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Il festival della Malanotte regge, tiene bene e tiene accesa una fiammella, quella che Maurizio Favaro ha evocato nella sua breve allocuzione, il sabato mattina, in occasione della “tavola rotonda” attorno alla quale Giuseppe Moscati ha colloquiato con i quattro artisti presenti al festival: Angelo Maddalena, Ivan Dell’Edera, Antonio Carletti e Paolo Gerballa sul tema Memoria & Utopia.

Durante il convegno online “A scuola si impara dai compagni”, Antonella Gorrino, insegnante, pedagogista ed formatrice CPP, ha presentato un sondaggio a cui hanno risposto mille insegnanti della scuola primaria e secondaria di primo grado. L’obiettivo è quello di compre comprendere le percezioni e le pratiche degli insegnanti riguardo al far lavorare gli studenti assieme nelle scuole italiane, fornendo un quadro più preciso rispetto ad alcune componenti didattiche che influenzano la conduzione della classe e la relazione con gli alunni.

Poco fa ho riascoltato L’Angelo, canzone di Bobo Rondelli contenuta nel suo album Anime storte. Mi è venuto da piangere dalla commozione, non perché il mio nome riecheggia il titolo di questa canzone, e perché ho citato il finale del brano nell’esergo del libro Agitatevi con calma, il romanzo di Angelo e di altri socialisti vestiti di povertà. Forse anche, ma soprattutto per un senso di “incarnazione del Vangelo” che si respira ascoltando questa canzone.

Il Parlamento ucraino ha approvato in seconda lettura e in via definitiva (20 agosto) la legge che chiude lo spazio operativo alla Chiesa ortodossa di Onufrio, quella non autocefala, canonicamente legata al Patriarcato di Mosca.

Sarà il caldo, forse la noia, peggio, l’inquietudine che scaturisce dal sentirsi inadeguati, ma con frequenza certosina si succedono fatti e accadimenti che non sono parenti stretti di qualche spaccone di periferia in cerca di notorietà, di qualche bullo di città privato durante l’estate della sua jungla prediletta la scuola. Ci sono le parole che offendono e scavano a fondo, le botte date con le nocche infrante, le lame che appaiono d’improvviso e feriscono a morte.

Curare il cuore malato della democrazia rimettendo al centro la persona

L'evento che ha visto 1260 delegati provenienti dalle diocesi, dai movimenti ecclesiali, dagli organismi pastorali e dalle emittenti radio e Tv, è stato importante e necessario perché si colloca in un contesto di grandi mutamenti sociali, politici ed economici, nazionali e internazionali.
Ogni giornata iniziava con la preghiera e la messa, al mattino presto, presso le varie chiese della città, per poi proseguire con la riflessione biblica in plenaria, presso il centro congressi, allestito all'interno di una vecchia fonderia dismessa e ristrutturata. 

Il 24 agosto 2024, come facciamo ormai ogni sei mesi dall'invasione russa in Ucraina, l'Accademia Apuana della Pace vuole gridare il proprio NO alla guerra come mezzo per risolvere le controversie internazionali, ricordando tutte le vittime delle guerre, perché, nelle continue informazioni che ci vengono gettate addosso, di loro spesso non c'è traccia, se non ridotte a puri numeri.

Licenza di uccidere per Israele dove, come, quando, quanto vuole. Dopo l'ennesimo sanguinoso attacco a una scuola dell'esercito israeliano, è intervenuta la Relatrice dell’Onu per i diritti umani Francesca Albanese per accusare Israele di portare avanti «un genocidio di palestinesi quartiere per quartiere, ospedale per ospedale, scuola per scuola, campo profughi dopo campo profughi, una zona sicura alla volta.

Monastero di Camaldoli, 28 luglio - 3 agosto 2024
60a Sessione di Formazione Ecumenica
Il Signore Dio prese l’essere umano e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” (Gen 2,15)

Qualifica Autore: coordinatore Disarmisti esigenti

(Riprendo un articolo di un redattore della TV tedesca BR24 che spiega che, almeno all'inizio del dispiegamento, i nuovi missili a medio raggio non saranno a testata nucleare)
Per quanto riguarda la prima risposta di movimento in Italia da dare alla decisione USA e NATO (quindi UE) di reinstallare gli euromissili a partire dalla Germania (edulcorata con la probabilmente inattendibile rassicurazione che nel 2026 sarebbero privi di testate nucleari), tornando alla casella di partenza rispetto alle lotte degli anni Ottanta, ecco sotto esposte le condizioni che riteniamo garantiscano correttezza di impostazione e serietà di risultati del percorso.

È passato un anno da quando Taranto ha salutato per l'ultima volta la sua coraggiosa Celeste. Un anno senza il suo sorriso, la sua voce che si levava forte e chiara per denunciare le ingiustizie. Eppure, la sua eredità è più viva che mai. Perché abbiamo mantenuto il nostro impegno con lei: non abbiamo smesso di lottare. Non ci siamo arresi. Anzi, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha dato ragione ai cittadini che ancora lottano per la salute. E la magistratura sta facendo la sua parte aprendo nuovi filoni di inchiesta sull'Ilva e chi l'ha gestita.


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