Questa pandemia sarà probabilmente ricordata come un tempo di svolta radicale nella storia dell'umanità e del nostro pianeta, pensiamo solo a come è cambiata la nostra vita, la vita dei nostri figli e dei nostri nipoti, la vita nel nostro quartiere e nella nostra città o paese. Pensiamo: cosa non è cambiato ? Nelle relazioni tra le persone, nella nostra vita interiore, sentimenti di incertezza, di angoscia, di insicurezza, di paura, sommergono la maggior parte degli esseri umani.

Paradossalmente percepisco gli aspetti negativi maggiormente in Europa che in Guatemala, dove la gente abituata da tempi immemorabili all'oppressione, alla fame e alle umiliazioni reagisce con maggior indifferenza come se la pandemia fosse solo una disgrazia tra tante altre. In ognuno di noi e in tutti i gruppi sociali possiamo percepire come una lotta tra forze di amore, di solidarietà di uguaglianza, di giustizia e forze contrarie, di egoismo, di orgoglio, di arricchimento. L'umanità e il cosmo si incontrano in un bivio, la storia futura dipende anche da noi.
Voi, care amiche e amici, avete scelto una vita di apertura e di amicizia con tutti gli esseri umani, quelli attorno a voi, la gente che ha perso il lavoro e non sa come tirare avanti, migranti maltrattati e umiliati. Siete anche sensibili alla sorte di persone lontane e della terra, nostra madre. Siete una speranza, una luce nella notte profonda che si estende in questo tempo della pandemia, del capitalismo nemico della vita.

Anche il MoJoCa sta cambiando
La pandemia e il modo con il quale è stata affrontata dai poteri nazionali e internazionali ha causato danni ingenti nella popolazione di strada e nelle loro organizzazione. La mancanza di risorse, l'impossibilità di continuare con attività di massa, le leggi che minacciano l'esistenza delle associazioni che difendono i diritti umani, ci hanno fatto chiudere i laboratori e tutte le riunioni, le assemblee e le attività con molti partecipanti però, la casa dell'amicizia e la casa della comunità delle giovani donne e della strada, rimangono attive. In questi ultimi mesi abbiamo svolto un lavoro collettivo intenso per riflettere sulla nostra organizzazione con lo scopo di rifondarla e di renderla maggiormente efficace per i tempi odierni. A questo scopo ho rinunciato alla mia funzione di guida per un periodo di tre mesi al termine dei quali le ragazze e i ragazzi del comitato di gestione, del laboratorio di gastronomia che ha continuato a funzionare e tutte le lavoratrici e lavoratori e i membri del consiglio di amministrazione, hanno risposto al questionario anonimo molto dettagliato.
Abbiamo raggruppato la massa impressionante di risposte, le abbiamo analizzate e proposto una nuova organizzazione capace di superare più facilmente le contraddizioni e conflitti e di rispondere in modo più efficace ai bisogni attuali. La nuova organizzazione è stata discussa per due mesi in due riunioni settimanali di tre ore ciascuna. Tutti i risultati sono stati riportati in un nuovo manuale di funzionamento del MoJoCa.

Il nuovo MoJoCa
Il nuovo MoJoCA comincerà a funzionare a partire da Gennaio del prossimo anno. Nella Giunta Direttiva sono stati eletti una nuova presidente e un nuovo vice presidente. La Giunta è affiancata da un consiglio di donne e uomini scelti per le loro competenze in vari settori. L'assemblea delle socie e soci dell'associazione prende le grandi decisioni e la Giunta dirige tutta la nostra organizzazione.
Nella vita quotidiana del MoJoCa ci sono due innovazioni importanti la prima: è stata nominata una coordinatrice generale incaricata di far convergere tutte le forze, verso la realizzazione degli scopi del nostro movimento nella fedeltà alla sua identità e ai suoi valori. La seconda: la coordinatrice lavora in stretta collaborazione con il comitato dei rappresentanti dei vari collettivi dei giovani, le apprendiste e apprendisti e tutto il personale del MoJoCa. E' lì che si esprime la democrazia di base della nostra associazione.
Anche l'amministrazione è stata cambiata e una nuova contabile ha iniziato a lavorare. Noto nelle riunioni alle quali prendo parte, un entusiasmo nuovo dopo il periodo scuro dei primi tempi della pandemia.

Amore e condivisione
E' questo il nostro desiderio per ognuno e ognuna di voi, le vostre famiglie, i gruppi dei quali fate parte, è questo il nostro desiderio per il nuovo MoJoCa e per tutta la terra, per tutte le donne e gli uomini di buona volontà.
Grazie a tutte e tutti voi che avete permesso al MoJoCa di continuare ad essere la speranza delle ragazze e ragazzi che vivono in strada e di quelli che tentano di integrarsi nella società.
Siamo arrivati in Italia da circa tre settimane e fra qualche giorno ci sposteremo per un mesetto in Belgio. La nostra immensa gioia di rincontrare dopo due anni amiche ed amici è impregnata dalla profonda tristezza di tante persone care che sono sparite durante questo tempo. Sono sempre presenti nel nostro cuore. Torneremo in Italia a metà Gennaio con la speranza che il mio diritto a soggiornare in Italia e in Europa sia riconosciuto con il diritto di Quenia di accompagnarmi. Spero che avremo l'occasione di incontrarci in primavera,
un forte abbraccio di amicizia da parte di Quenia e da parte mia.

 


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