Congresso di Pax Christi Italia (29 aprile - 1 maggio 2017) - Comunicato finale
Pax Christi Italia ha concluso il 1° Maggio (festa del lavoro) il proprio Congresso nazionale sul tema “La Nonviolenza è profezia e politica”. Per “uscire dal sistema di guerra” che infuoca oggi terre e popoli, ambiente, cultura e relazioni occorre scegliere la strada unilaterale e faticosa del disarmo. Pax Christi adotta oggi più che mai la Nonviolenza attiva e creativa come stile politico e relazionale, come strumento alternativo alle guerre combattute con le armi, con la finanza o con il rifiuto dell’alterità.
Il movimento invita tutti ad acquisire la consapevolezza della necessità di “attraversare i conflitti, in quanto regolatori delle relazioni”, così come esposto da Paolo Ragusa (vicepresidente del Centro PsicoPedagogico per la Pace di Piacenza). Pax Christi Italia, con la presenza di Josè Henriquez (già segretario di Pax Christi International), rilegge il proprio orizzonte di impegno e ridefinisce le proprie priorità di lavoro in sintonia con il movimento internazionale e, in particolare:
- esprime forte preoccupazione per lo scenario globale di guerra e, nello stesso tempo, per l’aumento delle spese militari che per l’Italia potrebbe raggiungere la cifra di 100 milioni di euro al giorno; per l’incremento delle esportazioni delle armi italiane aumentate, negli ultimi due anni, di circa il duecento per cento;
- esprime dissenso rispetto al disegno di legge di delega al Governo, approvato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro della Difesa Roberta Pinotti, per la riorganizzazione del sistema di Difesa e relative strutture, cosiddetto Libro Bianco;
- ritiene necessario e improrogabile un impegno italiano, europeo e degli altri Stati membri dell’ONU perché si giunga all’approvazione del Trattato per la non proliferazione nucleare e alla ratifica dello stesso da parte di ciascuno Stato membro;
- auspica che l’Italia partecipi ai prossimi appuntamenti internazionali presso l’ONU sulla messa al bando delle armi nucleari e che l’Europa assuma un impegno fermo per impedire l’escalation del conflitto tra USA e Corea del Nord;
- denuncia una sempre più evidente lesione dei diritti sociali che non può che consolidare un modello di sviluppo e di convivenza civile iniquo, inaccettabile per un numero sempre più crescente di persone.
In sintonia con tali principi, Pax Christi Italia ha apprezzato l’intervento del segretario generale della CEI, il vescovo Nunzio Galantino, accogliendo il suo invito a un impegno per disarmare i linguaggi e, contemporaneamente, sottoponendogli l’urgenza della smilitarizzazione dei cappellani militari e di un maggior impegno perché la teologia della pace divenga centrale e perno essenziale delle comunità e della formazione pastorale. Il movimento ha manifestato a mons. Galantino la propria disponibilità alla realizzazione di un auspicabile Sinodo delle Chiese particolari (le Diocesi) perché riscoprano la vocazione dell’Italia a essere ponte di pace sul Mediterraneo anche per i migranti che fuggono da guerre e verso i quali abbiamo un dovere di “restituzione” di dignità e accoglienza. La Chiesa può oggi essere ponte di pace anche in Italia che vede la presenza di circa 70 bombe nucleari. Un particolare invito da parte degli aderenti di Pax Christi è diretto anche ad adottare stili di vita sostenibili per un’ecologia integrale. L’assemblea, presieduta da mons. Giovanni Ricchiuti, (Presidente di Pax Christi Italia) alla presenza di mons. Luigi Bettazzi, (già Presidente di Pax Christi International e Italia) ha ricordato con affetto e riconoscenza mons. Diego Bona, (già Presidente di Pax Christi Italia dal 1994 al 2002), un uomo di Dio, umile e instancabile artigiano di pace, morto sabato 29 aprile scorso. I lavori si sono conclusi con l’elezione del nuovo Consiglio Nazionale, in carica per i prossimi 4 anni: Ricchiuti Liliana, Mastropasqua Giuliana, Dinelli Franco, Lignano Rossana, Medos Christian, Salafia Adriana, Badoni Gianna, Zuccolotto Sonia, Palumbo Pasquale, Innocenti Mauro, Julini Norberto, Finozzi Paolo, Grandi Gianluca, Salussolia Silvio, Campisi Nino.