Care amiche e amici, socie e soci di Karama,
ci sembra doveroso scrivervi per informarvi degli avvenimenti che si stanno susseguendo nel Sahara Occidentale e della situazione che stanno affrontando le bambine/i bambini sahrawi che vivono nei campi profughi vicino a Tindouf. Forse ne avrete sentito parlare in qualche trasmissione (TG3) a ora tarda !! Il silenzio omertoso dei media è l'atteggiamento prevalente.

Il regno del Marocco ha violato per l'ennesima volta il divieto di invadere la zona demilitarizzata, dichiarata secondo gli accordi di pace firmati con l'egida dell'ONU tra Polisario (RASD) e regno del Marocco, come territorio conteso. D'altra parte il Marocco nella stessa zona per ben più chilometri (2700 chilometri) ha costruito negli anni che ci dividono dagli accordi di non belligeranza (1991) un sistema di muri di sabbia presidiati militarmente e disseminati all'intorno di mine antiuomo che ogni anno provocano vittime tra i sahrawi, pastori di cammelli e pecore.
Con l'arrivo della pandemia Covid anche in Marocco il traffico aereo è rimasto bloccato e il reame ha cominciato a costruire in El Guerguerat un'autostrada per far passare le sue merci fino alla Mauritania. Merci che provengono anche dal ricco territorio del Sahara Occidentale occupato.
I sahrawi hanno fatto affluire in El Guerguerat numerosi civili che hanno pacificamente impedito ai camion marocchini di attraversare la zona. A questo punto i militari marocchini sono usciti dal “muro della vergogna”, aprendo il fuoco e il Polisario ha risposto al fuoco per autodifesa. L’invasione da parte del Marocco nel Guerguerat, zona tampone profonda 5 km, segna di fatto la ripresa della guerra nel Sahara Occidentale.
Ai campi i giovani (molti giovani padri dei bambini che abbiamo conosciuto) si arruolano e si spostano nella zona di guerra. Non è una passeggiata. Tanti giovani devono lasciare gli studi, la loro cocciuta speranza di un futuro e imbracciare un fucile. Vista la disparità delle forze in campo possiamo e dobbiamo sperare in un intervento dell'ONU che ripristini il cessate il fuoco e che lo faccia rispettare, nominando di nuovo un inviato del Segretario Generale (Antonio Guterres) per il Sahara occidentale. In tal senso si è espresso anche il nostro ministro degli esteri e molti comuni italiani hanno inviato ordini del giorno di solidarietà alla RASD.
Nel frattempo cosa fa Karama? Sappiamo già che sarà molto difficile avere tra noi i Piccoli Ambasciatori di Pace nel 2021, speriamo che la morsa della pandemia si allenti e che ciò sia possibile nel 2022. Intanto abbiamo contribuito alle attività delle Vacanze in Pace, che quest'anno si sono svolte nei campi profughi, organizzando attività ludiche, creative, distribuendo merende per oltre 9000 bambini delle scuole, formando i futuri accompagnatori dei Piccoli Ambasciatori di Pace nella lingua italiana.
Vogliamo continuare il nostro appoggio alla Repubblica Sahrawi, alle sue scuole e ai suoi ospedali. In particolare abbiamo finanziato il cibo per il personale e le degenti del Centro ospedaliero Madres Solteras.
La difficoltà sta anche nell'invio di materiali e nel ritorno di informazioni, ma ci stiamo provando.
Stiamo valutando se aderire e finanziare alcuni progetti che ci sembrano interessanti. Abbiamo programmi per il futuro, insomma.
Nel 2021 ci piacerebbe riuscire a vendere-on line- le uova pasquali per poter sostenere, anche se a distanza, l’accoglienza dei bambini e delle bambine sahrawi, come abbiamo fatto quest'estate .
Se volete essere aggiornati sulla situazione nei territori occupati e nei campi profughi visitate la nostra pagina facebook: Karama-Solidarietà con il popolo Sahrawi e... scriveteci!

R-ESISTIAMO ANCHE PER LORO!

Il direttivo di Karama