Cari Amici della Poesia, vi trasmetto con questo invio estivo, a cavallo tra luglio e agosto, due liriche che riflettono sul senso della poesia stessa e sulle sue fantastiche potenzialità di trasfigurare il reale. Entrambe inedite, sono in corso di pubblicazione nel volume Novantanove pensieri di poesia, presso le edizioni Mimesis. A tutti un cordialissimo augurio di continuare a trascorrere una buona estate.
Gianni
Frecciarossa
La poesia è un treno-freccia
che invece di campagne e di paesi
attraversa le parole di una lingua
le fa uscire a sorpresa
di getto l’una accanto all’altra
le accosta le prova per vedere
se stanno bene insieme
e quando sono dissonanti
le traspone in metafore ardite
le trasfigura in frammenti
di un oltretempo perduto
che resta ogni volta
da conquistare ancòra.
(Gianni Gasparini. Da un treno in corsa, 20 aprile 2012)
La forza della poesia
La forza della poesia
non è la bellezza sublime
di un luogo straordinario
né l’eccellenza di un maestro
che seppe fissare l’immagine
nell’opera dipinta
ma è forse una donna che al balcone
scuote uno straccio della polvere
in una sequenza di case slabbrate
o una strada di periferia
rischiarata da un sole né debole
né intenso spuntato a primavera
tra gli affanni della gente affaccendata
che cammina frettolosa e corre
per non perdere il tram alla fermata
e spinge carrozzine all’impazzata
verso accoglienti nidi comunali
o accompagna rassegnata
anziani sorridenti e quasi spenti
per un penultimo giro nel quartiere
La forza della poesia
è la capacità inaudita
di trasfigurare con un soffio
tutto ciò che agli occhi di tutti
appare ovvio e banale
(Gianni Gasparini. Milano, 2015)