La giustizia e la pace si abbracceranno insieme
"Fatemi udire ciò che Dio il Signore dirà, perché parlerà di pace al suo popolo, ai suoi fedeli, a quelli che si rivolgono a lui nei loro cuori. Sicuramente la sua salvezza è vicina per coloro che lo temono, affinché la sua gloria possa dimorare nella nostra terra. L'amore saldo e la fedeltà si incontreranno; la giustizia e la pace si abbracceranno insieme. La fedeltà germoglierà dal suolo e la giustizia guarderà dal cielo". (Salmo 85:8-11)

I recenti sviluppi nel contesto israelo-palestinese, la continua perdita di vite umane, il continuo dissolversi della speranza per una soluzione duratura, e il fallimento della comunità internazionale a insistere sull'applicazione del diritto internazionale per salvare i popoli di questa terra da ulteriore lotta e disperazione, hanno raggiunto un punto in cui siamo testimoni di un maggior estremismo e discriminazione. Anche quelli che una volta si presentavano come guardiani della democrazia e promotori di pace, sono diventati mediatori di potere e partecipanti interessati nel conflitto.
Ciò ha portato molti a chiedersi se la diplomazia internazionale e il processo di pace si siano mai realmente basati sulla giustizia e sulla buona volontà. Molti in Palestina e in Israele sentono che dall’inizio del processo di pace le loro vite sono diventate sempre più insopportabili. Molti se ne sono andati, molti altri pensano di andarsene e alcuni stanno ricorrendo alla violenza. Alcuni muoiono tranquillamente e altri stanno perdendo la fede e la speranza.
Riflettendo sugli ultimi decenni, durante i quali ci è stata promessa pace e riconciliazione, ma abbiamo ricevuto maggior odio e oppressione, corruzione e demagogia, è ora che le Chiese e i leader spirituali indichino un’altra via, per insistere sul fatto che tutti, Israeliani e Palestinesi, sono fratelli e sorelle nell'umanità. Le Chiese insistono sul fatto che possiamo amarci gli uni gli altri e vivere insieme nel rispetto reciproco e nell'uguaglianza, uguali in diritti e doveri, in questa stessa terra. Questo non è semplicemente un sogno, ma la base potente di una visione che ha ispirato i nostri antenati, i profeti.
Solo una pace basata sulla dignità, sul rispetto reciproco e sull'uguaglianza come esseri umani ci salverà, ci permetterà di sopravvivere e persino prosperare in questa terra resa santa dalla testimonianza dei nostri antenati, patriarchi e profeti, e che noi continuiamo a rendere santa con la nostra lotta per la giustizia, con la nostra sete di pace e con l'amore reciproco che abbiamo l'uno per l'altro.
Abbiamo bisogno di un nuovo orientamento, una nuova educazione e una nuova visione per questa terra e per i due popoli che vivono qui.
Noi, i capi delle Chiese cattoliche in Terra Santa, stiamo dalla parte di tutti coloro che vivono nella terra prima di tutto come esseri umani. Cerchiamo di mostrare una via d'uscita da una situazione permanente di guerra, odio e morte. Cerchiamo di indicare la via per una nuova vita in questa terra, fondata su principi di uguaglianza e amore. Sottolineiamo che qualsiasi risoluzione deve essere basata sul bene comune di tutti coloro che vivono in questa terra, senza distinzione.
Chiediamo ai cristiani in Palestina-Israele di unire le loro voci a quelle di ebrei, musulmani, drusi e tutti gli altri, che condividono questa visione di una società basata sull'uguaglianza e sul bene comune e invitiamo tutti a costruire ponti di mutuo rispetto e amore. La proposta di una soluzione per due stati non è andata a buon fine e viene ripetuta inutilmente. Di fatto, nella situazione attuale tutti i discorsi di una soluzione politica sembrano vuota retorica.
Pertanto, noi promuoviamo una visione secondo cui tutti in questa Terra Santa abbiano piena eguaglianza, l'uguaglianza che si addice a tutti gli uomini e le donne creati uguali a immagine e somiglianza di Dio. Noi crediamo che l'uguaglianza, qualunque siano le soluzioni politiche che potrebbero essere adottate, è una condizione fondamentale per una pace giusta e duratura.
Abbiamo vissuto insieme in questa terra nel passato, perché non dovremmo vivere insieme anche nel futuro?
Questo è il nostro punto di vista per Gerusalemme e per l'intera terra, chiamata Israele e Palestina, tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo.