Vincenzo Passerini, Tempi feroci. Vittime, carnefici, Gabrielli editore, 2019
"In tempi feroci, oggi come ieri, a ogni latitudine, e in qualunque situazione, c'è sempre qualche coscienza libera che rompe il silenzio generale e parla. Che non bada a quello che pensano gli altri e dice: 'Flavia, se hai bisogno ti lascio il mio numero di telefono.' Io ci sono..."
Il libro di Vincenzo Passerini, attivista e politico trentino, coordinatore de "Il Punto di incontro", realtà di accoglienza fondata da don Dante Clauser, è una raccolta di articoli, alcuni inediti altri pubblicati in Il Margine, l'Adige, Trentino. Sono volti quelli che emergono forti dalla pagine del libro. Volti di vittime della indifferenza collettiva, della insicurezza indotta o percepita. Del buonismo o pietismo che è "specchio dell'oscenità di un'epoca". Sono episodi e capitoli di storia quelli che attraversano le pagine di questa originale raccolta di articoli, intrisi di stragi, silenziose e drammatiche, di lacrime amare di chi vuol vivere e resta imbrigliata nell'inferno libico, nei campi di sterminio del nostro tempo carnefice. Sono capitoli di storia impietosa del nostro colonialismo, del fascismo, delle violenze provocate o taciute.
Ma sono pagine da cui emerge la luce di volti e storie di samaritani. Di chi, a testa alta, nella storia, si prende cura. Libera, sostiene, lotta accanto. Perché la giustizia è silenziosa, si fa ogni giorno, nei campi e nelle strade, nei centri di accoglienza e con i lavoratori. Perché "Davide è debole ma ha coraggio, pazienza, sa resistere. Ha motivazioni fortissime, entusiasmo. Ama la vita. Il futuro è con lui. Dopotutto, di carcasse di carri armati che si credevano invincibili è pieno il mondo".
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