Domenica scorsa, dopo una lunga malattia, è deceduto p. Eugenio Melandri. Eugenio è stato esponente di punta del mondo pacifista, ma soprattutto un amico, un compagno di lotte e di impegno. Mi è impossibile, in poche righe, tracciarne la storia, il suo impegno, sempre in prima fila sempre pagando di persona. Vi invito a leggere il ricordo scritto in questi giorni tanti amici e compagni di strada che potete trovare in internet.

Voglio ricordarlo quella sera, fredda e nebbiosa, del gennaio del 1986 quando padre Eugenio arrivò nello scantinato della palazzina di viale San Martino 6 a Parma per l’incontro di redazione di Missione Oggi, la rivista di cui era direttore. Ci disse: «Ho incontrato padre Alex Zanotelli, direttore di Nigrizia, faremo un editoriale comune. Il titolo sarà “Spadolini, piazzista d’armi“».
Nacque così quella che presto divenne la campagna nazionale “Contro i mercanti di morte” che portò alcuni anni dopo l’Italia a dotarsi finalmente di una legge sulle esportazioni di armamenti: la legge n. 185 del 1990. Fino a quel momento era rimasto in vigore il Regio Decreto n. 1161 dell’11 luglio 1941, firmato da Mussolini, Ciano, Teruzzi e Grandi, in cui l’intera materia delle esportazioni di armamenti era sottoposta al “segreto di Stato” e sottratta all’esame del Parlamento e della società civile.
Ne parlo perché nei giorni scorsi, il governo ha approvato nella legge finanziaria una norma che abilita, dopo trent’anni, il Ministero della Difesa a svolgere direttamente “attività contrattuale” nell’esportazione di armamenti. “Vogliono istituzionalizzare il ruolo della Difesa come trafficante di armi e piazzista estero al servizio di Finmeccanica, sdoganando il gigantesco conflitto di interessi tra apparato militare e industria bellica” – scrisse qualche anno fa il generale Fabio Mini, ex comandante della missione Nato in Kosovo, quando venne proposto un provvedimento simile.
Il provvedimento è stato giustificato dall’esigenza di favorire i contratti militari tra Stati, i cosiddetti G2G (Government to Government). Di fatto è una norma per facilitare le esportazioni di armamenti. Quelle appunto che, grazie alla legge nata dall’impegno di Eugenio e tanti altri, ha introdotto nel 1990 nuove norme per controllare, non per agevolare, l’esportazione di armi.
Caro Eugenio, ci hai lasciato un’eredità impegnativa. Cerchiamo di esserne degni. Un abbraccio, forte!

“In Primis”, 29 ottobre 2019