Come dare una possibilità alla pace attiva subito!
"Dobbiamo aiutare i giovani (…) a togliere dai loro cuori l'amore delle medaglie e delle decorazioni. Dobbiamo creare attività più onorevoli per coloro i quali cercano di dominare in se stessi l'istinto combattivo, l'inconscio hitlerismo. Dobbiamo compensare l'uomo per la perdita delle sue armi (…). Probabilmente l'attaccante [nemico] è stato colpito dietro la collina. L'altro giorno uno dei piloti riuscì ad atterrare in un campo qui vicino. In un inglese abbastanza comprensibile disse ai suoi catturatori: 'Come son contento che la lotta sia finita!' Poi un inglese gli diede una sigaretta e una inglese gli offrì una tazza di tè”.
Virginia Woolf , “Pensieri di pace durante un'incursione aerea” in Per le strade di Londra, (agosto 1940), Garzanti, 1974.
Qui a Firenze, come in molte parti d'Europa, ci rendiamo attivi e ci accingiamo a invitare il giorno 18 marzo a un'assemblea studentesca di circa mille persone, con la partecipazione di più di cento docenti, rivolta anche ai custodi e agli impiegati, nel Liceo statale Giovanni Pascoli, con il missionario Comboniano Alex Zanotelli, da molti anni impegnato in attività di pace attiva, ispirato da principi laici e da una fede religiosa aperta. Con lui ci saranno l'ex magistrato e parlamentare Domenico Gallo impegnato per la pace fin dagli anni Ottanta del secolo scorso e il fisico esperto di questioni nucleari Angelo Baracca che ha insegnato per molti anni nell'ateneo fiorentino.
Non sarà un'assemblea come le altre: gli studenti stanno formulando e raccogliendo le domande, vogliono capire, vogliono trovare il modo di agire per quanto è loro possibile e non vogliono diventare oggetti di propaganda, ma giungere a sviluppare un pensiero e un'azione autonoma, che non duri lo spazio di un mattino, ma continui nel tempo per orientarsi nelle scelte immediate e future, comunicando con gli altri, al di là delle restrizioni Covid ancora in vigore.
Virginia Woolf nel saggio “LE TRE GHINEE” si rivolge a una donna che le chiede fondi per ricostruire un college poco prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale. Virginia le da alcune indicazioni su cosa sarebbe necessario coltivare: “l'arte dei rapporti umani; l'arte di comprendere la vita e la mente degli altri, insieme alle arti minori che le completano: l'arte di conversare, di vestire, di cucinare. (…) L''insegnante dovrà inventare dei modi per far lavorare insieme la mente e il corpo; scoprire da quali nuove combinazioni possono nascere unità che rendano buona la vita umana. E gli insegnanti saranno scelti tra coloro che sono bravi a vivere oltre che a pensare.» (V. Woolf, LE TRE GHINEE, 1938, trad. it. ed. La Tartaruga , 1975)
Pensiamo che il denaro non debba andare per le armi, ma per la realizzazione di azioni di resistenza non armata perché sia possibile constatarne l'efficacia anche contro avversari potenti, aggressivi e spregiatori dei diritti umani fondamentali come Vladimir Putin.
Il governo Draghi è andato in deroga alla legge 185/90 che vieta all'Italia di fornire armi a Paesi belligeranti. C'è stata una nota ufficiale di minaccia da parte del Governo russo nei confronti del Parlamento italiano, a cui non è stata data risposta.
Ma dai dati ufficiali l' Italia ha già fornito nel recentissimo passato armi sia alla Russia di Putin e degli oligarchi, sia all' Ucraina, che ha i suoi oligarchi, di calibro minore, nonostante i crimini di guerra, da entrambe le parti, (esercito ucraino e milizie armate, separatisti filorussi ed esercito russo) che si sono verificati nella guerra nel 2014 soprattutto nelle province a maggioranza russa del Donbass ed in Crimea. La popolazione ucraina ha diritto di scegliere le forme di resistenza che crede più opportune, ma non ci sono solo forme di lotta armata, esistono metodi di lotta collaudati nella storia della difesa civile non armata, anche se ciò costituisce una impresa ardua, perché necessita di grande preparazione preventiva con un adeguato sostegno istituzionale (le istanze della Unione Europea sono lente in questa direzione).
In questi giorni di guerra guerreggiata l'organizzazione non governativa Emergency ha mobilitato una sua struttura di soccorso mobile, che ora si trova in Moldavia al confine con l'Ucraina. Sul versante delle proposte provenienti da quella parte di movimento pacifista che si dichiara disarmista e nonviolento è stata avanzata una proposta.
