Come tutti i primi mercoledì del mese anche questo mercoledì 5 maggio le persone che partecipano al “Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti” digiuneranno, digiuneremo, per denunciare l’orrore della strage degli innocenti nel Mediterraneo, l’orrore dei lager libici dei quali il governo italiano è complice, l’orrore della schiavitù e dell’apartheid nel nostro paese.
Digiuneranno, digiuneremo, per chiedere che l’Italia torni alla legalità, alla civiltà, all’umanità, al rispetto del primo di tutti i doveri: il dovere di non uccidere, il dovere di salvare le vite.
E anche chi scrive queste righe ancora una volta prenderà parte a questo giorno di digiuno mensile. Che è ben misera cosa, ma almeno vuol essere un grido di dolore e di denuncia, di scandalo e di appello a quanti chiudono gli occhi dinanzi alla strage in corso, una strage che possiamo e dobbiamo far cessare con un’insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze che costringa chi ci governa a rispettare finalmente il dovere sancito dalla Costituzione della repubblica italiana – così come dalla Dichiarazione universale dei diritti umani - di rispettare e difendere i diritti di tutti gli esseri umani e primo fra tutti il diritto alla vita.
Dobbiamo soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone bisognose di aiuto, tutte le persone in fuga dall’orrore, tutte le persone in pericolo di morte. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà. Salvare le vite è il primo dovere.
Torniamo a ripeterlo una volta ancora.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitù, all’apartheid.
E quindi qui ed ora occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo e annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro.
E quindi qui ed ora occorre abolire la schiavitù in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio “una persona, un voto”; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti è privato di fondamentali diritti non è più una democrazia.
E quindi qui e ora occorre abrogare tutte le disposizioni razziste e incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalità costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
E quindi qui ed ora occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine alla conoscenza e all’uso delle risorse della nonviolenza: poiché compito delle forze dell’ordine è proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza è la più importante risorsa di cui hanno bisogno.
Così come occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. E quindi qui e ora occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilità di armi è il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell’umanità intera; e quindi qui ed ora occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine è uccidere; e quindi qui e ora occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, e utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell’umanità e dell’intero mondo vivente.
Così come occorre opporsi alla distruzione di quest’unico mondo vivente che è la sola casa comune dell’umanità intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l’intera biosfera.
Così come occorre opporsi al maschilismo, e nulla è più importante, più necessario, più urgente che opporsi al maschilismo – all’ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiché la prima radice di ogni altra violenza e oppressione è la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l’umanità in due e nega piena dignità e uguaglianza di diritti a metà del genere umano e così disumanizza l’umanità intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si può sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l’umanità; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l’umanità può essere libera e solidale.
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