B/bellezza
la bellezza della Bellezza
non si può descrivere
nei libri di estetica
e forse neppure dire in poesia
è qualcosa che sfugge ai sensi
come il silenzio di un luogo
che non serve a nulla
un deserto un lago asciutto
un ammasso di neve
su rocce inarrivabili
qualcosa che ti può capitare
una volta sola magari
mentre mediti sul libro antico
che si schiude bruciante
per un attimo infinitesimo
e poi ritorna ad essere
arduo contenitore di parole
rinserrate nel tempo
la bellezza della Bellezza
è un flatus vocis una chimera
un’idea sballata di filosofi-poeti
ala ricerca di nuovi stilemi
un wishful thinking di anime pie
e vagamente intellettuali
insoddisfatte di tutto ciò
che si può soltanto vedere
toccare gustare sentire
e odorare con le membra
(Gianni Gasparini, in Limen, Castel Maggiore Bo 2000)
La sciarpa
La bellezza è una sciarpa frusciante
color azzurro e d’argento
che fascia tutta la terra
è un foulard di purissima seta
elegante e trasparente
che striscia sul mare al meriggio
quando il sole è forte e rovente
e più tardi fa splender la luna
che governa il cielo e le stelle
La bellezza si prende cura
degli abitanti della terra
specialmente gl’infermi
i malati gravi i morenti
non li lascia partire senza
avergli donato prima qualcosa
che abbia un allegro colore
come di mela strusciata e lucente
e poi fa ascoltare a ciascuno
la canzone preferita nel cuore
La bellezza si stende sui laghi
prealpini e sui mari
avvolge i ghiacciai e la tundra
è come l’epidermide
sempre nuova del mondo
che sfida il declino
e la morte di ogni vivente
(Gianni Gasparini. Milano, 3-9 febbraio 2022, inedita)