Il volume di Fulvio Ferrario – ordinario di Dogmatica presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma e fra i maggiori esperti dell’opera di Dietrich Bonhoeffer – è uno degli studi più preziosi sull’Etica del teologo tedesco usciti negli ultimi anni.

Le pagine dense di Ferrario permettono al lettore di avvicinare la genesi e lo sviluppo di una delle opere più importanti di Bonhoeffer tenendo conto del contesto i cui furono concepiti i manoscritti che l’amico Eberhard Bethge raccolse e pubblicò nel 1949. L’Etica fu inizialmente accolta con una certa freddezza: l’impegno di Bonhoeffer nella Chiesa Confessante e la partecipazione alla congiura restavano pur sempre per molti in Germania una pietra d’inciampo; e le lettere dal carcere, che diedero avvio a un impressionante dibattito teologico oggi ancora aperto, vennero pubblicate solo due anni dopo. Ci volle dunque del tempo perché quei manoscritti, così profondi e stesi nel linguaggio ermetico che la congiura imponeva, fossero compresi. In realtà – scrivono i curatori dell’edizione critica – “non sappiamo come sarebbe stata l’Etica di Bonhoeffer”: non solo perché egli intendeva procedere su vie diverse rispetto a quelle sviluppate nelle opere di etica a lui contemporanee; ma anche perché è probabile che molte delle riflessioni che egli consegnò successivamente alla corrispondenza dalla prigionia ne avrebbero ulteriormente influenzato gli sviluppi.
L’interesse per i temi di carattere etico aveva accompagnato Bonhoeffer fin dai suoi primi scritti. A Barcellona, nel 1929, aveva affrontato il tema in una lunga conferenza; un anno dopo, negli Stati Uniti, si era confrontato con i pericoli di una eticizzazione del cristianesimo; nel 1932 aveva tenuto un seminario in università dal titolo “Esiste un’etica cristiana?” e aveva posto in ambito ecumenico la questione del “comandamento concreto”. Gli anni del regime hitleriano furono per Bonhoeffer densi di riflessioni sulla pace e la nonviolenza e sul dovere del cristiano di mettere i pali fra le ruote di un potere violento e anticristiano; e proprio la decisione di agire responsabilmente contro il regime lo condusse alla scelta di partecipare alla congiura, nella quale erano coinvolti molti membri della sua famiglia. È in quel periodo, fra il 1940 e il 1943, che egli stese i manoscritti dell’Etica, in un clima profondamente condizionato dalla doppia esistenza che la cospirazione imponeva.
Tuttavia, nonostante l’immersione in una condizione integralmente mondana, l’etica per Bonhoeffer non poteva essere ridotta alle domande classiche “Come posso diventare buono?” e “Come posso fare qualcosa di buono?”. Al contrario – sottolinea Ferrario introducendo il primo dei manoscritti dell’Etica – siamo di fronte a un impianto che “pone al centro non la ricerca umana di ciò che è giusto” ma la questione relativa a “quale sia la volontà di Dio”. Bonhoeffer operava così un rovesciamento radicale: “il punto di origine dell’Etica cristiana non è la realtà del proprio io, non è la realtà del mondo e neppure la realtà delle norme e dei valori, bensì la realtà di Dio nella sua rivelazione in Gesù Cristo”. Su questa centralità cristologica, che costituisce una costante della teologia bonhoefferiana, poggia lo sviluppo delle riflessioni del teologo tedesco che sono l’ossatura stessa dell’Etica e che Ferrario mette in evidenza: la cristologia della creazione, la responsabilità, la dialettica fra ultimo e penultimo, la critica della modernità, la dottrina dei mandati.
È questo il pregio del volume di Ferrario: quello di offrirci un percorso ricco e di rara chiarezza attraverso le pagine dell’Etica, collocandone i contenuti all’interno del contesto drammatico in cui vennero stese. E conducendo il lettore a lasciarsi interpellare e a leggere il proprio approccio alle questioni etiche alla luce di uno dei testi più provocatori della teologia del Novecento.

Fulvio Ferrario, L’Etica di Bonhoeffer. Una guida alla lettura, Claudiana, Torino 2018.


Mosaico di pace, rivista promossa da Pax Christi Italia e fondata da don Tonino Bello, si mantiene in vita solo grazie agli abbonamenti e alle donazioni.
Se non sei abbonato, ti invitiamo a valutare una delle nostre proposte:
https://www.mosaicodipace.it/index.php/abbonamenti
e, in ogni caso, ogni piccola donazione è un respiro in più per il nostro lavoro:
https://www.mosaicodipace.it/index.php/altri-acquisti-e-donazioni