Cari signore e signori, cari amici della pace,
Stando al resoconto del Governo (Federale) Tedesco, nel 2019 c’è stato un forte aumento nelle esportazioni di armi (approvate dallo Stato).

Il resoconto quinquennale pubblicato oggi dall’Istituto di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (IIRPS) sulle esportazioni mondiali di maggiori sistemi d'arma/weapon system (aerei da combattimento, elicotteri militari, navi da guerra, carri armati, etc..) documenta che sia in Germania sia al livello mondiale nel periodo 2015-2019 sono stati riscontrati i seguenti dati (in confronto al periodo 2010-2014):
• Crescita globale del commercio d’armi di un ulteriore 5%
• I 5 principali fornitori sono USA, Russia, Francia, Germania e Cina
• L’esportazione di armi da guerra in Germania approvate dal governo (di coalizione) è aumentata del 17%
Più dettagli sono presenti nel resoconto del DW (Deutsche Welle, illustre emittente pubblica tedesca) titolato “Le crisi mondiali stanno alimentando il commercio mondiale di armi”, pubblicato il 9 Marzo 2020.
Per oltre 5 anni, partiti che si autodefiniscono “Cristiani” o “Socialisti” hanno continuato a sostenere la legittimità di regimi atti alle violazioni di diritti umani e stati di guerra mantenuti grazie alle armi fornite dalla Germania.
La politica delle licenze per l'esportazione di armi del governo di coalizione CDU (Unione Cristiano-Democratica di Germania), CSU (Unione Cristiano-Sociale in Baviera) e SPD (Partito Socialdemocratico di Germania) non è definibile come restrittiva, Cristiana o socialista, ma anzi è non Cristiana, antisociale, barbarica e disumana.
Jürgen Grässlin,
Associazione Tedesca per la Pace (DFG-VK), Ufficio Informazioni sulle Armi e GLOBAL NET-STOP AL COMMERCIO DI ARMI, Action Cry Out- Stop al Commercio di Armi!
www.juergengraesslin.com

Report IIRPS: Le crisi stanno alimentando il commercio globale d’armi
Gli USA guidano il commercio globale di armi, con la Germania al quarto posto, nonostante una politica sulle armi definita dal governo come “restrittiva”. Sempre più armi sono destinate al Medio Oriente, che sta fronteggiando molteplici conflitti sanguinosi.
Il mondo è agitazione e il traffico globale d’armi sta prosperando. Gli USA esportano attrezzature militari più di qualunque altro paese, mentre l’Arabia Saudita risulta la maggior esportatrice. Si tratta di solo due delle scoperte del nuovo resoconto rilasciato lunedì dall’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (IIRPS), che è andato ad analizzare le tendenze degli ultimi anni.
Un paragone tra i dati raccolti nel periodo 2015-2019 e 2010-2014 rivela che il commercio internazionale di armi tra i due quinquenni è cresciuto di oltre il 5%, e di bel il 20% rispetto al periodo 2005-2009. È giusto sottolineare però, che la crescita del commercio di attrezzature militari è stata molto diversa da paese a paese.
Il resoconto mostra anche che dal 2015 è stato venduto in Medio Oriente il 61% di armi in più rispetto ai cinque anni precedenti.
In un'intervista a DW, l'esperto di armamenti dell’IIRPS Pieter Wezeman ha commentato che ciò è "preoccupante, considerando i numerosi conflitti nella zona e anche il rischio di un'ulteriore escalation del conflitto, per esempio tra Iran e Arabia Saudita".
Wezeman è stato coautore del rapporto IIRPS del marzo 2020
USA, Russia e Francia: I primi tre nel traffico di armi
Il principale fornitore di armi a livello mondiale è sempre gli USA, che hanno aumentato le loro esportazioni di armi del 23%. Il maggiore acquirente è l’Arabia Saudita, con l’Australia al secondo posto e gli Emirati Arabi Uniti (EAU) al terzo. Nel complesso, più di un terzo di tutte le armi commercializzate nel mondo sono ora prodotte negli Stati Uniti.
Wezeman enfatizza che una ragione sia che “gli Stati Uniti hanno, ovviamente, una grande industria bellica ed è quindi importante avere quanti più clienti possibile, per renderla il più quanto più redditizia possibile".
Inoltre, il ricercatore dell’IIRPS aggiunge che Washington considera le esportazioni di armi "una parte importante della [loro] politica estera e di sicurezza". Esportano armi per stringere amicizie, per creare alleati e per assicurarsi di poter cooperare con altri paesi in operazioni militari".
La Russia è ancora il secondo maggiore trafficante di armi al mondo, ma il divario è in aumento: Le vendite del paese sono diminuite del 18% negli ultimi cinque anni. La Francia si è affermata come il terzo più grande rivenditore, esportando il 72% in più di materiale militare dal 2015-2019 rispetto al quinquennio precedente.
Il politologo Max Mutschler, del Centro Internazionale per la Conversione di Bonn (CICB), un istituto tedesco di ricerca sulla pace e i conflitti, lega principalmente questo aumento al successo commerciale del caccia “Dassault Rafale”. "Grazie ad esso sono stati fatti grossi affari, in particolare con l'Egitto, il Qatar e l'India, e quando si vendono sistemi d'arma molto complessi e ultramoderni come questo (soprattutto nel campo dei caccia da combattimento, ma anche con le navi da guerra), allora è naturale che ci sia un aumento massiccio della quantità di denaro in gioco", ha spiegato Mutschler.
Muschler è scettico sul fatto che la politica degli armamenti del governo tedesco possa essere definita "restrittiva".


