il Congresso nazionale di Pax Christi Italia, movimento cattolico internazionale per la pace. “Sconfiggere il flagello della guerra” era il titolo e la traccia di riflessione proposta, ripresa in apertura dal presidente, mons. Giovanni Ricchiuti, come orizzonte di impegno, inderogabile e necessario nella drammaticità dei giorni che viviamo.

Mons. Ricchiuti ha espresso, pubblicamente e a nome dei circa 200 presenti e di tutto il movimento, solidarietà e vicinanza al vescovo Franco Moscone di Manfredonia, per le dure critiche ricevute a seguito del suo intervento pubblico di denuncia della follia della guerra e delle spese militari per l'Europa e del genocidio per il popolo palestinese e a Gaza.
Dopo alcuni saluti, in apertura, da parte di Tonio Dell’Olio, presidente della Pro Civitate Christiana, e di alcuni rappresentati di associazioni come Movimento dei Focolari, Azione Cattolica, Agesci, Acli, Carlo Tombola, per The Weapon Watch, condivide l’urgenza di “costruire politicamente un’economia e una convivenza umana disarmata”. In collegamento video anche il presidente della CEI mons. Matteo Zuppi che ha invitato Pax Christi a continuare nel proprio impegno fondamentale di voce libera per la pace e il disarmo, nella Chiesa e fuori da essa.
Invitato in apertura dei lavori congressuali, Andrea De Domenico, capo dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA) per i Territori palestinesi, espulso dal governo di Israele nello scorso anno e ora capo ufficio Ocha a Kiev, ha raccontato la sua esperienza e ha offerto la sua testimonianza viva e forte. Ora è tempo di impegno fermo per la nonviolenza, riecheggia nel Congresso e, attraversando i diversi deserti di questo tempo – invita il Presidente – il movimento è chiamato a vivere con responsabilità l’impegno per la pace disarmata e in difesa dei diritti umani. Un congresso che si celebra nell’ottantesimo anniversario di Pax Christi Internazionale e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ricorda ai presenti il coordinatore nazionale Norberto Julini, nella sua relazione introduttiva, invitando alla nonviolenza: “Eccoci dunque chiamati a un impegno ancora più deciso come Pax Christi in Italia per convertirci e convertire a una ‘mentalità nonviolenta’, come ci esortava don Luigi Bettazzi”. Alla stessa strada di nonviolenza ha fatto riferimento il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, che ha invitato il movimento a proseguire nella strada della nonviolenza attiva, come via possibile di prevenzione e di risoluzione dei conflitti.

I presenti hanno espletato gli obblighi statutari e discusso e approvato mozioni e raccomandazioni che orienteranno il prossimo quadriennio del movimento.
Sono, infine, stati eletti i nuovi i membri del nuovo Consiglio nazionale, che resteranno in carica per quattro anni: Allegri Maria Emma, Angelone Stefano, Aquilanti Giuseppe, Campisi Giuseppe, De Lellis Antonio, Mastropasqua Anna, Quatrini Paolo, Ruggieri Sergio, Sacco Renato, Scaroni Mauro, Tofful Elisabetta. Sono stati eletti, altresì, i coordinatori di area: Nord – Mauro Scaroni, Centro – Pio Castagna, Sud – Livio Gaio.
A tutte e tutti, un buon cammino e buon lavoro!


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