È uscita la nuova edizione del libro di Francesco Comina, "L’uomo che disse no a Hitler. Josef Mayr-Nusser, un eroe solitario" (Il Margine, Trento 2017, 192 pp. + 16 ill. col., euro 15) sul nuovo beato della Chiesa, l’antinazista Josef Mayr-Nusser, giovane sudtirolese, padre di famiglia, che il 4 ottobre del 1944 rifiutò il giuramento alle SS con queste parole: «Se nessuno avrà mai il coraggio di rifiutare il nazionalsocialismo, questo sistema non finirà mai».
Quell’atto di ribellione personale al nazismo costò la vita al dirigente dell’Azione cattolica di Bolzano. Pochi mesi dopo venne processato a Danzica e accusato di disfattismo. Fu avviato al campo di concentramento di Dachau, ma morì in un freddo vagone merci fermo alla stazione di Erlangen la mattina del 24 febbraio del 1945. Josef aveva in mano soltanto il vangelo e un messale.
Il nuovo libro di Comina è stato aggiornato con un capitolo che racconta la storica giornata vissuta a Bolzano il 18 marzo nel duomo cittadino con il rito di beatificazione presieduto dal cardinale Angelo Amato, prefetto della congregazione delle cause dei santi, e dal vescovo della diocesi di Bolzano Bressanone Ivo Muser. Una celebrazione che ha radunato migliaia di fedeli venuti dall’Italia, dall’Austria e dalla Germania.
Il libro ripercorre la storia del nuovo beato dagli inizi della sua formazione attraverso le letture di alcuni maestri come Francesco d’Assisi, Tommaso Moro, Tommaso d’Aquino, Federico Ozanam, Theodor 
E poi gli anni del fascismo con la campagna per l’italianizzazione forzata del Sudtirolo, l’ascesa del nazismo, il periodo delle «opzioni», la vocazione come educatore e come coscienza critica di una storia disumana, la partecipazione all’Andreas Hofer Bund ‒ cellula di resistenza al nazifascismo attiva sulla direttrice del Brennero ‒ e l’opposizione finale all’arruolamento coatto come militare nelle unità tedesche delle SS.
E dunque il carcere, i patimenti subiti e la morte. Dentro questa storia emerge la visione lucida di questo giovane, oggi beato, che aveva capito con largo anticipo quale fosse il rischio di una fed
e immatura, totalmente asservita alle logiche di un potere oppressivo e genocidario; scritti di fuoco che rimangono come monito anche per le generazioni future.
Il libro raccoglie una nota introduttiva del figlio Albert Mayr, una prefazione del noto giornalista e scrittore Ettore Masina, un’appendice di scritti di Josef commentati da Paolo Valente e una cronistoria di quegli anni dello storico altoatesino Leopold Steurer.
Nella sua prefazione Ettore Masina scrive: «Francesco Comina ha indagato con commossa attenzione e grande capacità di penetrazione le vicende e il messaggio di Josef Mayr-Nusser. Ecco un libro da proporre nelle scuole medie e in quelle superiori a ragazzi che sono stufi di lezioni “buonistiche” non sostenute da testimonianze coraggiose. Un libro da porre al centro di dibattiti culturali e religiosi, molti dei quali, oggi, sembrano, troppo spesso, ridotti a chiacchiericci campanilistici. Un libro da contrapporre al revisionismo storico di marca cattolica o (molto peggio!) cattolicheggiante. Insomma: pagine da leggere, da meditare, da regalare. E, anche, la notizia di una causa di canonizzazione: un santo, finalmente, non tratto a forza dai secoli scorsi ma raccolto dalla storia di molti di noi.
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