La politica degli armamenti della Germania è "restrittiva"?
La Germania continua ad essere al quarto posto tra i più importanti fornitori di armi al mondo, rendendola uno dei cinque paesi le cui esportazioni rappresentano più di tre quarti del commercio mondiale di attrezzature militari. Nonostante ciò, il governo tedesco continua a sostenere di star perseguendo una politica di esportazione di armi "restrittiva".
Tuttavia, tra il 2015 e il 2019 le esportazioni tedesche sono aumentate del 17%, anche se l'Arabia Saudita, un tempo uno dei principali clienti dei produttori tedeschi di armamenti, è stata inserita nella blacklist nell'autunno del 2018; la Germania ha smesso di esportare armi in Arabia Saudita in risposta all'omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi.
Oltre all'aumento delle esportazioni di armi tedesche, l'esperto della CICB Mutschler è stato colpito da qualcos'altro: la Germania, membro della NATO, sta fornendo notevoli quantità di armi anche a paesi non appartenenti alla NATO, o ai cosiddetti paesi terzi. Mutschler fa notare che nell'attuale rapporto del IIRPS abbiamo l'Algeria, ad esempio, al terzo posto come terzo Stato beneficiario, dopo la Corea del Sud e la Grecia.
Anche il Qatar e l'Egitto sono stati negli ultimi anni importanti destinatari delle esportazioni di armi tedesche, ha detto Muschler. Ad eccezione del 2019, negli ultimi anni i paesi terzi hanno sempre rappresentato più del 50% dei recipienti, ha spiegato Muschler. "E questo ha incluso anche paesi terzi che sono problematici per via della loro situazione dei diritti umani o a causa delle guerre nei paesi vicini, come lo Yemen".
"A mio parere, è estremamente eufemistico descriverla come 'restrittiva", ha aggiunto.
Uno sguardo all'ultimo rapporto del governo tedesco sull'esportazione di armi del novembre 2019 lo conferma. Nella prima metà di quell'anno sono state approvate per l'Egitto esportazioni di armi per un valore di oltre 800 milioni di euro (913 milioni di dollari). Questi includono missili, parti di razzi e sistemi di acquisizione dei bersagli. È stata approvata anche la vendita di radar di tracciamento agli Emirati Arabi Uniti, che per anni sono stati attivamente coinvolti nella sanguinosa guerra in Yemen.