Le proposte
E' possibile che dalle circa 200 organizzazioni aderenti alla manifestazione disarmista del 5 marzo a Roma scaturisca un'iniziativa coordinata e congiunta per un'azione di interposizione sul campo svolta in modo nonviolento?
Papa Francesco È UN INNOVATORE! Nonostante gli ostacoli interni alla struttura vaticana difficili da superare.
Crediamo che lui sarebbe d'accordo PER UN PELLEGRINAGGIO DEI PRESIDENTI DELLE CONFERENZE EPISCOPALI EUROPEE CHE CONVERGANO SU KIEV ALLA BASILICA DI SANTA SOFIA, come il missionario comboniano Alex Zanotelli ha avuto il coraggio di dire! Le sue idee e le sue pratiche in passato sono state illuminanti per molti! Non sarebbe questa una modalità di affermazione dei “Corpi civili di pace”? Quei Corpi civili di pace europei pensati e programmati per la prevenzione, gestione e soluzione dei conflitti con una Raccomandazione del Parlamento europeo già il 10 febbraio 1999 (vedi nota in fondo all'articolo, nda). * Da lì, tutti riuniti con le Chiese ortodosse, tranne, purtroppo, la Chiesa russa di Mosca del Metropolita Kirill, che si è pronunciato a favore della guerra, le altre fedi e le organizzazioni laiche disarmiste POSSONO DIGIUNARE A STAFFETTA, se lo ritengono opportuno, E CHIEDERE IL CESSATE IL FUOCO, LA PROTEZIONE e il controllo dei CORRIDOI umanitari per i civili inermi contro ogni provocazione e pretesto e la ripresa di vere trattative di pace.
POSSONO CHIEDERE la difesa e la protezione degli obiettori di coscienza al servizio militare di russi e ucraini contro la guerra e i suoi crimini. Un diritto da far valere anche presso la Corte Europea per i diritti dell'uomo.
Allo stesso modo non sarebbe possibile chiedere che i sindaci delle principali città europee , armati solo delle loro mani nude e dell'uso dei media per mostrare in modo trasparente al mondo il loro operato, possano convergere su Kiev nel Consiglio comunale della città e anche loro chiedere assieme alle Conferenze episcopali un cessate il fuoco, il rispetto dei corridoi e la ripresa delle trattative di pace?
Da troppo tempo gli oligarchi russi sono ben accetti sul territorio europeo per le predazioni capitaliste operate assieme ai capitalisti nostrani. Tardiva rilevazione!
Ora giunge notizia che con uno switch bancario gli oligarchi possono spostare i fondi finanziari a Dubai, capitale degli Emirati arabi uniti, la centrale del sistema dei Bitcoin, il Paese criminale che con l' Arabia Saudita ha scatenato la guerra indiscriminata alla popolazione ( bambini, donne e anziani) nello Yemen del Sud anche con armi italiane. Quando in Russia sono migliaia gli arresti attuati dalla polizia contro chi si oppone alla guerra, disarmisti e obiettori di coscienza. Ultimo caso eclatante la giornalista russo-ucraina Marina Ovsyannikova, ha lanciato il suo no alla guerra davanti alla televisione russa. Arrestata!
Con la guerra la prima vittima è la VERITA'!! Non facciamola morire fanciulla! Basta balletti della morte!
Le donne ucraine che curano i nostri anziani (e vengono pure chiamate badanti in modo dispregiativo e non assistenti domiciliari, spesso qualificate) nulla hanno a che fare con gli oligarchi anche ucraini che fanno affari in Europa!
Come si dice in inglese vadano intanto i rappresentanti delle fedi e i sindaci delle principali città europee " to put their bodies on the line!". Vadano a mettere il loro corpo in prima linea!!
Come possono Erdogan o il premier cinese Xi Jinping, oppure gli Stati Uniti e la NATO portare DIPLOMATICAMENTE la pace? I loro arsenali sono gravidi di armi anche nucleari quando l'Assemblea generale dell'ONU ha ratificato la loro eliminazione! Ma loro non lo fanno e non lo faranno se non costretti dalla spinta popolare organizzata con il dovuto sostegno istituzionale!
Le potenze militarizzate sono pronte ad entrare nel gioco del domino che può scaturire da quanto avviene in Ucraina. E' emersa la volontà dell'Ucraina di dichiararsi neutrale, quindi di non entrare nel blocco del Nord Atlantico della NATO. Una posizione ragionevole che poteva scaturire da prima, fin dai tempi della rivoluzione arancione messa in atto con tecniche nonviolente dal movimento nazionalista, Patria, pro-Unione europea di Julia Timoschenko già nel 2004, pur con tutte le sue contraddizioni e ambiguità.
