“Mediterraneo mare di pace” è il tema dell’incontro inter-religioso che si è svolto a Taranto mercoledì 10 aprile in un’ala del Castello Aragonese. Un momento di meditazione e di riflessione a più voci con l’obiettivo di invocare una pace duratura nel mar Mediterraneo.

Questo mare per secoli testimone di culture e civiltà diverse, oggi sta diventando cimitero di nostri fratelli che si avventurano per fuggire da guerre, sfruttamento e carestie!
Sono intervenuti: Geshe Jenpa, monaco buddista tibetano, don Francesco Tenna, delegato per l’ecumenismo e il dialogo inter-religioso dell’arcidiocesi cattolica di Taranto, Bruno Gabrielli, Pastore della Chiesa evangelica valdese di Taranto. Invece il prof. Furio Aharon Biagini, docente di ebraismo all’università di Lecce, padre Antonio Lotti, parroco della chiesa ortodossa russa a Francavilla Fontana e a Taranto, e il dott. Hassen Chiha, responsabile della comunità islamica di Taranto, impossibilitati a partecipare, hanno inviato messaggi o loro rappresentanti.
Filo conduttore di tutti gli interventi:
- coltivare e sviluppare amore e compassione per l’armonia delle nostre famiglie e per la pace nel mondo
- parlare il linguaggio della solidarietà e viverlo come compito che appartiene a tutta l’umanità
- riuscire a vedere nell’altro, chiunque esso sia, un nostro fratello
- condividere l’utopia del Mediterraneo, benessere comune, fondato sulla giustizia e sul rispetto di tutte le forme di vita: un Mediterraneo non più mare/muro, ma mare/strada.
Le singole riflessioni sono state intervallate dalle delicate note di un violino e di un flauto che, diffuso tra le pareti di carparo del suggestivo salone spagnolo, sembravano già presagire la realizzazione dell’utopia “Pace, giustizia, salvaguardia del creato”.
Un appello/preghiera e “Hevenu Shalom Alechem” cantato dal folto pubblico presente hanno concluso l’incontro.
Tale evento è stato solo il momento culminante e più visibile di un progetto ecumenico fortemente voluto da don Pino Calamo, parroco della chiesa “Madonna delle Grazie” di Taranto, il quale ha avviato un percorso formativo culturale e spirituale dal titolo “Religioni e religiosità: unità nella diversità” che ha visto il succedersi di vari incontri con rappresentanti del mondo ebraico, musulmano, buddista e induista. L’anno seguente all’insegna del tema “Confessioni cristiane in dialogo – tutti siano una cosa sola – Gv. 17/21” si sono realizzati altri incontri e si è cominciato a tessere la tela dell’ecumenismo basato sulla conoscenza, l’accoglienza, il rispetto delle diversità. Si è avviata quindi una collaborazione sempre più sistematica con la chiesa valdese nella persona del Pastore Bruno Gabrielli e del Presidente del Consiglio della chiesa valdese d Taranto, Gianfranco Ricchiuti. In seguito c’è stato anche il coinvolgimento della parrocchia “Cuore Immacolato di Maria” e del delegato diocesano per l’ecumenismo don Francesco Tenna. Frutto di tale collaborazione è stato un incontro interreligioso sul tema “Pregate per la pace di Gerusalemme” tenutosi nel mese di ottobre 2018. Inoltre, sono state realizzate altre testimonianze di preghiera a più voci.
Grazie a tale percorso è stato possibile realizzare l’evento di mercoledì 10 aprile 2019 a testimonianza di un dato: i cambiamenti reali, autentici nascono “dal basso”, nascono dalla volontà dei singoli individui di realizzare “INSIEME” l’utopia di una spiritualità altra , la spiritualità di quel Samaritano che ebbe compassione dell’uomo ferito e derubato, facendosi a lui “PROSSIMO”… Una chiesa che diventa “ Popolo in cammino” sui percorsi di liberazione umana. E allora potremmo ripetere con don Tonino Bello: “Vedrete come, fra poco, la fioritura della primavera inonderà il mondo perché andiamo verso momento splendidi della storia. Coraggio! In piedi, costruttori di pace!”.


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