I produttori di armi esultano
Armin Papperger, AD di Rheinmetall, la più grande azienda di armamenti della Germania,si è rallegrato di quello che ha definito un "superciclo" nel settore degli armamenti e ha annunciato un aumento dei profitti. Papperger l’ha descritto come un "momento eccezionale per l'approvvigionamento di armi, munizioni o veicoli".
L’azienda di difesa, ventiduesima nel commercio globale di attrezzature militari, beneficia del fatto che molti paesi si sentono rimasti indietro nell'approvvigionamento militare e stanno stanziando grandi budget per recuperare il ritardo, tra cui nazioni appartenenti NATO (ma non solo), che stanno lavorando per raggiungere l'obiettivo del 2% di spesa militare dell'alleanza.
I rapporti annuali dei ricercatori del IIRPS si concentrano sulle tendenze internazionali a lungo termine. I loro dati sono calcolati in base al quantitativo delle transazioni di armi, non al valore finanziario. Il rapporto del IIRPS lavora quindi con quote di mercato e variazioni, che sono espresse in percentuale. Non mostra cifre assolute per i trasferimenti di armi in euro o in dollari.
Alla domanda, l'esperto dell’IIRPS Wezeman pone il volume del commercio internazionale di armi a circa 80-100 miliardi di dollari (70-87 miliardi di euro) all'anno. Questo significa che il commercio di attrezzature militari rappresenta meno dell'1% del commercio globale.
(Stoccolma, 9 marzo 2020) I trasferimenti internazionali di armi importanti nel quinquennio 2015-19 sono aumentati del 5,5% rispetto al 2010-14. Secondo i nuovi dati dell’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (IIRPS), i maggiori esportatori di armi negli ultimi cinque anni sono stati gli Stati Uniti, la Russia, la Francia, la Germania e la Cina. I nuovi dati rivelano che l’importo di armi verso il Medio Oriente è aumentato, con l'Arabia Saudita al primo posto a livello mondiale.
Sostanziale aumento delle esportazioni di armi dagli Stati Uniti e dalla Francia
Tra il 2010-14 e il 2015-19, le esportazioni di armi importanti dagli Stati Uniti sono cresciute del 23%, portando al 36% la loro quota sul totale delle esportazioni globali di armi. Nel 2015-19 le esportazioni totali di armi degli Stati Uniti sono state superiori del 76% a quelle del secondo esportatore mondiale di armi, la Russia. Le armi più importanti trasferite dagli Stati Uniti sono andate ad un totale di 96 paesi.
“La metà delle esportazioni degli Stati Uniti negli ultimi cinque anni è andata in Medio Oriente, e la metà di queste è andata all'Arabia Saudita", ha detto Pieter D. Wezeman, ricercatore del IIRPS. Allo stesso tempo, la domanda di aerei militari avanzati degli Stati Uniti è aumentata, in particolare in Europa, Australia, Giappone e Taiwan".
Le esportazioni francesi di armi hanno raggiunto il livello più alto da cinque anni a questa parte dal 1990 e hanno rappresentato il 7,9% del totale delle esportazioni globali di armi nel 2015-19, con un aumento del 72% rispetto al 2010-14. L'industria francese delle armi ha beneficiato della domanda di armi in Egitto, Qatar e India", afferma Diego Lopes Da Silva, ricercatore IIRPS.
Notevole diminuzione delle esportazioni di armi russe
Le maggiori esportazioni di armi da parte della Russia sono diminuite del 18% tra il 2010-14 e il 2015-19. La Russia ha perso trazione in India, il più importante destinatario delle principali armi russe, il che ha portato a una forte riduzione delle esportazioni di armi", afferma Alexandra Kuimova, ricercatrice del IIRPS. Questa diminuzione non è stata compensata dall'aumento delle esportazioni di armi russe verso l'Egitto e l'Iraq nel 2015-19".
Flussi di armi verso i paesi in conflitto
Le importazioni di armi da parte dei Paesi del Medio Oriente sono aumentate del 61% tra il 2010-14 e il 2015-19, e hanno rappresentato il 35% del totale delle importazioni globali di armi negli ultimi cinque anni. L'Arabia Saudita è stata il maggiore importatore di armi al mondo nel 2015-19. Le sue importazioni di armi importanti sono aumentate del 130% rispetto al quinquennio precedente e hanno rappresentato il 12% delle importazioni globali di armi nel 2015-19. Nonostante le forti preoccupazioni negli Stati Uniti e nel Regno Unito per l'intervento militare dell'Arabia Saudita nello Yemen, sia gli Stati Uniti che il Regno Unito hanno continuato ad esportare armi in Arabia Saudita nel 2015-19. Il 73% delle importazioni di armi dell'Arabia Saudita proveniva dagli Stati Uniti e il 13% dal Regno Unito.
L'India è stata il secondo più grande importatore di armi al mondo negli ultimi cinque anni, mentre il vicino Pakistan si è classificato all'11° posto. “Come negli anni precedenti, nel 2019 l'India e il Pakistan, entrambi dotati di armi nucleari, si sono attaccati l'un l'altro utilizzando una serie di armi importate", ha detto Siemon T. Wezeman, ricercatore del IIRPS. Molti dei principali esportatori di armi del mondo hanno fornito questi due stati per decenni, spesso esportando armi ad entrambi.
Gli Emirati Arabi Uniti (Emirati Arabi Uniti) sono stati coinvolti militarmente in Libia e nello Yemen negli ultimi cinque anni e sono stati l'ottavo importatore di armi nel mondo nel 2015-19. In questo periodo due terzi delle sue importazioni provenivano dagli Stati Uniti. Nel 2019, quando il coinvolgimento militare straniero in Libia è stato condannato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, gli Emirati Arabi Uniti avevano accordi di importazione di armi in corso con Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Russia, Sudafrica, Spagna, Svezia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.
Nel 2015-19 ci sono stati nuovamente scontri armati tra Armenia e Azerbaigian. Entrambi i Paesi stanno costruendo la loro capacità militare attraverso le importazioni, compresi dei missili in grado di attaccare obiettivi all'interno del territorio dell'altro. La Russia ha rappresentato quasi tutte le importazioni di armi dell'Armenia negli ultimi cinque anni. Il 60% delle importazioni di armi dell'Azerbaigian proveniva da Israele e il 31% dalla Russia.
Nel 2015-19 le importazioni di armi turche sono state inferiori del 48% rispetto al quinquennio precedente, nonostante l’esercito stesse combattendo i ribelli curdi ed erano coinvolti nei conflitti in Libia e Siria. Questa diminuzione può essere spiegata da ritardi nelle consegne di alcune attrezzature, dalla cancellazione di un grosso accordo con gli USA per gli aerei da guerra, e dagli sviluppi dell'industria turca degli armamenti.


