In questa torrida estate dell’anno di grazia 2022 siano rese grazie a chi ne ha mitigato l’ardore con i suoi ponderati e lungimiranti comportamenti. Mi riferisco a tre piccoli/grandi uomini, che forse potrebbero essere una versione odierna dei Tre uomini a zonzo inventati dal celebre scrittore J. K. Jerome.
Si tratta dell’Avvocato, dell’Eversore e dell’intrattenitore di locali da spiaggia, familiarmente noto come il Papeete. Data la notorietà dei personaggi, non sto a dilungarmi sulle loro caratteristiche professionali e antiprofessionali: l’Avvocato riscuote il favore di innumerevoli condòmini in lite che hanno beneficiato delle sue attenzioni ispirate all’Azzeccagarbugli di manzoniana memoria; l’Eversore, indebitamente noto anche come il Caimano, è presente da talmente tanto tempo sulla scena politica italiana da esimermi da ulteriori precisazioni; il Papeete lo conoscono tutti, in versione sia filogovernativa che antigovernativa a seconda delle convenienze, ma è sempre lui, non si può sbagliare.
Dunque, questi Tre uomini a zonzo hanno atteso il picco dei termometri nelle città italiane (tra i 38 e i 40°) per provocare il 20 luglio, nello stupore e nel sudore generale, una crisi di governo che si aggiunge alle decine di crisi precedenti ma che è molto diversa. Qualcuno che mastica il greco antico potrebbe osservare che questa si presenta come un ephapax, qualcosa senza pari, vale a dire una crisi differente e incredibilmente più acuta, efficace, sbalorditiva rispetto a quelle a cui il nostro Paese si era stancamente abituato: diamine, che non si confonda quantità con qualità! I Tre uomini a zonzo hanno fatto le cose con cura, per evitare di sentirsi dire che questa è una crisi come le altre.
E in effetti, dopo il primo momento di sbalordimento intontimento intronamento e sbigottimento, la gente ha fatto due conti, un minimo di riflessione e ha cominciato a dire Grazie!, inviando a tappeto espressioni di gratitudine, a titolo personale e di gruppo. Dunque, i grazie sono fioccati, a partire da chi si trovava sfiancato sotto un ombrellone a contendere l’ombra col vicino e da chi cercava ristoro sotto un abete o un pino di montagna. Qui di seguito vengono elencati alcuni di questi sinceri ed eloquenti Grazie.
Ringraziano dunque lavoratori e sindacati, che come è noto s’ingegnano sempre per trovare un governo migliore di quello attuale.
Ringraziano imprenditori e uomini d’azienda, infastiditi dei troppi vincoli posti dal governo al libero agire d’impresa.
Ringraziano sindaci e amministratori locali, che avevano sputato l’anima per gestire il PNRR e gestire quei quattro soldi che ci dava l’Unione Europea.
Ringraziano le famiglie povere in attesa di un nuovo decreto Aiuti, dal momento che indubbiamente il nuovo governo ne farà uno migliore.
Ringraziano politologi, economisti e sociologi, uomini di scienza in genere, rappresentanti religiosi e di fedi varie, perché potranno finalmente ricredersi, imparando dal grave errore su cui hanno impostato la loro attività: credere nella ragione umana.
Ringraziano rappresentanti e autorità dell’Unione Europea e di altri organismi internazionali, che non ne potevano più di sostenere questo governo per mere ragioni di facciata.
Ringraziano, en passant, studenti e insegnanti perché, all’inizio del nuovo Anno scolastico, intorno al 25 settembre (data delle votazioni politiche), godranno di una pausa benefica che ristori da questa estate turbolenta.
Ringrazia la vasta turba degli invidiosi impegnati in politica, dal momento che un uomo dotato di qualità professionali e umane assolutamente superiori alle loro è stato finalmente cacciato dal governo.
Da ultimo, ringrazia il dimissionario Mario Draghi: non ce la faceva più ad andare avanti, troppo stanco e anziano, come sembra abbia confidato all’Eversore-Caimano, il quale di età anziana se ne intende più di tutti.