Ma se la guerra scatenata dalla Federazione russa dovesse fruttare la conquista della Crimea, quale grande incentivo per la Cina giungere all'annessione di Taiwan?!
Quale occasione, su scala più piccola, ma non di meno pericolosa, per il governo attuale serbo di meditare una riconquista del Kosova/Kosovo, quello che per loro è la “culla della nazione serba”. Da qui una reazione a catena.
Le narrazioni nazionaliste sono foriere di continue guerre e puntano a fare carta straccia di trattati e accordi. Sa dire molto meglio la verità del nostro tempo il grande regista giapponese ecologista e pacifista attivo Hayao Miyazaki, di cui consigliamo a tutti i giovani film e cartoni come il personaggio Conan, meglio di tanti algidi influencer e propagatori di giochi di guerra online.
L'Europa dei popoli deve trovare una sua strada per la difesa e la pace, non delegare più tale aspetto agli Stati Uniti d'America, poiché nello stato attuale ogni paese europeo occidentale è bersaglio automatico delle ritorsioni belliche che provengono dall'altra superpotenza. Il caso Italia con le sue più di cento basi Nato, tra cui figurano quelle esclusivamente americane, è un esempio eclatante. E i protocolli Nato sulle catene di comando nelle decisioni di attuare atti aggressivi armati sono fuori dal controllo del Parlamento, quindi contrastano con la Costituzione e il “ripudio della guerra “, articolo 11.
Nei primi anni Ottanta furono i principali stati europei occidentali a chiedere il rafforzamento dell'ombrello nucleare alla Nato, tranne la Francia che dispone della sua force de frappe. Scoppiò con grande sorpresa di tutti i partiti tradizionali un movimento per la pace internazionale che creò le condizioni per l'affermarsi in Urss della Glasnost e della Perestroika di Gorbaciov e si giunse alla prima descalata nella storia delle armi nucleari di medio raggio: furono rimossi i Cruise e Pershing in Occidente, gli SS20 nell'Europa orientale. In Urss e nei Paesi dell'Est arrivarono le conquiste democratiche ispirate agli Accordi di Helsinky del 1979.
Oggi è più difficile un varco simile : l'orizzonte panrusso di Putin è il frutto del capitalismo di Stato autoritario e la Nato difende gli interessi dell'1% di coloro che in Occidente detengono l'80% delle risorse, come spiega Thomas Piketty nel suo ultimo libro "Capitale ed ideologia", continuazione del suo classico Il capitale nel XXI secolo.
Non rimane che saper prendere in carico il nostro presente e il nostro futuro, insieme, tutti organizzati.
*Ispiratore Alex Langer, continuatori l'austriaco Arno Truger, fondatore dell'Università europea della pace, Marta Martinelli Quille, direttrice del gruppo Relazioni esterne dell'Open Society European Policy Institute dell'Unione Europea. Presso il Parlamento italiano giace da anni una proposta di costituzione dei Corpi civili di pace, che recepisce la Raccomandazione del Parlamento europeo sopra citata. Buona parte del giornalismo nostrano ignora questo aspetto che va nella direzione di un “terza via nella prevenzione e gestione dei conflitti” che ponga argini concreti al conflitto armato.
Negli Stati Uniti Eugene Sharp, (1928-2018) dell'Università di Harvard, da decenni ha fornito contributi fondamentali per capire quanto sono ampi i metodi di lotta nonviolenta attiva: dal digiuno al sabotaggio delle armi. Egli ha fornito strumenti operativi per le lotte nonviolente nei Paesi arabi nel 2011 e i suoi studi sono stati utilizzati durante la rivoluzione arancione nel 2004 in Ucraina: https://en.wikipedia.org/wiki/Gene_Sharp
Continua queste attività il professor Steve Zunes dell'Università della California
https://en.wikipedia.org/wiki/Stephen_Zunes
Lorenzo Porta è docente di filosofia e scienze umane nei Licei. Curatore con Alberto L'Abate del libro: "L'Europa e i conflitti armati", Firenze University Press, 2008. Firenze.
Nel 1983 , all'interno della campagna contro le istallazione missilistiche nucleari nell'Europa dell'Ovest e dell'Est, come obiettore in servizio civile si è autotrasferito da Milano a Comiso con una dichiarazione. Ha svolto per anni un'attività di resistenza ai missili e contemporaneamente un progetto ecologico nei terreni circostanti la base nucleare con un gruppo ecologista locale. Nel 1988 la base è stata smilitarizzata e ora è un aeroporto civile. Nel 1998 il servizio civile è stato smilitarizzato.