Insieme ad aspri sconvolgimenti politici e sociali, i drammatici eventi che stanno scuotendo l'Afghanistan evidenziano intricati problemi teologici, derivanti da una lettura fondamentalista del Corano che comporta devastanti conseguenze sulla vita della gente, soprattutto le donne.

I libri sacri di tutte le religioni - basti qui accennare ad Ebraismo, Cristianesimo, Islam - sono stati scritti centinaia, o migliaia di anni fa; sono dunque scolpiti nella pietra, immodificabili. Ma, col tempo, se l’interpretazione di alcuni brani è rimasta identica, quella di altri è variata moltissimo. Così, per fare un esempio, gli esegeti hanno scoperto che nella Bibbia vi sono vari “generi letterari”: dunque, non si può interpretare alla lettera un libro epico, come se fosse di genere storico, perché esso non racconta la cruda realtà, ma la trasfigura. In campo cattolico, nel 1633 l’Inquisizione condannò Galileo Galilei, da essa accusato di tradire la Bibbia che, presa alla lettera («Fermati, o sole!»), sembrava affermare il geocentrismo, e negare l’eliocentrismo, cioè la centralità del sole nel nostro sistema. Invano il grande scienziato notava: la Bibbia non è un libro scientifico, e dunque non insegna come sia fatto il cielo, «ma come si vada in cielo”». Passeranno più di tre secoli prima che il magistero cattolico, a partire dal Concilio Vaticano II, chieda scusa per il suo errore. Anche nell’Islam ci sono problemi analoghi, ma con profondissime differenze. I musulmani, infatti, ritengono che il Corano sia stato rivelato da Allah (=Dio) parola per parola. Tuttavia nelle varie “sure” (capitoli) vi sono affermazioni che, all’apparenza, potrebbero sembrare contraddittorie. Per bene interpretarle occorre dunque considerarle nell’insieme del messaggio coranico. D’altronde alcune rigidissime prassi, come quelle che i Talebani impongono alle donne e al loro modo di vestirsi, non sono affatto richieste dal Corano, ma da tradizioni maschiliste locali, che si perdono nei secoli. Spetta ai musulmani (1,5 miliardi di persone) decidere come oggi il Corano vada interpretato; ma è certo che moltissimi di essi ritengono tradimento, e non attuazione della volontà divina, decidere come le donne debbano vestirsi, o tagliare la testa agli/alle “infedeli”. Sarebbe perciò importante che il mondo musulmano sparso nel mondo alzasse forte la voce per denunciare, esso per primo, l’abuso del Corano che hanno fatto in passato, e fanno anche oggi, alcuni loro correligionari, fondamentalisti, quando basano sul libro sacro dell’Islam le loro atrocità contro persone inermi. Purtroppo - salvo rare eccezioni - in questi giorni è mancato un sussulto generalizzato di organizzazioni musulmane, e di governi di Paesi massicciamente musulmani, contro le sanguinose “imprese” di fanatici che, pretendendo di attuare correttamente il Corano, in Afghanistan compiono delitti efferati. Beffandosi della sura 5 che afferma: «Chi uccide un innocente, uccide l’intera umanità; chi salva una vita, salva l’intera umanità».

Fonte: “L’Adige” del 23 agosto 2021


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