Altri sviluppi degni di nota
- Le esportazioni di armi della Germania sono state superiori del 17% nel 2015-19 rispetto al 2010-14.
- La Cina è stata il quinto esportatore di armi nel 2015-19 e ha aumentato notevolmente il numero dei suoi destinatari: da 40 nel 2010-14 a 53 nel 2015-19.
- Le esportazioni di armi della Corea del Sud sono aumentate del 143% tra il 2010-14 e il 2015-19 ed è entrata per la prima volta nella lista dei 10 maggiori esportatori di armi al mondo.
- Le esportazioni di armi israeliane sono aumentate del 77% tra il 2010-14 e il 2015-19, il picco più alto mai registrato dal paese.
- Gli Stati dell'Europa occidentale e centrale avevano ordini in sospeso alla fine del 2019 per l'importazione di 380 nuovi aerei da combattimento dagli Stati Uniti.
- Le importazioni di armi dall'Egitto sono triplicate tra il 2010-14 e il 2015-19, diventando il terzo importatore di armi al mondo.
- Le importazioni di armi del Brasile nel 2015-19 sono state le più alte del Sud America, rappresentando il 31% delle importazioni di armi della subregione, nonostante un calo del 37% rispetto al 2010-14.
- Il Sudafrica, il maggiore importatore di armi nell'Africa subsahariana nel 2005-2009, non ha registrato quasi alcun importo nel 2015-19.

Traduzione dall'inglese a cura di Pierfrancesco Siciliano


Mosaico di pace, rivista promossa da Pax Christi Italia e fondata da don Tonino Bello, si mantiene in vita solo grazie agli abbonamenti e alle donazioni.
Se non sei abbonato, ti invitiamo a valutare una delle nostre proposte:
https://www.mosaicodipace.it/index.php/abbonamenti
e, in ogni caso, ogni piccola donazione è un respiro in più per il nostro lavoro:
https://www.mosaicodipace.it/index.php/altri-acquisti-e-donazioni